Appello agli umani da parte del popolo degli animali, tramite Stefano Panzarasa – Messaggio per l’incontro Collettivo Ecologista 2013
Vignola, Incontro della Rete Bioregionale Italiana e del Collettivo Ecologista, 22-23 giugno 2013
Care amiche e amici della Rete Bioregionale Italiana, ringrazio Paolo che vi riporta questo mio testo, ma immaginate che ve lo stia leggendo con in testa una maschera di cinghiale, darò voce infatti, come anche facevano i nativi americani, al Popolo degli Animali e in particolare a quelli allevati. D’altronde lavoro come tecnico nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili (vicino Roma e Rieti) e dato che la nostra prima finalità è la conservazione della natura e quindi la difesa dei diritti degli animali, che però non hanno voce per richiederli, ho pensato di poterlo fare io.
……………………
APPELLO AGLI UMANI DA PARTE DEL POPOLO DEGLI ANIMALI
“Cari umani ma specialmente voi donne e uomini ecologisti, sappiamo che in molti già siete vegetariani e comunque sicuramente persone sensibili, quindi abbiamo la speranza che ascoltiate con attenzione ciò che ora vi diremo…
Noi animali vi chiediamo, gentilmente ma fermamente, di lasciarci vivere in pace, lasciateci vivere la nostra vita con i nostri figli e figlie e non teneteci più imprigionati, sfruttati, poi uccisi per la gioia dei vostri palati e stomaci spesso insaziabili. Non riempite più i vostri frigoriferi dei nostri cadaveri fatti a pezzi!
Noi animali abbiamo diritto alla nostra libertà come d’altronde voi stessi umani ne avete diritto. Avete abolito giustamente per voi la schiavitù, perché non lo fate anche per noi? Un grande pensatore umano, Arne Naess, vi ha fatto dono di una bella idea, l’ecologia profonda: sul pianeta gli esseri viventi sono tutti sullo stesso piano e hanno tutti gli stessi diritti, perché allora voi continuate a trattarci da esseri inferiori?
Noi animali di allevamento vogliamo tornare a ricongiungerci con i nostri cugini selvatici, vogliamo tornare nei nostri habitat anche se sappiamo che non sarà facile e probabilmente per tanti di noi sarà impossibile. Gran parte dei nostri habitat non esistono più, però preferiamo fare una brutta fine da esseri liberi piuttosto che vivere come vostri schiavi, sfruttati, derubati per il nostro latte, le nostre uova (c’è persino chi usa le nostre corna!) e aspettare passivamente e senza possibilità di scelta una fine altrettanto cruenta… Ma comunque anche voi umani ormai vivete in habitat che non sono più quelli di una volta, anzi sono immensamente inquinati e molti di voi ne soffrono tantissimo e ci muoiono pure…
Noi animali sappiamo anche che molti di voi umani pensano di “allevarci” trattandoci bene e con amore, a volte ci date anche un nome…! Comunque ci sfruttate lo stesso e spesso alla fine ci uccidete come fanno nelle vostre industrie-animali…
Noi animali sappiamo infine che molti di voi umani sognano la pace sul Pianeta, ma non avrete mai la pace, non abolirete mai la violenza e le guerre se non comincerete a trattare gentilmente noi animali, a non farci soffrire più, a non tenerci più come vostri schiavi…
Vi ringraziamo se con la vostra sensibilità che sicuramente avete, prenderete la decisione di non farci più soffrire, sappiamo di avervi detto delle scomode verità, ma se riuscirete a lasciarci in pace ne avrete sicuramente grandi benefici e tante belle sorprese! Provateci, la Madre Terra vi ringrazierà sicuramente…”
…………………….
Dunque amiche e amici, grazie dell’ascolto, personalmente ho preferito, in accordo con Paolo, di trasmettere questo mio intervento a nome del Popolo degli Animali, anziché farlo di persona; questo di Vignola si prospetta come un bellissimo incontro e con tanta bella gente e non avevo voglia di rovinare la festa a nessuno. Infatti succede spesso che quando affronto l’argomento di non sfruttare e uccidere più gli animali, le persone (quelle comuni ma (talvolta) anche gli ecologisti) si irritano, si arrabbiano, mi deridono, arrivano anche a ridere delle mie parole e come minino cercano tutte le motivazioni possibili (ma quante e con che fantasia!) per confutarmi… Così si finisce per litigare, anche perché in questo caso, per la mia empatia nei confronti degli animali, io tiro fuori tutta la mia energia (scambiata spesso per aggressività).
Per aver difeso gli animali (e le donne, a volte c’è da farlo per tutti e due, ma è normale nella società patriarcale) in passato ho avuto problemi pesanti con diverse associazioni… Questa volta quindi non me la sento di rischiare, con Paolo abbiamo ridato fiato e vita alla Rete (specialmente lui), quindi faccio un passo indietro e aspetto tempi migliori…
Un abbraccio e buon incontro,
Stefano Panzarasa (referente dell’Educazione Ambientale per la Rete Bioregionale Italiana)
bassavalledeltevere@alice.it
PS – Sicuramente una persona potrebbe obbiettare che anche le piante soffrono… E’ vero ma da sempre esistono gli erbivori (fa parte dell’evoluzione del pianeta) e comunque non mangiando animali allevati si risparmia la vita a miliardi di piante coltivate per la loro alimentazione…