NPCI – Illusioni giudiziarie su Berlusconi Silvio – L’impero colpisce ancora
Chi si era illuso che la sentenza dell’8 maggio della Corte d’Appello di Milano segnasse la fine o almeno un’inversione nel ruolo di Silvio Berlusconi ai massimi vertici della Repubblica Pontificia, ha nella sentenza della Cassazione del 1° agosto la smentita più clamorosa. Grazie ad essa Berlusconi rilancia su grande scala la sua carriera politica, come membro e contemporaneamente oppositore dei vertici della RP (leggi: Repubblica Pontificia).
Finché Berlusconi non deciderà diversamente, sarà il governo Letta-Napolitano-Berlusconi a infierire contro le masse popolari italiane da un capo all’altro delle penisola, a devastare il nostro paese al servizio della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, a servire contemporaneamente la cricca al potere a Washington e il governo di Berlino, perseguitando chi gli resiste: dal NO TAV al NO MUOS passando per i protagonisti delle mille lotte che gli operai e le altre classi delle masse popolari conducono nel paese.
Finché a Berlusconi farà comodo non governare in prima persona, sarà il governo Letta-Napolitano-Berlusconi a cospargere il nostro paese delle macerie delle aziende che chiudono, ad ingrossare il numero dei lavoratori precari, malpagati e disoccupati, a distruggere il tessuto della vita sociale del nostro paese costruito quando il movimento comunista era ancora forte. Intanto Berlusconi preparerà le condizioni per il ritorno in grande della sua banda al governo del paese, per il suo futuro trionfo elettorale, se gli riuscirà di presentarsi come campione della lotta contro l’Unione Europea a guida tedesca e di rispondere alla protesta delle masse popolari contro gli effetti catastrofici della crisi del capitalismo, riprendendo il terreno che il M5S ha occupato con le elezioni di febbraio.
Il rilancio di Berlusconi richiede però da una parte che Beppe Grillo e il M5S continuino a sprecare in manovre dimostrative nei vertici della RP, nel loro teatrino della politica, la forza che con le elezioni di febbraio le masse popolari italiane gli hanno conferito rifiutando di costituire un Governo di Salvezza Nazionale e Comitati di Salvezza nazionale e dall’altra parte che non si acceleri, per via del GSN e dei CSN o per altra via, il movimento di mobilitazione e organizzazione degli operai e del resto delle masse popolari italiane (la moltiplicazione e il rafforzamento delle Organizzazioni Operaie e Popolari) per costituire il proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare.
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Stralcio del Comunicato CC 33/2013 – 2 agosto 2013