…. e le armi chimiche e le atomiche di israele?

Incombe sul mondo la minaccia di un altro intervento militare Usa contro uno stato sovrano, la Siria. Con la solita scusa dell’uso e del possesso di “armi di distruzione di massa” Obama spera di ripetere, ai danni di Assad, quel che già ben gli è riuscito con l’assassinio di Gheddafi. E che, avendo portato la Libia nel caos piú assoluto, potrebbe vederlo premiato con un nuovo Nobel per la Pace.

Visto che Putin e la Russia si sono messi di traverso rendendo l’impresa più difficile, vedremo in seguito come andrà a finire.

Prendendo però spunto dai tragici eventi siriani per rilanciare ancora una volta la domanda senza risposta : e le atomiche israeliane?

Dove sono? Quante sono? Chi le controlla? Perché non se ne parla mai?

Prima di Assad e della Siria si è minacciosamente proiettato sull’Iran lo spettro di un intervento armato per “disinnescare il pericolo atomico”. Anzi,in verità,Israele ha avvisato lo stesso Obama che ci penserà “direttamente” a distruggere i reattori iraniani.

Passando allegramente sopra al fatto che l’Iran è firmatario del Trattato di non proliferazione nucleare e che gli ispettori dell’Aiea vanno e vengono costantemente da Teheran e dintorni. Controllando tutto e tutti.

Israele ? Non ha mai sottoscritto alcun trattato. Impipandosene (come sempre) dell’Onu,dell’Aiea, dei trattati e del mondo intero. Almeno di quella parte di globo che non risponde agli Usa ed ai subordinati della Nato sempre pronti a bloccare con veti e minacce qualunque tentativo di scoprire i veli nucleari di Tel Aviv.

Resta, in Occidente, la sola possibilità di rivolgersi alla stampa libera ed alle fonti indipendenti su internet.

Proprio ora, in questo momento di crisi mondiale per la Siria, allarghiamo il discorso sulle armi di distruzione di massa.

Quante sono le atomiche israeliane ? 200,come scrivono fonti statunitensi non ufficiali ? Chi assicura il mondo che il governo ebraico non userà alcun ordigno nucleare,neppure tattico,in caso di conflitto convenzionale ?

Quale fiducia possono offrire governi e generali di una nazione che impunemente ha invaso ed annesso, dal 1948 in poi, territori di altri stati ed,addirittura,Gerusalemme ?

Poniamo questa domanda. Non importa se, apparentemente, resterà senza risposta.

Si capirà ancor meglio che le atomiche israeliane non sono “aliene”. Ma sono tanto,ma tanto pericolose per l’umanità.

Grazie per l’attenzione.

Vincenzo Mannello
http://www.vincenzomannello.it/

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Ad integrazione scrive Emma Mancini:

“Betlemme, 11 settembre 2013, Nena News – Mentre il mondo guarda alla Siria e Washington si arrampica sugli specchi per dimostrare l’utilizzo di armi chimiche da parte di Bashar al-Assad, spuntano nuove rivelazioni sugli arsenali in mano israeliana.
In un reportage di Foreign Policy, pubblicato due giorni fa, compaiono documenti della CIA secondo la quale nel 1983 Tel Aviv ha avviato un vasto programma per rifornirsi di armi chimiche.
Per molti una notizia che fa poco scalpore: tra il 2008 e il 2009 la Striscia di Gaza subì un attacco senza precedenti, oltre 1.400 vittime. Durante Piombo Fuso, l’aviazione e l’esercito israeliano utilizzarono fosforo bianco contro la popolazione civile, un’accusa che Israele ha sempre rigettato ma che troverebbe conferma nelle prove raccolte da medici e infermieri, improvvisamente trovatisi di fronte a ustioni e ferite mai viste prima.
Secondo le rivelazioni di Foreign Policy, l’intelligence statunitense ritiene che Israele ha immagazzinato armi chimiche e biologiche già da trent’anni, al fine di completare il proprio arsenale nucleare. A dimostrarlo, una serie di documenti risalenti al 1983, chiusi negli archivi della CIA.
L’anno prima, nel 1982, satelliti spia americani individuarono “un probabile centro di produzione di gas nervino a Dimona, nel deserto del Negev”, luogo che da anni viene identificato come magazzino nucleare israeliano. “Non possiamo confermare se Israele possiede agenti chimici letali, ma molti indicatori ci portano a ritenere che ha a disposizione sia gas nervino persistente e non persistente – si legge in uno dei documenti CIA – Si ritiene che esistano anche altre produzioni chimiche all’interno della ben sviluppata industria israeliana”. Tra queste il famigerato sarin, gas che secondo Washington sarebbe stato utilizzato dal regime di Damasco a Ghouta, Damasco, il 21 agosto scorso.
Per ora Israele non commenta: l’ambasciata di Tel Aviv a Washington non ha rilasciato dichiarazioni in merito al reportage. Israele è uno dei quattro Paesi possessori di armi nucleari non riconosciuti come tali nell’ambito del Trattato di Non-proliferazione Nucleare. Tel Aviv non ha mai rilasciato dichiarazioni in merito, ma si ritiene che abbia avviato il proprio programma nucleare subito dopo la fine della Guerra dei Sei Giorni, nel giugno 1967. E sebbene non esistano dati certi, si stima che Israele possieda dalle 70 alle 400 armi nucleari.
Appare comunque stravagante l’attività di indagine della CIA sull’arsenale chimico israeliano: i servizi segreti americani hanno avviato la produzione e la sperimentazione di agenti chimici in casa israeliana, a partire dagli anni ‘70. Forse, quello che la CIA non sapeva era il proseguimento dell’attività nucleare e chimica israeliana, tenuta nascosta, ma che per molti altro non è che un segreto di Pulcinella.

Fonte: http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=86128&typeb=0&CIA-armi-chimiche-in-mano-israeliana-dal-1983.

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