La storia del macellaio pentito… che è diventato vegetariano ed animalsita

Scrive Marco Bracci: “Ti riporto una testimonianza di un ex-macellaio di mattatoio:

“Dopo del tempo che facevo quel mestiere ho cominciato a bere, imitando gli altri miei colleghi. Bevevo sempre di più, fino al punto che ero già ubriaco quando arrivavo al lavoro la mattina. La voce della coscienza era sempre più forte e non avevo altro modo di soffocarla. Molti miei colleghi arrivavano anche a drogarsi, per poter sopportare i lamenti degli animali e continuare a vedere i loro sguardi che ci tormentavano giorno e notte. Finché un giorno, con la pistola stordente in mano, pronta a colpire un vitello, mi parve di vedergli scendere da un occhio una lacrima. Gettai la pistola, andai dal mio capo e gli dissi: Preparami i conti, perché da questo momento non lavorerò più qui. Ho impiegato un po’ di tempo a riprendermi, ma ora sono contento e, invece di ucciderli, sono diventato anche attivo nella difesa degli animali”

Commento di Caterina: “Beh, mi sono chiesta tante volte come si fa a fare quel lavoro con tanta indifferenza…. e si vede anche dal tipo di persone che ormai accettano di fare quel lavoro, senza essere razzisti, sono quasi tutti stranieri che credo almeno all’inizio scelgono questo lavoro per mancanza di alternative e scarsa coscienza del valore della vita e poi ci fanno l’abitudine…. per loro è come maneggiare un pupazzo…non c’è neanche la parvenza di una sorta di pietà nei confronti di questi “condannati”, non c’è la parvenza di un rituale sacrificale, in nome di non so poi cosa… almeno venisse fatto con rispetto…”

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