Treia – Visita all’Accademia Georgica, corte dei miracoli…. – Resoconto a due mani di Simonetta Borgiani e Paolo D’Arpini

Prima di accingermi a scrivere questo breve resoconto, sulla re-inaugurazione della sede dell’Accademia Georgica di Treia, consulto il calendario per vedere le indicazioni del giorno e scopro che il 14 settembre è dedicato alla Esaltazione della Croce, allungo l’occhio sul giorno successivo e vedo che è dedicato alla Beata Vergine Maria Addolorata, sono un po’ perplesso, mi chiedo che collegamento ci sia fra questi “dolori e morte” e la manifestazione odierna… Mentre son lì che cogito scopro che il 16 settembre c’è la ricorrenza dei santi Cornelio e Cipriano, che sono i protettori di Calcata…

Mhmm… Sicuramente un nesso c’è.. e mi sovviene del discorso fatto all’uscita dall’accademia, con Simonetta Borgiani, sulla tendenza  a considerare questo paese come “morto o moribondo”, a cominciare dalle immagini tristi evocate da Doroles Prato nel suo libro su Treia: “Nella piazza non c’è nessuno”. Dico a Simonetta che non si può continuare a rimuginare sul passato, magari rimpiangendo i tempi migliori e vedendo attorno a noi solo miseria ed abbandono.. bisogna partire dal punto in cui siamo, bello o brutto che sia, per dare senso e bellezza alla nostra vita, liberando la nostra capacità creativa e la forza di resistere. Le faccio l’esempio dei Sumeri che quando giunsero esuli nel sud della Mesopotamia, alla foce del Tigri e dell’Eufrate, trovarono una terra inospitale, arida e paludosa, dove erano solo deserto e rocce, ma non si persero d’animo, bonificarono le paludi, convogliarono le acque dei fiumi, ararono le terre, coltivarono i campi, piantarono alberi,  insomma resero quel luogo “il giardino terrestre”, come è ricordato da tutti nei secoli successivi.

Certo, Treia ha avuto un passato glorioso, lo abbiamo visto anche dai reperti antichi conservati in alcune bacheche dell’Accademia, statuine ed ex voto che testimonianano la presenza di un importante luogo di pellegrinaggio, ove ora si trova una chiesa francescana, anticamente tempio dedicato alla Dea Trea, una forma di Iside.  Lì sorse Treia a pochi kilometri dal luogo attuale, poi gli abitanti dovettero fuggire alle invasioni barbariche ma si rimboccarono le maniche e sull’altura di Monticolo (vecchio nome della collina su cui oggi sorge la città)  fondarono una nuova comunità florida e ricca di cultura. Lo conferma la messe di libri e documenti conservati nelle sale dell’Accademia. 

Ma facciamo un piccolo passo indietro, alla mattina tarda del 14 settembre 2013, in cui mi avvio verso la piazza per partecipare al taglio del nastro della palazzina del Valadier, appena rinnovata. Ma .. nella piazza non c’è nessuno.. tale e quale al titolo del libro di Dolores Prato, vedo sul portico a fianco dell’Accademia una tavola imbandita ma nessuno in vista. Possibile? Vado a chiedere ai camerieri di servizio e loro mi dicono che la manifestazione è in ritardo, gli invitati e le autorità sono ancora al Teatro Comunale.

Mi appropinquo dunque verso il teatro e lì quasi giunto incontro l’amico pittore Dumì  e gli chiedo “stanno uscendo’” e lui “sì ora scenderanno in piazza” ed io ancora “ma cosa hanno detto, che discorsi hanno fatto?” e lui “…le solite cose..” . La battuta non lascia ben sperare e comunque torno indietro e mi appoggio alla balaustra che da sulla vallata, a fianco del monumento a Pio VI, da lì osservo con attenzione la processione di personaggi  che giungono a frotte. Persone serie e distinte, donne eleganti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani.. professori, dottori, frati, preti.. insomma la gente che conta di Treia, Alcuni li conosco altri sembrano invitati per l’occasione. 

Finalmente si avvicina anche il sindaco e sale sotto i portici davanti alla sede dell’Accademia, dove penzola un bel nastrino tricolore. Capisco che l’operazione inaugurale  sta per avere inizio ed allora mi avvicino anch’io, restando però un po’ in disparte per poter meglio osservare la scena, da una piccola distanza. Il taglio del nastro viene effettuato ma la gente ancora staziona là fuori, nessuno accenna ad entrare. Sento una voce che descrive antiche glorie.. penso che sia il discorso del primo cittadino.. ma poi odo riferimenti a Dio alla Madonna ed ai Santi… ed allora scopro che il discorso è pronunciato dal parroco. Nell’accademia non si entra senza la benedizione ecclesiastica.

Proprio in quel momento individuo a pochi metri da me l’amica Simonetta, mi riconosce, mi si fa da presso e cominciamo a parlare del più e del meno, le chiedo informazioni sulla conferenza tenuta al teatro eccetera.

Visto che l’accesso al palazzetto è ritardato, andiamo assieme alla buvette, lì incrociamo il prof. Alberto Meriggi il quale scherzosamente mi fa: “qui c’è tutta roba con la carne, nulla che faccia per te…”.  Io sorrido alla battuta e arraffo una fetta di una torta squisita alla frutta mentre Simonetta si accontenta di un tramezzino.

Dopo la merendina finalmente possiamo entrare, ci sono vari gruppi che a rotazione visitano le sale, ognuno d’essi accompagnato da un senior che spiega. Dovrei raccontare un po’ di quelle cose udite… ma sulla storia dell’accademia attendo dal suo segretario una nota precisa e quindi mi riservo di riportare ora solo le notizie immediate, fuori dalle righe. 

Gli affreschi ottocenteschi sui soffitti, che molto assomigliano a quelli nella casa di Caterina, sono stati restaurati da una ragazza di Treia che ha fatto il lavoro aggratis. Alcuni libri antichi appartenuti al Comune sono stati rilegati in passato con spartiti di musica sacra addirittura alcuni sono stati rivestiti con pergamene ebraiche. “A quei tempi -spiega il nostro anfitrione- la carta era rara, bisognava riciclarla al massimo adattandosi con quella che non serviva più…”.

Si vede che a quei tempi i canti gregoriani e le pergamene ebree valevano poco… mi son detto.

In altre sale abbiamo visto, oltre ad una miriade di libri antichi, quadri e stampe, reperti vari, alcuni elmi delle guardie di Pio IX, una vecchissima macchina da scrivere Olivetti, come quella che avevo io a Calcata prima di usare il computer, insomma l’Accademia Georgica è una piccola corte dei miracoli…

Paolo D’Arpini

Simonetta ha scattato un bel po’ di foto.. (che potete vedere qui: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/09/treia-visita-allaccademia-georgica.html) ed ha anche scritto questa memoria:

Fra le relazioni tenute al Teatro in particolare ricordo quella del prof. STANCA, il signore che con passione ha fatto una dimostrazione di come lo studio e la selezione delle sementi da parte di accademici, abbia portato nei secoli, e ancora non al massimo possibile, l’aumento per mq del quantitativo di cereali prodotti, (non parliamo di ogm ma di semi naturali) con ovvia importanza considerato l’esponenziale aumento della popolazione mondiale = bocche da sfamare… Nuova interessante frontiera e anche la “metabiotecnologia” cioè lo studio della interazioni tra piante e microorganismi, ad esempio un particolare microorganismo che si insedia nelle radici e ne succhia la linfa senza danneggiarla, ma il bello è che “avvisa” la pianta quando la siccità è in arrivo stimolando questa a “sbrigarsi” a crescere.

I restauri effettuati nella sede dell’Accademia Georgica e la cura dei tesori custoditi dimostrano sicuramente una dedizione ed attaccamento “del buon padre di famiglia”, il Presidente, i segretari e tutti gli addetti dimostrano una grande cultura e sensibilità senza la minima saccenza, cosa che non sempre si riscontra. La partecipazione è stata ad invito, per i soci dell’Accademia, ed i vari organi di rappresentanza, con libera partecipazione a studenti e popolazione. Non essendo stato praticamente pubblicizzato, si può supporre una ipotetica “selezione” degli ospiti…

Come Socia -anche se praticamente inattiva- spero vivamente che le prossime iniziative siano maggiormente divulgate per consentire a chi abbia interesse di poter intervenire e rendere viva questa Accademia.

L’isolamento per anni della struttura ha permesso la preservazione di meraviglie ancora tutte da scoprire, vedi per esempio i volumi la cui copertina fu chissà quando, aggiustata con codici liturgici miniati o con pergamene ebraiche venute da chissà dove…. da non rabbrividire ma gioire pensando al resto di queste pergamene che saranno state usate per accendere il fuoco o peggio… Immagino di scoprire, senza sminuire i preziosi studi agrari e documenti sui passati appezzamenti coltivati, in qualche registro di raccolto redatto da zelante fattore, dove si riporti un inspiegabile danno alle colture senza grandine… perché no, un crop-circle del ‘500?!?!?

Simonetta Borgiani

………………

Nota aggiunta:

Invito all’inaugurazione dell’Accademia Georgica
A conclusione dei lavori di “restauro, ripristino ed adeguamento impiantistico dell’Accademia Georgica” e delle procedure di inventariazione dei fondi bibliografici e di quelli archivistici mediante l’adozione di procedure convenzionali, anche informatiche, e acquisita la disponibilità di nuovi locali arredati con nuove librerie che hanno consentito una collocazione idonea e definitiva della biblioteca antica e degli archivi, il Magistrato Accademico e l’Amministrazione Comunale di Treia invitano all’evento inaugurativo che si terrà sabato 14 settembre 2013 al Teatro Comunale di Treia, ore 9:30
Seguirà rinfresco in Piazza Repubblica, a fianco della sede dell’Accademia, taglio del nastro e visita ai locali restaurati

I commenti sono disabilitati.