Equitalia, misteri e gabelle – Avviso bonario? E’ impugnabile ma non annullabile….
la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 13343 del 26 luglio 2012 ribadisce un principio più volte affermato, secondo cui, in materia di contenzioso tributario, deve ritenersi impugnabile l’avviso bonario con cui l’Amministrazione finanziaria chiede il pagamento di un tributo in quanto esso, “pur non rientrando nel novero degli atti elencati nell’articolo 19 del dlgs 546/92 e non essendo perciò in grado di comportare, ove non contestati, la cristallizzazione del credito in essi indicato, esplicitano comunque le ragioni fattuali e giuridiche di una ben determinata pretesa tributaria, ingenerando così nel contribuente l’interesse a chiarire subito la sua posizione con una pronuncia dagli effetti non più modificabili”. L’avviso bonario, da emettere prima della cartella esattoriale, può essere impugnato ma non può essere annullato in caso di mancata indicazione del termine entro il quale il ricorso deve essere proposto e della commissione tributaria competente.
Si legge nella sentenza depositata ieri infatti che “Il giudice investito dell’impugnazione non può, però, annullarli ritenendo che i predetti debbano avere gli stessi requisiti di quelli indicati nell’art. 19 cit. ed in particolare che in essi debba essere contenuta l’indicazione, prevista nel comma 2 dello stesso art. 19, del termine entro il quale il ricorso deve essere proposto, della commissione tributaria competente e delle forme e dei termini per proporre ricorso, essendo tali requisiti, previsti, peraltro neppure a pena di nullità, soltanto per gli atti tipici”.
I Solleciti di pagamento sono la novità di Equitalia dopo che anche gli avvisi bonari sono impugnabili. A questo punto come fattispecie giuridica i due strumenti sono assimilabili e quindi è impugnabile in Commissione tributaria anche il Sollecito .
Comunque è sempre una presa in giro perché se pur impugnabile non può essere annullato!!!???
Casimiro Corsi
Citazioni utili:
Dire che uno stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri
[Ezra Pound]
Affermò Thomas Jefferson 3° Presidente USA (13 aprile 1743, 4 luglio 1826): “Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di controllare l’emissione del denaro, dapprima attraverso l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le compagnie che nasceranno intorno alle banche priveranno il popolo dei suoi beni finché i loro figli si ritroveranno senza neanche una casa sul continente che i loro padri hanno conquistato.”
“Chiunque controlli l’ammontare del denaro circolante in un paese è il padrone assoluto della sua industria e del suo commercio. E quando capisci che l’intero sistema e’ facilmente controllato, in un modo o nell’altro, da una ristrettissima elite, non avrai bisogno che qualcuno ti spieghi come nascono i periodi di inflazione e deflazione”.
[James Garfield, 20mo Presidente Usa]
……………………………………..
Commento di Fabrizio Belloni:
“Pur essendo argomento interessante, quello comunicato da Casimiro Corsi, non ho potuto evitare di ….. inquietarmi assai. La forma utilizzata è tipica della peggior specie di burocratese bizantino attorcigliato su se stesso. Nostalgia delle leggi dell’Imperial Regio Governo Austro Ungarico, con leggi lunghe una riga od al massimo due: chiare al punto che anche un analfabeta, se gli fossero state lette, le avrebbe comprese chiaramente. E per venire ai giorni nostri, negli SUA (che pur non amo, ma, essendo laico, ne riconosco le -poche- virtù) il Presidente non può promulgare una legge che un normale Cittadino, di scolarità anche contenuta, pari a quella che qui da noi potremmo identificare con la terza media, non sia in grado di comprendere.
Le cose vere sono chiare e semplici: chi usa le nebbie della complicazione denota la fine di un sistema, più legato alla forma che alla sostanza. Povero vecchio, squinternato, amato e bistrattato Stivale!”