Spettacoli televisivi, le proteine “nobili” e l’origine delle malattie… secondo Giorgio Calabrese
Come è possibile che ancora oggi nel 2013 nutrizionisti televisivi considerano “nobili” le proteine della carne di animali uccisi ed in via di putrefazione? Il 31 luglio il prof. Giorgio Calabrese verso le 14,00 su Rai 2, esaltava la proteine animali evidenziando il loro contenuto di aminoacidi necessari a costruire le proteine di cui il nostro organismo ha bisogno.
Ad ogni sua apparizione televisiva, quando parla di alimentazione vegetariana, si “preoccupa” di avvisare i vegani del pericolo che corre la loro salute, mentre i vegetariani si salvano attingendo a latticini e uova, dove appunto trovano le famigerate nobili proteine.
Come è possibile che non si renda conto dal danno che fa alla popolazione che spinge in questo modo a consumare carne e derivati animali che sono i massimi responsabili delle peggiore patologie moderne? Come è possibile che la televisione di Stato consenta affermazioni che si traducono in enormi danni per la popolazione? Come è possibile che l’esimio professore non si renda conto che tutti gli animali erbivori e fruttariani traggono dalle piante le proteine di cui hanno bisogno? Da dove traggono questi le cosiddette proteine nobili per costruire le loro possenti masse muscolari, come il cavallo, la mucca, il toro, il rinoceronte, l’elefante, il gorilla ecc.? Come è possibile che ignori la realtà dell’eccellente salute dei vegani?
Io a 65 anni, vegan da 25, sfido il prof. Calabrese a voler confrontare i nostri esami clinici ed ematologici. Lo sfido ad una gara di forza o di resistenza. Lo sfido a mostrare i benefici dei suoi pazienti e a confrontarli con i benefici dell’esercito dei vegani che sbalordiscono per l’eccellente salute recuperata dopo aver adottato tale dieta e tale sistema di vita. Sono i risultati quelli che contano, il resto è fumo negli occhi.
Certo i nutrizionisti al servizio dei media sono costretti a dare le informazioni che impongono i dirigenti, e le lobby, del prodotto da smerciare, che coincidono con i desideri di quella parte di popolazione, poco informata e poco responsabile, che vuole avere buone notizie sulla sua cattiva condotta.
Ma non è onesto esaltare le peculiarità degli aminoacidi essenziali (tra l’altro presenti nel mondo vegetale) tacendo sui 99 effetti negativi dei prodotti dalla carne. Il fatto che il singolo elemento vegetale sia carente di qualche aminoacido essenziale non è affatto un difetto, ma una caratteristica eccellente; la natura in questo fa capire che è necessario attingere a più prodotti e non vivere di pasti monotrofici.
Come mai il professore quando invita la gente a consumare latte e formaggio per il loro contenuto di calcio non avvisa dei probabili effetti negativi di questi prodotti? E non dice che il calcio migliore si trova nel mondo vegetale, senza gli effetti collaterali dei latticini? Come mai quando invita a consumare il pesce per i suoi omega 3 non informa che di omega 3 è ricco il mondo vegetale, senza incorrere ai danni dei grassi saturi, colesterolo, acidi urici, mercurio, piombo, cadmio, zinco e inquinanti di scarichi industriali di cui spesso sono carichi i pesci e si limita, come per la carne, ad evidenziare solo quell’unico aspetto positivo, tacendo su tutti gli altri negativi e dannosi?
Come mai il prof va contro la tendenza della corrente scientifica dei più accreditati scienziati a livello mondiale in fatto di nutrizione che raccomandano non la limitazione ma l’esclusione nella dieta della carne e dei derivati animali?
Io sono sicuro, quando l’esimio professore deciderà di collocarsi in pensione, la civiltà, l’intelligenza, gli animali e la salute delle persone gliene saranno enormemente grati.
Franco Libero Manco