Associazione Amici Animali: “I cani di Treia sono mal custoditi in un canile privato di Macerata che è sotto processo per maltrattamenti…”

Buonasera signor D’Arpini, sono Manuela Pallotta la vicepresidente dell’Associazione Amici Animali Onlus di Osimo (www.amicianimali.org). La nostra associazione è regolarmente iscritta nell’Albo Regionale delle Onlus, è nata 10 anni fa e conta 140 iscritti. Operiamo in diversi canili della zona: Osimo, Recanati, Jesi, Ostra Vetere, Macerata Feltria.

Lei ha ricevuto la telefonata di Maria Aquila della LAV che le ha spiegato, per sommi capi, la situazione di Treia.

Dato che Treia non ha un canile comunale, come invece la legge obbligherebbe, tiene i cani randagi che vengono accalappiati nel proprio territorio in diversi canili, tra cui il canile Casa del cane Sara di Macerata, gestito da una signora polacca e dal suo compagno che lavora lì dentro come operaio.

Il Vostro comune ha in quel canile circa 70 cani e paga oltre 2 euro al giorno a cane per mantenerli e curarli. Cioè a dire oltre 5000 euro al mese che sono chiaramente soldi pubblici derivanti dalle tasse dei cittadini di Treia.

A parte il fatto che un comune come Treia con 9700 abitanti ha moltissimi, troppi cani abbandonati in confronto a città come Osimo per esempio che ha 31000 abitanti ma ha solo 27 cani nel proprio canile comunale, Castelfidardo ha 18000 abitanti e ha solo 11 cani, questo sta a significare che a Treia non viene fatta o comunque non viene fatta bene, una buona lotta al randagismo che consiste nel controllare i proprietari dei cani mettano il microchip al proprio animale, ed inoltre non viene incentivata la sterilizzazione delle femmine per evitare cucciolate di cui poi non si sa cosa fare né a chi dare.

Per cui il problema possiamo dire che parte a monte, cioè una cittadina come Treia dovrebbe avere neanche 10 cani abbandonati se le cose funzionassero, questo significa che il Vostro comune è costretto a spendere una quantità molto ingente di soldi pubblici per mantenere i cani in un canile privato, dove purtroppo non vengono trattati come dovrebbero, dove i volontari non possono entrare e dove la struttura è così degradata e decadente che oltre a non offrire un posto sano per i cani, non è certo un bel posto dove portare persone per le adozioni. Per cui i cani rimangono lì dentro a vita, anzi aumentano invece di diminuire perché le adozioni sono scarsissime e non ci viene data la possibilità neanche di conoscere i cani, fotografarli, lavarli, tosarli e renderli presentabili e adottabili.

Il canile Casa del cane Sara è sotto processo per maltrattamento da diversi anni, ma ancora i cani vengono tenuti lì dentro. Purtroppo il servizio veterinario della Asur 3 di Macerata, continua ad asserire che tutto va bene, anche se abbiamo in mano foto, referti, documentazione che prova il contrario.

Abbiamo fatto visitare questo canile al Vostro Comandante della Polizia Municipale, Dott.ssa Barbara Foglia che è rimasta molto colpita e inorridita da come vengono tenuti i cani. Ci sono box non a norma, non ci sono sgambatoi, il canile é pieno di umidità e muschio. I cani non escono mai dai loro box,alcuni cani sono malati, denutriti, sporchi, pieni di pulci e zecche.

Per dimostrarle che quello che dico non sono fantasie le mando le foto e la descrizione di due cani che abbiamo salvato noi, portandoli via da quella bolgia infernale, adottandoli noi, curandoli a nostre spese per fare in modo che potessero essere adottati.

Si tratta di Snoopy e Sally.

Snoopy aveva:
Tumore ai testicoli così grosso da impedirgli una deambulazione normale e anche solo sdraiarsi per lui significava sofferenza. Una otite purulenta molto grave, pus e sangue dalle orecchie.
Denutrito, oltre 10 chili sotto il suo peso ideale. Infezione in corso, aumento dei globuli bianchi, anemia diffusa, dermatite era pieno di pulci e zecche, vermi nelle feci

Sally: oltre ad avere una gravissima otite bilaterale, era piena di pulci e zecche. Era anemica e con l’artrosi. Dermatite diffusa per via del pelo tutto sporco e aggrovigliato che nessuno ha mai lavato né tosato da anni. Quando le abbiamo alzato la cosa abbiamo trovato uno schifo oltre misura.

Secondo lei come si può tenere i cani in questo modo? come si può farli adottare? Chi prenderebbe in casa un cane così ridotto?

Abbiamo i referti veterinari di quello che è stato trovato in questi poveri animali chiusi da anni in questo canile maceratese.
Ora , quello che vorremmo far capire al vostro Comune è che se vuole ridurre il numero dei cani e quindi la spesa che dovete pagare ogni mese, l’unico modo é trasferire i vostri cani in un canile che funzioni, dove i cani vengono curati e mantenuti bene, dove i volontari possono entrare così come le famiglie che vogliono adottare un cane.

Ma non sembra sia facile farlo capire loro, voi ci potete dare una mano?

Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento abbiate bisogno.

Cordiali saluti.

Manuela Pallotta
Ass. Amici Animali Onlus
Osimo (an)

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Mia rispostina:

Gentile Signora Manuela Pallotta. la ringrazio per la sua lettera a favore degli animali. Stamattina stessa ne ho accennato qualcosa al vicesindaco di Treia il quale mi ha riferito che “se i cani vengono realmente maltrattati o tenuti male il comune potrà revocare la concessione al canile in questione”. Ma come forse lei saprà in questo momento il comune di Treia è commissariato in seguito alle dimissioni del sindaco e la normale amministrazione è gestita da un commissario prefettizio. Non so quindi se queste faccende possano rientrare nelle sue competenze.

Comunque giovedì p.v. (28 novembre 2013) ne parlerò ai dirigenti dell’Associazione Treia Adesso che si sta occupando di questioni inerenti la gestione culturale, politica e sociale del paese (e di cui fra gli altri fanno parte anche alcuni consiglieri comunali) e chiederò lumi anche al veterinario USL di questa area, di cui aspetto la visita anche per altre faccende.

Son contento di sapere che in questa zona ci siano persone come lei, che immagino sia anche vegetariana, che si occupano del benessere animale e spero di poter fare la sua conoscenza alla prima occasione utile.

Cordiali saluti, Paolo D’Arpini
Circolo vegetariano VV.TT.
Via Sacchette, 15/a – Treia (Mc)
Tel. 0733/216293

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Commento ricevuto:

I cani in un canile fanno sempre una brutta impressione,e ciò dipende anche dalla sensibilità dell’osservatore, che su questo argomento è molto variabile: difficilmente sono puliti, il canile è quasi sempre un luogo umido (se vuoi pulire e lavare devi usare acqua e anche molta e specie d’inverno si fa fatica a vedere un canile asciutto). Gli spazi possono essere ristretti, è vero, non so come sia e cosa preveda la legge delle Marche al riguardo, in Emilia Romagna c’è una legge regionale (una delle tante) che stabilisce misure minime degli spazi a disposizione dei cani oltre che i servizi e i reparti che il canile deve avere,che sono requisiti per la costruzione dei nuovi canili ed i vecchi canili hanno tempo per adeguarsi entro il 2020.
Certo che il problema si acutizza e si acutizzerà col tempo sempre più: la gente ha pochi soldi per mantenere i cani che ha, ha pochi soldi e forse poca coscienza per sterilizzarli e specie nelle campagne ci potrà essere il problema delle cucciolate abbandonate, ma nel centro storico di Treia non ho mai visto cani randagi.
Anzi, un cane randagio me lo ricordo benissimo. Ero in vacanza a Treia, avrò avuto 14 anni circa e c’era una cagnolina dolcissima che girava liberamente per il paese. Taglia medio-piccola, nero-focata, pelo medio-lungo, un po’ più piccola di Magò (la tenevo in braccio come una bimba), forse le davo qualcosa da mangiare o forse no, ed ha girato per il paese per qualche tempo, poi, un bel giorno è sparita. Mi/ci è dispiaciuto molto, a me e ai miei amici di allora, tra cui un caro amico che ora non c’è più, ma a nessuno è venuto in mente di andarla a cercare in qualche canile e all’epoca, non c’era ancora l’obbligo di mantenere in vita i cani accalappiati, per cui, dopo i canonici, tre giorni in cui credo nessuno l’avrà reclamata, sarà stata soppressa. Devo avere anche una foto in qualche vecchio album, in cui io sono con la cagnetta, che chiamavo Sandra, in braccio e quel mio amico, seduto vicino a me con un ombrello aperto sopra di noi (eravamo in una casa, aprire l’ombrello in casa porta sfiga e quella sfiga si è ritorta sulla povera Sandra).
Stamattina ho ricevuto la telefonata di una signora Rossella che denunciava la situazione di un canile della zona, da quel canile è già pronto il provvedimento per spostarli in un altro, ma la burocrazia rallenta l’operatività e si scontra con le migliori intenzioni. Ho cercato di rassicurarla che presto la situazione si risolverà.

Caterina Regazzi, medico veterinario
Vice-presidente del Circolo vegetariano VV.TT.

P.S. Per vedere la vecchia foto di Caterina con la cagnolina randagia di Treia cliccare qui: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/11/treia-e-quei-cani-abbandonati-che.html

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