Campagna popolare per l’agricoltura contadina – Linee guida per una proposta di legge
Giovedi 10 ottobre ore 11,30 – Sala stampa Camera dei Deputati
La Campagna popolare per l’agricoltura contadina presenta ai Gruppi Parlamentari le proprie Linee guida per una legge quadro sulle agricolture contadine
RICONOSCERE E SOSTENERE LE AGRICOLTURE CONTADINE
Il territorio italiano è storicamente caratterizzato da una pluralità di sistemi agrari.
La grande diversità di paesaggi, di agroecosistemi e di condizioni socio-economiche ha prodotto nel tempo una molteplicità di forme economiche, strutture produttive e mercati di riferimento.
Oltre un 1500000 aziende agricole sono diffuse in ogni angolo d’Italia, di queste l’80% sono micro e piccole realtà coltivatrici, ad esse vanno aggiunte le innumerevoli pratiche di autoconsumo. Questa multiformità e capillarità rappresenta una specificità italiana. Su di essa si fonda il
patrimonio di grande ricchezza e biodiversità delle produzioni agricole. Essa è anche il presidio più sicuro per il mantenimento dei territori montani e collinari, svolgendo una pluralità di funzioni tuttora insostituibili.
Oggi questa biodiversità delle realtà agricole è seriamente messa in crisi dalle politiche agricole dominanti che cercano di sussumere e forzare le pluralità delle esperienze nel contesto unico dell’impresa di mercato (intensiva, specializzata, capitalizzata) e del modello agroindustriale
nell’ambito della competitività del mercato globale, attraverso politiche di comparto ed un corpus normativo dimensionato a questi fini, orientando in modo sostanzialmente unidirezionale le risorse
della Politica agricola comunitaria.
Il nostro percorso si muove nell’ambito della sovranità alimentare dei popoli, del diritto alla
produzione, controllo e gestione del proprio cibo da parte dei contadini e dei cittadini.
La nostra Campagna popolare mette al centro la dimensione contadina. Ripresa in chiave contemporanea per identificare pratiche agronomiche e strutture economiche ancora oggi presenti e preziosa risorsa per il futuro. Suoi caratteri fondanti sono: le forme di conduzione familiare, di
comunità e cooperative legate al lavoro diretto sulla terra, dimensioni aziendali limitate, il radicamento locale, le pratiche agronomiche conservative e sostenibili, le produzioni per l’autoconsumo e la vendita diretta nei mercati di prossimità o specifici, il controllo del ciclo
riproduttivo attraverso la riproduzione delle sementi locali e delle razze autoctone, la trasformazione diretta dei propri prodotti. Pratiche e percorsi che si riscontrano oggi in una multiformità di realtà agricole, di tradizione familiare o di nuovo insediamento, in ogni regione italiana.
I modelli contadini sono strutturalmente più adeguati per fermare il continuo spopolamento agricolo delle aree interne riportandovi lavoro ed occupazione, riutilizzando le risorse territoriali e riducendo di conseguenza i costi ambientali (assetto idrogeologico, manutenzione dei suoli, tutela della biodiversità) e ricostruendo paesaggi sociali rurali. Nelle aree ad agricoltura intensiva, possono essere invece alternativa concreta di riconversione e di ricostruzione di agrobiodiversità.
Esistendo una pluralità di modelli agricoli sono necessarie, ai fini di giustizia, di equità sociale, di gestione del territorio, di mantenimento dell’ agrobiodiversità – misure adeguate e diversificate secondo le diverse realtà produttive agricole.
Primaria e fondante è la definizione e il riconoscimento delle agricolture contadine come modello socio economico e di conseguenza l’individuazione di norme adatte ad esse.
Chiediamo quindi al Parlamento di lavorare ad una Legge quadro sulle agricolture contadine
a) Riconoscendo i caratteri, le funzioni socio-economiche e le pratiche fondanti le agricolture contadine
b) Rinnovando la centralità della figura di coltivatore diretto
c) Sostenendo questo modello produttivo, economico e sociale attraverso – norme di accesso alla terra: l’affitto delle terre demaniali, forme di credito adeguate alle piccole realtà ed alle esperienze collettive di economia solidale, facilitando nuovi insediamenti di giovani e adulti senza lavoro ricchi di progettualità ma poveri di capitali;
- riconoscimento e valorizzazione di sistemi sementieri informali e territoriali ai fini dell’agrobiodiversità e autonomia produttiva per le varietà non industriali
- norme semplificate per la produzione, trasformazione e vendita dei propri prodotti
- accesso ai mercati locali e modelli di garanzia partecipata
- semplificazioni e adeguamento fiscale
- Riorientamento degli interventi PAC e dei programmi di sviluppo rurale rendendo organiche le misure previste per piccole aziende ed aree svantaggiate.
Con la presentazione di queste Linee guida, si propone l’avvio di un percorso di lavoro con i Parlamentari che, attraverso il confronto e la discussione, porti alla stesura di proposte di legge in materia.
Campagna popolare per l’agricoltura contadina :
Agribio Emilia Romagna
Antica Terra Gentile
Associazione Italiana Agricoltura Biologica
Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentare
Associazione Rurale Italiana
Associazione Solidarietà Campagna Italiana
Campi Aperti
C-Campo agri cultura
Centro Internazionale Crocevia
Civiltà Contadina
Consorzio Le Galline Felici
Consorzio della Quarantina
Movimento Decrescita Felice Firenze
Movimento Ragnatela
Rete Bioregionale Italiana
Rete Semi Rurali
Terra Terra
WWOOF Italia