Ulrico Reali: “L’Italia dovrebbe prendere esempio dalla Francia… se vuole migliorare le condizioni sociali”
Iniziò nell’anno 1982 il mio espatrio in Francia. Avevo già viaggiato l’Europa per lavoro, e capito che, se volevo una qualità di vita “europea”, dovevo andarmene. Già nei primi anni in Francia fu chiaro che avevo fatto una buona scelta. Un po’ difficile adattarsi alla mentalità parigina, ma tutta la famiglia fece uno sforzo, anche per la lingua.
Successivamente, in pochi anni, capimmo che quel che la Francia ci offriva (e l’Italia talora ci rifiutava) era : la certezza del diritto, ma anche dei servizi pubblici affidabili e spesso di gran qualità. E la certezza, da parte di chiunque, di comportamenti corretti, soprattutto per l’esistenza di valori positivi, i cani pastori della vita sociale.
I contatti con l’Italia nel decennio successivo ? Un’impressione negativa : peggioramento, lento ma continuato, della società. Curioso di capire le cause delle differenze fra Italia ed Europa avanzata, notavo i fatti italiani negativi di maggior rilevanza. Nel ’90, avendo già capito parecchie cose (chi cerca trova), ma soprattutto paragonando l’Italia all’Europa, durante frequenti viaggi), informai Romiti (FIAT) del mio convincimento : l’economia italiana avrebbe corso in futuro un grosso rischio, glie ne chiarii i motivi. La sua risposta fu gentile e di apprezzamento, ma non volle ricevermi come proposto. Risposte eguali (ringraziamento, niente di più) ebbi nel decennio successivo da varie persone, fra cui anche Tronchetti Prov., Ostellino ed Ottone.
Ecco cosa ha trovato, in termini di cause delle difficoltà sociali. La storia non dimentica, gli Italiani si :
- Il primo a lamentarsi dei “tornacontismi” italiani fu Dante : “”Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” (Purgatorio).
- nei secoli successivi Guicciardini mise bene in mostra i vizi di nascita italiani : incapacità di vita sociale per la prevalenza del “tornacontismo” e del furbismo, una costellazione di litigi frequenti fra i diversi principi. Con il conseguente rosario di speranze perdute, fallimenti/delusioni sociali ripetute.
– Nitti, premier molti anni fa, fu intervistato. Alla domanda, se si poteva sperare che un giorno il Paese avrebbe avuto solo buongoverno, ecco cosa disse a Luigi Barzini :”Gli Italiani sono stati ubriacati di bugie dai politici, per 150 anni”.
– De Gasperi, dopo essere stato nel parlamento austriaco, divenne deputato nel parlamento italiano. Nelle prime settimane, alla moglie che gli chiese come andavano le discussioni parlamentari. De Gasperi rispose : “Il parlamento italiano sembra un circo…. !”.
Cosa scrisse Pasolini in “Scritti corsari”, anno ’75 :
“Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese è speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.”
La due opzioni possibili per lo Stivale :
- si puo’ non decidere né fare niente, lasciarlo scivolare giù, verso il burrone sottosviluppo ; tutti contenti ? No, solo cittadini socialmente sonnolenti ! (e politici che allungano le mani…..). Quanti scandali politici oggi in Italia ?
- oppure si puo’ fare il necessario ; individuare la strada sicura per tirarlo su, occupandosi del Problema Sociale e risolvendolo……
Nel primo caso, fra qualche anno, saranno i vari clans criminali che potrebbero governare buona parte del Paese.
Nel secondo caso, è necessario consultare testimoni affidabili. Chi allora ? Esperti europei non schierati e non residenti in Italia, i quali saranno capaci di valutazione sociale lucida, poiché affrancati dalla mistificazione della realtà. I politici ? Meglio non consultarli, ma osservare al monocolo tutto quel che han fatto.
Una conclusione, dalla parte dell’Europa che sa gestirsi : O la società italiana si imbarca in una “Operazione Verità” (scoprire la vera realtà sociale, il Problema Sociale, a confronto con il resto dell’Europa), fatta con testimonianze di espatriati qualificati, e seguita dall’apprendimento della gestione corretta (sia politica che sociale), fatta in Europa (quella senza chiacchiere ma con risultati) ; oppure si salvi chi puo’ ! ! Senza alcuna Operazione Verità (incluse le ragioni per cui la corruzione si è espansa incontrastata a tutto il Paese), lo stato in disfacimento (che non ha spina dorsale ed è infiltrato) non puo’ esser protetto dalle iniziative di consorterie criminali, che cercano potere……. Per ora già si vede che nel Paese, che crede di essere moderno (!), la certezza del diritto non esiste….Quanto alla confusione sociale, politica, economica, istituzionale, si vede ora bene se essa esiste…
Il sistema Italia vive di FINZIONI ; 150 anni di menzogne, distribuite dai politici (lo disse Nitti) hanno lasciato una traccia : assenza di Realismo nella vita sociale, anzi Doppiezza, Corruzione, Allegra gestione, Irresponsabilità, Confusione, Doppio Scenario, Inefficienza Sociale.
Senza la critica costruttiva, oggettiva, il Paese non ha speranza… ! Diviene America Latina…..; ora è già quasi immobile (senza progressi) in politica.
Ho voluto andarmene nel ‘82, sono entrato in un Organismo Europeo, ho viaggiato l’Europa per 22 anni, ho lavorato con Europei di ogni lato e cultura, mi sono fatto pagare l’impegno. Ed ho scoperto tante cose italiane strane, strane assai.
La mia pazienza : per un 10ennio ho raccolto gli indizi. Ora ho le conclusioni, senza politica e riflettute dall’ Europa, su :
- quali strumenti mancano in Italia per poter gestire correttamente un Paese ;
- perché l’Italia è nata malata 150 anni fa ; quale grande errore fu fatto ?
- cosa è necess. fare, subito !
Vi scrivo dalla Francia, ma ritenetemi disponibile per presentazioni pubbliche o private del probl. sociale (senza politica), ho adeguata esperienza sullo stesso anche perché ho lavorato in Paesi seri e capaci di gestione corretta, di vita civile positiva.
Saluti da un Paese ben gestito, dove tutto è chiaro, anche le marachelle.
Ulrico Reali
(disponibile per testimoniare il problema sociale)