Trenitalia, Frecciarossa – Storie di feltri, di treni e di menù griffati….
L’ira funesta di Vittorio Feltri, esplosa ai primi di dicembre verso Frecciarossa ed Italo, ha conseguito i suoi effetti.
Italo, il superTav di Montezemolo, chiuderà l’anno con 1.500.000 passeggeri in meno. Ben gli sta al Luca Cordero di…!
Cosa credeva, non tenendo in conto le lagnanze di Feltri, di potersela cavare ?
Quest’ultimo, giornalista potente è….!
Logico che gli italiani (ricchi o benestanti) si tenessero alla larga da Ntv causandole un buco di 60 milioni per l’anno in corso.
Vuoi vedere che, per non aver coccolato Feltri, ci andranno di mezzo gli incauti lavoratori ? Vedremo….
Frecciarossa no. Ha subito provveduto a tranquillizzare il nostro (si fa per dire) con ampie scuse ed assicurazioni sulla bontà dei (prossimi) miglioramenti.
Scrive Feltri su il Giornale: “…la rivincita del treno, a bordo il menù griffato.”
Trenitalia, cazziata ed umiliata pubblicamente causa tramezzino gommoso offerto al posto di un lauto pranzo, ha subito avvisato del cambio gestione del servizio ristorante.
La cui guida, a 250 km. all’ora, verrà affidata ad un noto chef, griffato e certificato da Vittorio Feltri stesso il quale, riconosciuto lo scatto d’ira, dovuto alla fame non saziata, come eccessivo ed ingiusto verso Trenitalia salirà nuovamente sul Frecciarossa verso Roma.
Ed, alla stregua di quanto dovutogli per censo e diritto di sangue, potrà gustare i migliori manicaretti preparati dal Frecciachef di grido.
Però, tanto per non perdere l’abitudine alla rampogna indignata, ha tuonato (per fortuna a parole) contro i lavoratori della vecchia gestione. Scrivendo tutto sommato che, quanti si oppongono al cambiamento (anche se rischiano il posto), sono contrari al progresso, all’Europa, al mercato, al liberismo e, sopra ogni cosa, danno fastidio al cliente. Al singolare, ovvero a Vittorio Feltri.
Per completezza di informazione segnalo che né il Giornale né tantomeno Feltri, pur avendo io regolarmente spedito il precedente mio intervento sulla vicenda, datato 7 scorso e pubblicato online da diverse libere testate, si sono minimamente premurati di spendere una parola a favore dei milioni di clienti “normali”, pendolari in testa ed abitanti del Sud in particolare costretti a viaggi da tregenda.
Evidentemente la storiella di Maria Antonietta e delle brioche da distribuire al popolo affamato (già con i forconi in mano) non “prende” negli appartenenti alle caste.
Sarà stata pure inventata, ma la testa la perse sul serio.
Grazie per l’attenzione.
Vincenzo Mannello