“Programma politico di Per il Bene Comune per la liberazione della nostra Patria” ?!
Il movimento politico di liberazione Per il Bene Comune opera:
A – per uscire dall’Euro e dall’Unione Europea al fine di ricostruire l’Europa dei popoli su base federativa
B – per una moneta di proprietà del popolo, con cui ci libereremo dal debito e aiuteremo imprese e persone
C – per le Assemblee Sovrane delle Comunità, federate tra loro e che pratichino la Democrazia Diretta
D – per una politica estera che si basi sulla coesistenza pacifica e sul reciproco interesse dei popoli
E – per liberare l’informazione dal monopolio della grande finanza
F – per un reddito di cittadinanza, che assicuri un minimo vitale a tutti gli italiani
G – per una civiltà centrata sulla pubblica istruzione, che metta al centro l’arte, la cultura e i saperi
H – per una riduzione dell’impronta ecologica, e il passaggio dal PIL al Benessere Interno Lordo.
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A – Per uscire dall’Euro e dall’Unione Europea al fine di ricostruire l’Europa dei popoli su base federativa
L’Unione Europea è nata su basi sbagliate, succube degli interessi economici degli USA e si è sviluppata ancor peggio dando mano libera al “mercato” ed alla grande finanza che lo governa e lo usa per rendere globale il suo potere.
Alla Banca Centrale Europea sono stati conferiti pieni poteri sovrani su finanza ed economia, sottraendoli agli stati, al Consiglio d’Europa e al parlamento europeo, nonché la proprietà stessa della moneta.
Le quote proprietarie della Banca Centrale Europea sono ripartite tra Banche Centrali dei paesi membri (che per la maggior parte sono in mano a banche private, come in Italia dove lo Stato detiene solo il 5%).
Va rilevato che la nostra Costituzione reca scritto all’art.11: (..) “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”, ed è quindi evidente che l’avvenuta cessione di sovranità monetaria, economica e finanziaria alla BCE è incostituzionale.
Potremmo individuare il 1981, anno del divorzio tra Ministero del Tesoro e Banchitalia, l’avvio della china lungo la quale ci hanno condotto partiti, logge e banche, rendendoci succubi delle decisioni assunte negli organismi elitari riservati a poteri occulti, grande finanza e le sue lobby industriali, bancarie, mediatiche, militari, chimiche, farmaceutiche, ecc.
I profondi danni di tali scelte sono: l’indebitamento “pubblico”, anche per coprire le fallimentari speculazioni finanziarie delle stesse banche; la svendita delle industrie pubbliche che avevano fatto il “miracolo economico” dell’Italia nel dopoguerra; l’impossibilità di difendere l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, l’industria, l’artigianato e i servizi italiani, con drammatiche ricadute sui livelli occupazionali, dalla impari competizione con sistemi paese in cui vigono tributi, salari, costi energetici e tutele ambientali enormemente più ridotti; la riduzione dei finanziamenti per la scuola, la ricerca, la cultura, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico del paese.
Si può sfuggire alla globalizzazione che mortifica imprese, posti di lavoro, salari, stipendi, pensioni e pubblici servizi, solo uscendo dal sistema che la impone.
B – Per una moneta di proprietà del popolo, con cui ci libereremo dal debito e aiuteremo imprese e persone
L’attuale debito italiano sarà ripulito da crediti verso altri stati, dai frutti dell’usura e dell’anatocismo (interessi sugli interessi) praticato da BCE e dalle grandi banche internazionali.
Governanti, Amministratori e Dirigenti pubblici, dovranno rispondere di ruberie e dissipazioni di denaro e patrimoni pubblici, con i patrimoni da loro accumulati.
Recederemo da contratti militari e accordi ora secretati, che implicano uso scorretto e/o incostituzionale di denaro e proprietà pubbliche, compreso i costi per le guerre e per il mantenimento delle basi straniere sul nostro territorio. Fatte queste “naturali” pulizie del debito pubblico, sul debito residuo andranno aperti dei negoziati, sulla base della legislazione internazionale.
L’uscita dalla moneta-debito, Euro (comprata, a debito e con interessi, dai banchieri della BCE), e l’istituzione della moneta a credito, vecchia £, di proprietà della Banca d’Italia a totale proprietà pubblica, doterà il paese dello strumento indispensabile per:
una sensibile riduzione della tassazione su imprese e persone;
attuare corrette e prioritarie politiche industriali, economiche, sociali, ambientali e culturali, decise dalle istanze democratiche del popolo e sottratte all’arbitrio della speculazione;
onorare i depositi bancari ed i titoli di Stato legalmente posseduti dai cittadini italiani;
supportare la funzione di servizio delle banche commerciali, separandole da quelle di investimento, i cui ambiti e modalità di intervento andranno rivisti e diversamente normati al pari delle speculazioni in Borsa e della attività delle Agenzie di rating;
eliminare la disoccupazione;
fare le necessarie opere di risanamento degli ambienti inquinati e mettere in sicurezza idrogeologica il territorio;
recuperare e valorizzare, anche a fini turistici, l’enorme patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico, oggi in totale abbandono;
disporre di finanziamenti adeguati per potenziare tutti gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e alle ruberie di denaro pubblico che riceveranno un colpo mortale anche dalla conquista della sovranità popolare e della Democrazia Diretta.
Per ottenere finanziamenti pubblici dalla Banca d’Italia, le imprese che, per innovazioni di processo e/o di prodotto, introdurranno riduzioni dell’impatto ambientale e migliori condizioni di lavoro e di salute per dipendenti e acquirenti dei beni ivi prodotti, non avranno interessi da pagare.I prestiti-finanziamenti saranno garantiti da quote pubbliche di pari importo nella proprietà degli immobili e/o in quote azionarie (come viene in parte praticato dai Lander tedeschi), ma restando fuori dalla gestione dell’impresa, che dovrà ripartire utili e i profitti pro quota, anche con la Banca d’Italia. L’impresa, quando vorrà e potrà, procederà alla riduzione-restituzione del capitale e delle relative garanzie patrimoniali. Il parere sui finanziamenti sarà deciso dalle comunità locali di riferimento, supportate da un rappresentante della Banca d’Italia.
Se una impresa delocalizzata o acquistata da multinazionali per essere chiusa e/o per sfruttarne il solo marchio, (oppure imprese acquistate durante gli shopping delle attività produttive italiane sostenuti dalla complicità dei precedenti governi e da capitali inventati dalla grande finanza), dovessero decidere di “non partecipare” al pieno recupero occupazionale e produttivo deciso dal nostro Governo, queste verranno confiscate e indennizzate con partecipazione azionaria. Verranno ripristinati i dazi doganali al fine di difendere le produzioni nazionali. Un’auto, un abito, un mobile, così come vino, olio, arance, ecc. potranno entrare in Italia pagando la differenza tra i loro costi di produzione e i nostri migliori minor costi, finché lo stato in oggetto non avrà adeguato i propri standard salariali e e sociali).
C – Per le Assemblee Sovrane delle Comunità, federate tra loro e che pratichino la Democrazia Diretta
Il progetto delle Assemblee Sovrane delle Comunità, applicando i principi della Democrazia Diretta, mira a dare uno strumento istituzionale rivoluzionario ai cittadini e associazioni che intendono riprendersi la propria sovranità, quella della propria Comunità e quella della propria Patria. Nel sistema politico attuale il potere dei cittadini è solo simbolico, dato che è la grande finanza a pilotare governo, partiti, media e logge massoniche, e che i rappresentanti eletti sono poi liberi di seguire interessi in contrasto con quelli per cui sono stati delegati dai loro elettori. Le Assemblee saranno aperte a tutti coloro che sottoscriveranno il Patto con la Comunità, comprendente pochi principi e obbiettivi vincolanti, al fine di tutelare l’efficacia rivoluzionaria del progetto: Sovranità Nazionale, Moneta Pubblica, Democrazia Diretta e rispetto dell’art.3 della Costituzione Repubblicana (senza discriminazioni di natura etnica, ideologica o religiosa). Il primo atto di ogni Assemblea Sovrana sarà quello di federarsi alle altre Assemblee Sovrane d’Italia. Il 90% dei candidati delle liste elettorali sarà estratto a sorte. Il Movimento Politico di Liberazione è il promotore di questo progetto e, al pari degli altri soggetti politici e persone che vi aderiranno, manterrà la propria autonomia politica ed organizzativa.
La preparazione, costituzione e gestione sarà svolta in modo paritario da tutte le Associazioni e persone che sottoscriveranno il Patto con la Comunità, le quali, non dovranno rinunciare a nulla delle proprie idee e convinzioni, non in contrasto con esso. I primi aderenti al progetto si sono già dati uno strumento operativo, nonché di incontro e di confronto, consultabile su www.assembleesovrane.it Per interagire con le attuali istituzioni pubbliche, gestite dai partiti del ‘centrodestrasinistra’ e dalle loro clientele elettorali, lo strumento ottimale sarà quello dei referendum propositivi e abrogativi, senza quorum (esperienza svizzera). Occorrerà operare con forza per fare inserire tale strumento negli Statuti e nei Regolamenti delle attuali Istituzioni, nella consapevolezza che saranno esperienze educative per il sereno confronto delle idee e delle proposte volte al miglioramento della qualità della vita nella comunità.
Funzione non secondaria dei referendum senza quorum, sarà anche quella di aiutare le persone ad uscire dalla schiavitù mediatica che genera divisioni, sfiducia e senso di impotenza politica, accrescendo saperi, autostima e consapevolezza sul ruolo e poteri che competono all’Homo civicus.
D – Per una politica estera che si basi sulla coesistenza pacifica e sul reciproco interesse dei popoli
Ora il nostro paese avendo ceduto la propria sovranità, non ha un politica estera autonoma. Il Movimento Politico di Liberazione Per il Bene Comune, opererà per lo smantellamento degli arsenali nucleari e delle basi militari straniere sul proprio territorio e per il ritiro delle truppe italiane che occupano altri paesi. La NATO va sciolta per tre ordini di ragioni principali: sorse per contrastare militarmente l’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), che non c’è più; è gestita dagli Stati Uniti e dalle multinazionali dell’industria bellica; costituita per essere uno strumento di difesa è ora diventata uno strumento di “offesa” e aggressione militare, integrato nelle strategie belliche di USA e Israele. Nuove alleanze militari dovrebbero basarsi su trattati di non aggressione e mutua difesa da eventuali aggressioni e minacce di paesi terzi, mentre per la soluzione dei conflitti internazionali occorrerà puntare sullo sviluppo del dialogo e della diplomazia. Qualora ciò non porti a positivi risultati, eventuali interventi militari, limitati nel tempo, andranno decisi in sede ONU, di cui vanno però rivisti: composizione e metodo di lavoro della struttura decisionale; finanziamento e operatività delle sue Commissioni e Comitati, sottraendoli al potere delle lobby.
Un perno della nuova politica sul tema della migrazione/immigrazione, sarà oggettivamente costituito dalla buona qualità della vita che sapremo garantire ai cittadini italiani, favorendo anche il ritorno degli italiani emigrati all’estero. Il nostro paese rispetterà gli impegni presi, partecipando alla costituzione del fondo per lo sviluppo e la cooperazione internazionale, sottraendolo al controllo delle multinazionali, verificando la sua efficacia e passando ad un suo deciso incremento.
Per espandere il suo dominio sul mondo, privando gli stati della loro sovranità, cultura e identità, la grande finanza usa il peggio delle produzioni culturali e politiche della storia dell’umanità: dal razzismo al colonialismo; dalle guerre di religione al terrorismo; dalle carestie ai colpi di Stato; dalla corruzione ai genocidi; dalle migrazioni alla diffusione di virus per gli uomini e parassiti per le produzioni agricole, ecc.
La liberazione dell’Italia e degli altri stati e popoli che ne seguiranno l’esempio in Europa, dal monopolio politico-finanziario-economico e culturale che consente alla grande finanza di realizzare la sua nefasta e criminale globalizzazione, sarà un fattore decisivo nel contenimento delle attuali migrazioni di milioni di persone dalle loro invivibili comunità.
E – Per liberare l’informazione dal monopolio della grande finanza
L’informazione occupa un ruolo centrale nel sistema di potere della grande finanza. Dal cinema, alla TV, dalle radio ai giornali, da internet ai social network, dai trasmettitori satellitari alle agenzie stampa, le informazioni che ci giungono sono filtrate e costruite per impedire ai popoli di avere informazioni corrette su cui formare la propria opinione. Il lavoro sporco dell’Aspen Institute è già stato analizzato e reso pubblico, ma i centri, le fondazioni e le Associazioni che fanno il lavoro di fabbricare, bloccare o stravolgere notizie , sono centinaia. La liberazione di una persona può ugualmente avvenire, per merito della sua ricerca della verità e della giustizia, se supportate da capacità critica e dalla voglia di sapere, ma la liberazione di un popolo non può avvenire se non riusciamo a sottrarre l’informazione al loro dominio. L’obiettivo che ci poniamo è quello di avere un controllo popolare sull’informazione, che limiti le concentrazioni proprietarie dei media, attraverso il coinvolgimento degli operatori del settore e delle Assemblee Sovrane, ispirato a: ridefinizione dei social network con divieto di loro utilizzo per schedare le persone e le loro opinioni; banda larga ed internet a basso costo in tutto il paese; abolizione del finanziamento pubblico e non rinnovo di concessioni pubbliche, a media di proprietà di membri delle organizzazioni che lavorano a porte chiuse; abolizione del canone TV e una Rai gestita da giornalisti scelti da rose di nominativi indicati dalle comunità locali. Il tetto massimo dei compensi nel settore non dovrà superare di oltre 10 volte la base retributiva del settore di riferimento.
F -Per un reddito di cittadinanza, che assicuri un minimo vitale a tutti gli italiani
Una persona è libera se può liberamente pensare e scegliere. Il reddito di cittadinanza per ogni italiano non è solo un grande balzo verso la giustizia sociale, ma è anche il modo per innescare un nuovo rinascimento artistico, scientifico e culturale. Ognuno, se lo vorrà, potrà dedicarsi a ciò che più lo interessa o lo affascina, dalla pittura, alla musica, al ballo, allo sport, alla ricerca nei vari settori, al volontariato, all’agricoltura, all’artigianato, ecc. Il reddito di cittadinanza sarà regolato, integrandosi con altri strumenti eventualmente necessari, in modo tale da garantire a tutti l’effettivo riconoscimento di quanto stabilito dall’art. 4 della Costituzione, nell’ambito di una società operosa in cui il lavoro non sia una condanna poco migliore della disoccupazione. Gli avversari di tale strumento basano i propri giudizi su una visione classista e, in ultima istanza razzista, della società: “E’ il bisogno che deve spingere a lavorare e faticare”.Noi pensiamo invece che le attuali tecnologie produttive, ed ancor più le prossime, siano in grado di ridurre drasticamente gli orari di lavoro senza ridurre la quantità di produzione di beni migliorandone la qualità e l’utilità, rendendo l’attività lavorativa meno alienante e non lontano dalla propria comunità.
G – Per una civiltà centrata sulla pubblica istruzione, che metta al centro l’arte, la cultura , i saperi
La Pubblica Istruzione adeguatamente finanziata e potenziata sarà il fulcro della svolta che rimetterà la persona e i suoi saperi al centro valoriale della nuova organizzazione sociale. Le scuole private non avranno finanziamenti pubblici e i suoi studenti dovranno superare esami sulla base dei programmi della scuola pubblica. La promozione delle attività culturali, artistiche, di divulgazione scientifica, di arricchimento spirituale e di formazione continua sono decise e finanziariamente sostenute dalle Assemblee Sovrane. Liberata dal potere oggi detenuto al suo interno da logge massoniche e da lobby partitico-affaristiche, l’università italiana, per mezzi a disposizione, qualità della docenza e preparazione con cui vi giungeranno gli studenti dalla scuola pubblica, tornerà ad essere il volano dello sviluppo del sapere e del prestigio internazionale del nostro paese.
H – Per una riduzione dell’impronta ecologica, e il passaggio dal PIL al Benessere Interno Lordo
Chi pensa alla crescita infinita in un pianeta con risorse non infinite, o è uno sprovveduto, oppure è un economista o un politico, che sta al gioco, folle e catastrofico, della grande finanza.L’unico sviluppo possibile è quello che passa per:
la riduzione degli sprechi di energia, di risorse naturali, di suolo e di acqua, che deve tornare di proprietà pubblica, mettendo fine alla farsa delle Spa a maggioranza pubblica;
la razionalizzazione delle grandi opere esistenti ed una attenta revisione/riduzione di quelle già programmate;
lo sviluppo di produzioni che non inquinino aria, acqua e suolo e che comportino il massimo riutilizzo degli scarti di produzione e dei propri rifiuti;
il blocco alla produzione, commercio e utilizzo di prodotti agricoli OGM ( Organismi Geneticamente Modificati), e la valorizzazione dei semi e delle colture autoctone in produzione biologica e comunque senza l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica;
lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili da assegnare in proprietà e gestione alla comunità o all’azionariato diffuso dei cittadini del territorio, al pari della gestione della risorsa rifiuti;
il blocco totale della costruzione e dell’utilizzo degli inceneritori e centrali a biomassa , senza alcun indennizzo e ottenendo per via giuridica la restituzione del denaro pubblico loro dato dai partiti, come rimborso /indennizzo alla comunità delle morti e dei danni alla salute prodotti da quegli impianti;
il drastico taglio dell’espansione prevista da tutti gli strumenti urbanistici delle nostre città, puntando alla riduzione del consumo di territorio. L’attività produttiva, i supermercati e l’edilizia abitativa, salvo rarissime eccezioni (da approvarsi con locale referendum propositivo, senza quorum ), vanno autorizzati solo in spazi precedentemente edificati;
un forte impulso al trasporto pubblico (società ad azionariato diffuso per i servizi pubblici locali), ai veicoli ecologici ed all’uso delle biciclette, anche lo sviluppo del telelavoro influirà sulla riduzione dei problemi della mobilità e sul contenimento dell’inquinamento da motori a scoppio;
il sostegno alla filiera corta per i prodotti agricoli e loro trasformati, accordi tra aziende agricole locali e punti vendita;
l’introduzione della educazione ambientale e alimentare/salutista, come materia di insegnamento, a tutti i livelli scolastici;
n concetto della salute che consideri l’uomo e l’ambiente con una visione olistica, mettendo al centro delle proprie dinamiche il benessere della persona.
Con le politiche su indicate e ancor più con quelle che le Assemblee Sovrane sapranno individuare e praticare, gli italiani usciranno dalla schiavitù imposta dalla grande finanza, dai suoi media e dalle sue società multinazionali, che ci hanno rinchiuso nel ruolo di consumatori passivi.
Ciò a cui la nuova società tenderà non sarà più la crescita infinita della produzione di beni materiali (PIL /Prodotto Interno Lordo), ma la crescita del benessere materiale e spirituale, della serenità, della convivialità, della cultura, delle arti, della scienza (BIL /Benessere Interno Lordo).
Se ce la faremo, anche altri popoli imboccheranno la strada della propria liberazione.
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Grati per osservazioni e rilievi critici.
Fernando Rossi e Monia Benini
perilbenecomune@gmail.com