Pescara, 25 ottobre 2013 – Partecipazione all’inaugurazione del Festival Mediterraneo della Laicità
Altro giro…. altro regalo…… in questa settimana intensa con Paolo, uno degli appuntamenti più attesi era questo “Festival della Laicità” di Pescara, che ha visto la presenza come “relatore” di Paolo che apriva una tre giorni ricca di idee e stimoli. Noi siamo stati presenti solo il venerdì per precedenti altri impegni, ma è stata una giornata intensa e piena di emozioni, parole, sguardi, amicizie vecchie e nuove, in un clima di accoglienza perfetta di cui siamo molto grati.
Il titolo dell’intervento di Paolo era “Le questioni della vita come questioni politiche, per una politica critica del modo di vivere. Presentazione di Riciclaggio della Memoria di Paolo D’Arpini” all’interno del quale lui ha solo in minima parte letto alcuni appunti che aveva preparato, ma come spesso accade, quando si coglie un pubblico attento (non distratto), guardando negli occhi i presenti escono direttamente dal cuore le sue idee, che lui è sempre bel felice di condividere.
Sono idee non nuove, solo che sono battezzate con neologismi che però, almeno secondo me, riescono a “illuminare” e descrivere quello che tutti noi che cerchiamo un modo di vivere sincero, onesto e di presenza alla vita, sentiamo in fondo al cuore, anche se in parte l’abbiamo dimenticato, ricoperto dalle sovrastrutture imposte dalla società in cui viviamo, per comodità, per abitudine, convenzione, pigrizia, accondiscendenza, con quella situazione in cui ci troviamo, in cui però ci sentiamo stretti, non liberi.
C’era un pubblico serio, attento, delle “belle occasioni”. Alla fine ci sono state diverse domande ed interventi, tra cui: “Ma se leviamo alla vita le cose superflue… cosa rimane? Dobbiamo forse diventare monaci?”
E’ ovvio che la risposta almeno per me è che la vita è BELLA per quello che è in una semplicità relativa alle cose materiali, con la riscoperta e la valorizzazione di cose “altra”… le vogliamo chiamare spirituali?, la condivisione, l’affetto, l’amore, la convivialità, l’arte, le arti, che possono avere un gran valore senza avere un gran prezzo e senza comportare la necessità di un accumulo, ma la gioia di viverle nel momento presente.
Gioia di vivere come quella provata nella serata che è seguita all’incontro ufficiale, a casa di Silvana e Paolo, accoglienza generosa e piana di calore e di reciproco interesse, ognuno con le sue peculiarità, in piena libertà espressiva.
Caterina Regazzi