La decrescita è arrivata.. la felicità ancora no!
La decrescita è arrivata … la felicità ancora no. Come mai? Semplice: mancando una equa distribuzione del lavoro, perfino durante la crescita vi è chi s’arricchisce oltre misura e chi continua a patire la fame, pur magari avendo le stesse capacità; a maggior ragione in periodo di decrescita, senza un sistema lavoro concepito per una equa distribuzione tra gli aspiranti, manca una equa ripartizione dei redditi e la felicità rimane utopia.
Eppure ormai s’è capito perché non si riesce a realizzare un sistema lavoro capace di accogliere tutti coloro che abbisognano o semplicemente desiderino lavorare. Alla base di questa come di tante altre sciagure c’è un grosso fraintendimento storico. Da lungo tempo si pretende comunizzare il settore privato pur trovandoci ancora con un settore “pubblico” solo sulla carta che andrebbe, che andava, che va comunizzato prima di ogni altra cosa.
Nelle menti di tanti aleggia, ancora incrollabile, la convinzione che il settore privato debba cessare di pensare ai suoi interessi dovendosi invece per primo prodursi in una economia equa e solidale. Questi de-menti, resi tali con prolungata sapiente perfidia da intellettuali compromessi da un conflitto d’interessi che più grave non c’è, nemmeno si avvicinano a pensare che la rivoluzione culturale, economica, politica e sociale può provenire solo da una completa trasformazione del nucleo pubblico che da regno dell’esclusione deve divenire inclusiva casa comune.
CHE COSA STATE ASPETTANDO? LA VOLETE ‘STA FELICITA’ ABBINATA ALLA DECRESCITA OPPURE NO?
Non pensate che i potenti del mondo siano i governanti ed i ricchi, non lo pensate affatto. Le persone più potenti al mondo sono coloro che hanno capito di essere stati truffati da più generazioni di intellettuali che altro non erano se non accaparratori/predatori dei pubblici impieghi, poteri e redditi. Le persone più in grado di trasformare il mondo sono precisamente coloro i quali sono disposti a recarsi nei luoghi frequentati da questi carrieristi pubblici, che si spacciano per progressisti, e proprio lì inchiodarli alle loro responsabilità.
Vi sono tanti forum, liste, social network dove insegnanti, docenti, tantissimi emeriti carrieristi pubblici sorridono bonari ai fessi che li ascoltano mentre raccontano mezze verità omettendo di trattare le questioni più pregne. Sono proprio costoro a perpetuare l’irrazionale pretesa di un settore privato che si faccia carico di pesi sociali che invece (e non potrebbe essere altrimenti) competono al pubblico, al pubblico, al pubblico. E’ il settore pubblico che primo si deve aprire alla partecipazione, dunque alla inclusione, quindi alla solidarietà.
E’ allora lì, dove si trovano dipendenti pubblici, assunti a vita od aspiranti tali, che, non contenti del potere insito nel loro impiego si permettono pure di fare politica, di pilotare le menti più deboli, che occorre la presenza di persone emancipate, evolute, mature in grado di confutare le loro certezze ufficializzate da titoli ed onori che si concedono fra loro, fra gente facente tutta parte della stessa cricca. Cercate e frequentate anche voi i luoghi dove costoro s’annidano, ad esempio reclamando un’acqua, una finanza, una scuola pubbliche.
Diteglielo anche voi che tanto l’acqua, la finanza, la scuola quanto ogni altra attività e risorsa del settore “pubblico” finora non hanno potuto esserlo davvero proprio perché loro hanno sbarrato l’accesso, perché hanno mantenuto un tirannico sistema basato sull’assunzione a vita tramite concorso piuttosto che aprirlo alla partecipazione tramite il requisito di una semplice idoneità al ruolo. Voi siete le persone più potenti al mondo. Se davvero volete che la felicità s’avvinghi alla decrescita come un amante assatanato, non dovete far altro.
OCCUPY EVERY PROGRESSIVE PLACE IN THE WORLD, SPREAD THE TRUTH.
CLAIM INCESSANTLY FOR A DEMOCRATIC PUBLIC EMPLOYMENT!
Lasciate perdere Davos, Wall Street ed ogni altro luogo Bilderberger friendly. Sono i luoghi di una finta sinistra (realmente intenta a perpetuare istituzioni fasciste) che bisogna occupare. Un vero compagno condivide il bene comune, non se ne appropria escludendo altri aventi pari diritto. Il comunismo storico vi fa lottare CONTRO il capitalismo ma è il comunismo pratico che vi fa COSTRUIRE il comune là dove si deve: nel pubblico. Spandetevi ordunque per ogni dove nella rete e trasmettete esultanti il messaggio: habemus solutionem!
Pubblico Impiego Democratico: assegnato a tempo determinato!
Danilo D’Antonio
artigianato di idee
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