Spilamberto: Panaro in piena e concerto della banda Giuseppe Verdi, il “caldo” natale di Ipazia martire pagana uccisa dai cristiani

Il Giornaletto di Saul del 27 dicembre 2013 – Spilamberto: Panaro in piena e concerto della banda Giuseppe Verdi, il “caldo” natale di Ipazia martire pagana uccisa dai cristiani

Care, cari,

Comincio dalla fine. Ieri pomeriggio a Spilamberto Caterina ed io siamo andati ad ascoltare il Concerto di Santo Stefano della banda Giuseppe Verdi. Il concerto era per “beneficenza”, a favore dell’Overseas una associazione che aiuta i bambini poveri in varie parti del mondo. Le musiche sono state avvolgenti e debbo dire mi sono pure commosso alle note di Aba Nagila (senti anche http://www.youtube.com/watch?v=YBj2PZ1IeIc) e per finire con l’aria di “Va pensiero” del Nabucco (senti anche http://www.youtube.com/watch?v=DzdDf9hKfJw). Il direttore d’orchestra ha invitato tutti i presenti a cantare in coro, mentre la banda suonava e sullo schermo apparivano le parole. Mi sono ricordato di mio nonno Paolo D’Arpini, che spesso la cantava.

“…. Questo é un buon giorno per morire” diceva il vecchio saggio capo indiano al “piccolo grande uomo”. E praticamente si riferiva ad un qualsiasi giorno dell’anno in cui potesse sorgere l’occasione. Ma noi previdenti, abbiamo pensato bene di andare ad esplorare il territorio in cui si dovrebbe svolgere la “passeggiata selvaggia” del 31 dicembre 2013. E bene facemmo. Caterina ed io accompagnati dalla fedele Mago abbiamo approfittato di un raggio di sole per andare a perlustrare il Sentiero Natura che da Spilamberto si dipana a fianco del Panaro. La prima tappa alla pozza delle anatre sembrava promettere bene, anzi il livello basso dell’acqua ci ha fatto considerare che le poche piogge di questo inverno potessero rappresentare un rischio per i volatili acquatici ed i pesci e gli anfibi che popolano lo stagno. Poi andando avanti abbiamo incontrato una vecchia coppia di gitanti, con la cagna Penny al seguito, che ci hanno avvertiti: “Il Panaro è fantastico..sembra traboccare, mai visto così pieno”. Giunti alla cascatella del canale che si getta nel fiume siamo rimasti stupefatti…. Il letto del Panaro era rigurgitante di acque tumultuose che raggiungevano l’intero alveo del fiume.. per centinaia di metri in larghezza. Le acque pareva volessero traboccare da un momento all’altro… comunque imperterriti abbiamo proseguito lungo il sentiero… sempre osservando lo stato delle cose… 
Finché arrivati ad un certo punto abbiamo visto che il sentiero stesso era stato inghiottito dal fiume che minacciava quasi di avventarsi su di noi con onde sempre più avanzate… Caterina si è un po’ intimorita e si è fermata ad una distanza.. ma anch’io non me la sono sentita di andare oltre.. e immortalata la scena con un bel po’ di foto.. siamo tornati indietro… Per fortuna la strada era ancora assolata e l’aria dolce. Ma per capodanno quest’anno mi sa che dovremo cambiare percorso…. Ed ecco il racconto di Caterina: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/12/spilamberto-perlustrazione-al-panaro-in.html

Orto fuorilegge – Scrive C:C: “Una nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati “analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”. Si chiama “Plant Reproductive Material Law”, e tenta di far gestire al governo la regolamentazione di quasi tutte le piante e i semi. Se un contadino della domenica coltiverà nel suo giardino piante con semi non regolamentari potrà essere denunciato.

Il “caldo” natale d’Ipazia – C’è molta incomprensione sulle persecuzioni contro i “cristiani” nei primi secoli dopo Cristo. A parte i numeri, si tratta di poche centinaia di esecuzioni, i “perseguitati” erano fuorilegge che cospiravano contro Roma, tra l’altro non erano nemmeno veri e propri “cristiani, bensì ebrei di una certa setta fuggiti dalla Palestina in seguito alla “bonifica” compiuta da Tito e Vespasiano,  e solo successivamente furono identificati come  ”cristiani”. Al contrario la lista  dei martiri vittime dei cristiani sarebbe lunghissima.. ma giusto per dare un incipit alla storia truce di Ipazia segnalo le prime persecuzioni cristiane contro i cosiddetti “pagani”, seguite poi da torture e uccisioni perpetrate contro eretici e streghe e scienziati fastidiosi europei  nel corso di duemila anni. Senza contare i milioni di vittime nel nuovo mondo… Questo è il “caldo natale” cristiano. Nel 415, la celeberrima scienziata e filosofa Ipazia di Alessandria venne letteralmente squartata da una plebaglia guidata e aizzata da un predicatore di nome Pietro, con il consenso dal vescovo Cirillo, e i suoi resti dispersi in un letamaio (DO 19-25) – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/12/caldo-natale-cristiano-come-per-vanto.html

Commento di Giuseppe Carbone: “Ai “devoti” non piacciono le cattiverie in nome di Cristo e dicono che i cristiani sono uomini e l’uomo sbaglia, pecca ecc. Poi ci sono i devoti della Tradizione che invocano la necessaria provvida scomparsa del paganesimo dinnanzi alla Rivelazione – per coerenza costoro dovrebbero arretrare e scomparire davanti all’Islam. Ma nessuno è all’altezza di mettere in discussione la “fede”, di cui Gesù stesso parla, e che è una cosa completamente assurda e mostruosa. D’altra parte il presupposto fideistico che la professi il figlio di dio li acceca completamente. Pazienza. L’uccisione di Ipazia non interessa a nessuno, ma è un evento inchiodato all’eternità che giudica ogni fede”

Tivoli. Discarica fermata – Scrive Giuseppe Finamore: “Ciao Pà, hai visto che il progetto discarica di villa Adriana li vicino Tivoli ( avallato dalla coattona della Polverini ) è stato fermato… che bello… è proprio vero è il pensiero quello che conta. Ciao Tanti auguroni di buon anno.”

E per oggi accontentatevi.. ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“SIAMO TUTTI DIVERSI E QUINDI abbiamo aspirazioni, realtà e bisogni diversi.
SIAMO TUTTI DIVERSI E QUINDI non possiamo essere capiti per intero dagli altri.
SIAMO TUTTI DIVERSI E QUINDI non possiamo ottenere dagli altri quello che vogliamo.
SIAMO TUTTI DIVERSI E QUINDI dobbiamo lasciare agli altri di darci quello che loro vogliono e quello che sono capaci di darci.”
(Roberto Anastagi)

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