Mini Imu. Altra presa in giro…

In questi giorni impazzano su tutti i mezzi di comunicazione le istruzioni per il pagamento dell’imposta e ovunque si legge che bisogna calcolarne il valore che si sarebbe dovuto pagare con l’aliquota deliberata dal Comune, farne la differenza utilizzando l’aliquota base e poi considerarne il 40%. Sui media viene spiegato che si devono diligentemente operare tutte le detrazioni possibili (cioè sia quella di 200 Euro che quelle per gli eventuali figli a carico). E proprio questa possibilità di considerare le detrazioni costituisce, a mio parere, l’ultima sonora “presa in giro”. Quando infatti si effettua la differenza tra i valori di IMU calcolati, le detrazioni letteralmente spariscono, perché si tratta di addendi di valore identico che compaiono con segni opposti nell’operazione di sottrazione. Non sarebbe stato più onesto dichiarare ai contribuenti che non si può considerare alcuna detrazione, piuttosto di far credere che, utilizzandole, si possa in qualche modo “mitigare” l’imposta? C’è alla base un’approccio generale che spiega tutto e che trova l’esemplificazione più sfacciata nel nome che hanno dato a suo tempo al decreto iniziale, chiamandolo “decreto del fare”, che, sulla base di così modesti risultati a fronte di una situazione economica di gravissima emergenza, appare ancora più offensivo e provocatorio, specie per le persone più serie e per quelle che vivono le situazioni più difficili.

Paolo Ercolani

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