Dietrologia dopo la sentenza contro Silvio Berlusconi da Arcore
Sentenza contro Silvio Berlusconi da Arcore. Prevista, risaputa, ma anche incattivita ed appesantita rispetto alle richieste della rossa Boccassini, in “prudente” vacanza, e sostituita dal procuratore Generale, quel Brutti Liberati, anima di “Magistratura democratica”.
Tanto per essere chiaro: Berlusconi mi è antipatico, politicamente abile, ma per sé, e in genere deleterio per l’Italia.
Però, essendo laico nei fatti e non in borghesi autocompiacimenti, un merito al Silvio lo riconosco. E proprio quel “merito”, di cui parleremo ampiamente poi, è la causa dei suoi guai giudiziari. Non che questo mi renda più simpatico il patron del Mila: di lui non me ne importa assolutamente nulla, anzi….
Ma mi preoccupa molto, moltissimo la logica di potere che si staglia sullo sfondo, un’ombra viscida e tentacolare che getta aria violacea e scura sul nostro Paese.
Qual è la colpa di Berlusconi? Essere stato a lungo il potente Primo Ministro di uno Stato, la cui Azienda di Idrocarburi (meglio, l’ENI, attraverso l’Agip) detiene il maggior numero di licenze di prospezione per la ricerca di petrolio attorno al Caucaso.
I Poteri Forti non lo ammettono, non possono accettarlo: le fonti di energia devono essere possedute, controllate, gestite. Cina e soprattutto India sono assetate di petrolio e di gas. Gli yankee tentano a più riprese (anche attraverso gli agenti alleati-padroni della stella a sei punte) prima di far sollevare le popolazioni interessate: Cecenia, Nagorno Karabak, Ossezia, Inguscezia, Armenia Georgia…. Fino a che Putin si incazza e manda tre divisioni corazzate a chiudere il discorso. Ma gli yankee non demordono e si stabiliscono in Afghanistan, nodo di passaggio.
E il tutto mica è una novità: l’attacco alla Serbia, per difendere gli spacciatori magnaccia del Kossovo (“di cui non frega nulla a nessuno”: Kissinger) rientra nella strategia americana di destabilizzare l’Europa, Russia compresa.
Che c’entra Berlusconi con tutto questo?
C’entra e la paga.
Lo dicevo prima: l’unica operazione che gli riconosco è stata riuscire ad inserirsi nel patto di acciaio Berlino – Mosca e di far dirottare in Mediterraneo le “pipeline” dei gasdotti della Gazprom. Esattamente di fronte a Bari.
Ma non basta. Berlusconi riaprì i discorsi con Gheddafi. Cioè col petrolio libico. E Gheddafi aveva in testa di fornire non solo petrolio all’Italia, ma anche di fondare una Banca svincolata di Poteri Forti, e garantita da 150 tonnellate d’oro che il Rais possedeva. E aveva anche l’appoggio di Jorge Haider, al cui funerale partecipò, dovutamente mascherato, un figlio del Colonnello.
Curioso: Haider e Gheddafi, entrambi morti ammazzati. L’Austriaco esattamente tre giorni dopo aver tuonato contro le banche. Un po’ come Saddam Hussein, che propose di farsi pagare il petrolio in Euro e non più in dollari. Si inventarono le armi di distruzione di massa. Come tentano adesso in Siria.
Cioè, Berlusconi, cinico e scettico come un po’ tutti gli Italiani lo sono, stava uscendo dal “coro” e sviluppava una politica tutta sua, italiana. Vi ricordate Mattei? Thò, un altro morto ammazzato: cambiano i tempi ma non i metodi.
Col Silvio ci hanno provato prima con Fini iscariota (poveretto, non è cattivo, proprio più di così non poteva fare). Poi con le ragazzette del bunga – bunga.
Sia ben chiaro: quello che mi fa imbufalire è assistere alla sfacciata strategia messa in campo dai Poteri Forti. Vogliono definitivamente colonizzare la già occupata Italia, svenderne i pezzi migliori, i gioielli di famiglia, e ridurci a servi della gleba. E constatare come le forze politiche siano conniventi e asservite, appecoronate al volere dei Poteri Forti, PD in prima fila, ormai forza conservatrice e reazionaria e serva (bhè, serva lo è sempre stata, in verità).
I media starnazzano e distorcono, tesi a che la gente non sappia, e quindi non capisca. Che si dividesse pure in pro o contro il Silvio. Ma che non sappia cosa c’è dietro, che non capisca chi dà gli ordini, chi manovra i fili.
Il teatrino della politica continui i suoi triviali spettacolini miserandi e tristi: sono funzionali alla strategia.
Occhio, però! La cenere è sempre fredda in superficie. Poi, all’improvviso, un fuoco nascosto erompe e divampa. Ed allora non c’è forza né in cielo né sulla terra che possa fermarlo. Che Berlusconi segua il suo fato: non è certo lui quello che salverà l’Italia. Ma che nessuno pensi che il Popolo sia addormentato e rassegnato.
Occhio: ci stiamo svegliando. Con o senza il parere dei Poteri Forti. Nella Storia è sempre stato così.
Fabrizio Belloni