Usura e creazione della moneta debito… da Babilonia sino ai nostri giorni
Ante Scriptum
Quando leggo queste cose mi meraviglio automaticamente, poi è ovvio, la verità c’è sempre chi l’ha saputa tutta, in ogni epoca.
Sto ricercando qualcosa pure io, sulla remissione dei debiti (perché ci si potrebbe tenere una conferenzina). Ho trovato varie cose. Questa potrebbe fare anche al caso nostro:
http://www.senzasoste.it/le-nostre-traduzioni/contro-la-storia-scritta-dai-vincitori-l-annullamento-del-debito-nell-antichita-eric-toussaint
Per l’usura nell’antichità, tenete presente poi la denuncia di Irene Fiore (nome non vero, come disse lei), con cui esordì a Centrofondi nella primavera del 2008. Esiste anche un video che parla delle stesse cose dette da Irene, con qualche dettaglio in più, ma non riesco a ritrovarlo.
Cesare Padovani
Ecco il testo di Irene:
Io consiglierei guardare alla storia, anche a quella antica. Per capire il sistema bancario corrente bisogna rifarsi ai Babilonesi .. eh si, le nostre banche le hanno inventate in Iraq!
Nel 18esimo secolo AC, a Babilonia c’è stata la prima crisi creditizia di cui si abbia traccia. Allora i contadini depositavano grano in silos governativi e ottenevano certificati di deposito in compenso. Questi certificati poi sono diventati moneta di scambio per tutto il resto. Coloro che gestivano i certificati si sono poi tramutati in banchieri e hanno cominciato a prestare con interessi, usando un sistema di riserva frazionaria.
Il problema è che si è arrivati dopo un po’ di tempo a una situazione in cui l’ammontare di debito superava il grano disponibile. Allora re Rim-Sin decise di decretare il perdono dei debiti. Il suo motivo era militare: nell’esercito lui arruolava solo contadini possidenti terrieri, non schiavi. Non voleva quindi rovinarli tutti e costringerli a vendersi. I banchieri così fallirono. Le crisi creditizie in Iraq poi continuarono a ripetersi, seguiti da perdoni periodici, eccetto che i tassi di interesse si innalzarono.
I banchieri irakeni non la mandarono giù facilmente e se ne andarono a cercar fortuna in Egitto. Lì ripeterono lo stesso trucco e dominarono per 1500 anni con molte dinastie di faraoni, fino alla venuta di Alessandro il Macedone. La storia si trova addirittura raccontata nella Bibbia.
Un certo Giuseppe che lavorava per il faraone gestiva i silos e creò una crisi creditizia simile a quella Irakena.
Eccetto che la conclusione questa volta fu diversa: alla fine, i contadini dovettero vendersi come schiavi per poter mangiare.
Quando io ho studiato Cicerone e le filippiche contro Catilina, mi ero convinta che Catilina fosse questo sciagurato traditore. Una cosa che però mi era sfuggita completamente, forse perché non me lo avevano detto, è che a quei tempi, attorno al 60 AC , a Roma c’era una crisi creditizia. Le famiglie patrizie avevano preso molti soldi in prestito offrendo le proprie case e possedimenti agricoli come collaterale.
L’ammontare del debito accumulato poi è arrivato a superare di gran lunga l’ammontare di denaro circolante, a causa ovviamente della crescita esponenziale dovuta agli interessi. Così Catilina si presentò alle elezioni sostenendo un programma di perdono del debito.
I banchieri romani erano ovviamente di origine babilonese-egiziana-greca e lui diceva, beh facciamo un bel perdono come a Bagdad e salviamo la repubblica. Ovviamente questo ai banchieri non piaceva affatto. Così è venuto l’impero, i patrizi dovettero vendersi come schiavi, e riscrissero la storia.
Poi vennero i rinascimentali, con la ricerca della pietra filosofale che trasforma piombo in oro… La pietra filosofale era nient’altro che la stampa di moneta. I Medici lo capirono e si arricchirono. Eccetto che poi regnanti stranieri li misero sul lastrico, rubandogli effettivamente la pietra filosofale e rilegando l’Italia alla provincia culturale per 4-5 secoli.
Oggi il problema che si è creato è molto simile alle crisi creditizie antiche, anche se ovviamente su scala molto più grande.
Negli USA ci sono 65T di debito a fronte di moneta circolante (M3) di circa 12T. C’è una discrepanza di un fattore 5. Semplicemente, non c’è abbastanza moneta in giro per ripagare tutti i debiti. Il sistema è insolvente. Questo non è un incidente storico isolato, è una trappola costruita e voluta dai nostri banchieri. Questi sanno benissimo da dove vengono e cosa succede storicamente in situazioni simili, si rifanno persino ancora largamente alla tradizione talmudistica babilonese e massonica-egiziana.
È difficile dire come si evolveranno le cose a questo punto. Internet però è senz’altro un elemento molto nuovo che scopre veli millenari.