Fondazione Micheletti, Brescia – 14 e 15 ottobre 2013: “Puliamo l’Italia. Dall’archeologia industriale alla rigenerazione del territorio” – Denuncia contro le scorie tossiche sotterrate
Centinaia, molte centinaia, sono le zone d’Italia in cui si trovano, sul
suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per la salute e per la vita animale. Si tratta di terreni su cui si sono svolte,
per anni o decenni, attività industriali chimiche o metallurgiche che hanno generato grandi quantità di scorie solide e liquide, spesso sepolte nel sottosuolo. Si tratta di discariche di rifiuti industriali e urbani. Su tali zone è pericoloso vivere o abitare; da tali zone le sostanze tossiche si sono disperse e continuano a disperdersi nei campi, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e da qui nei fiumi e nei pozzi da cui viene prelevata acqua potabile.
Alcune, 39, di queste zone sono vaste e talmente inquinate da richiedere una ampia e costosa bonifica — le chiamano “siti di interesse nazionale” (SIN); la bonifica di altre 18 è stata posta nelle mani delle Regioni; altre centinaia devono (dovrebbero) essere bonificate dagli enti locali.
Dove sono questi “siti contaminati”, da quali processi e attività sono state generate le scorie, quali sostanze chimiche e radioattive contengono ?
Moltissimi uffici, da quelli nazionali a quelli locali contengono dati sulla
storia, produzione, natura delle scorie di molti di questi situi
contaminati. Molte associazioni e molti studiosi locali hanno
volonterosamente ricostruito la situazione dei rispettivi siti. Ma gli
effetti nocivi non sono solo locali; prodotti agricoli contaminati da
sostanze tossiche presenti nei luoghi di produzione possono circolare in
tutti i negozi.
La conoscenza dei siti contaminati, grandi e piccoli, delle sostanze
presenti e di quanto si fa (o non si fa) per bonificarli è un problema
nazionale. Al fine di coordinare le relative conoscenze la Fondazione
Micheletti di Brescia ha organizzato, per il prossimo 14 e 15 ottobre, un
convegno sul tema: “Puliamo l’Italia. Dall’archeologia industriale alla
rigenerazione del territorio”, a cui sono invitate tutte le persone interessate a restituire a tante zone d’Italia, condizioni di abitabilità in vera sicurezza.
La Fondazione ha anche un sito che sta raccogliendo notizie su singole zone contaminate, da Brescia, a Fidenza, a Pieve Vergonte, un “Atlante
dell’Italia da salvare” (www.industriaeambiente.it). Mi auguro che molti
partecipino, mandino i propri contributi per arricchire l’Atlante, anche
considerando che “bonifica” significa soldi, ma anche posti di lavoro,
innovazione tecnico-scientifica — e anche storia dell’industria e del
lavoro, e, se volete, amore e rispetto per il proprio paese.
Per informazioni: micheletti@fondazionemicheletti.it, telefono 320.6359812, 338-5898620.
Giorgio Nebbia