Roma – Cercasi scultori vegetariani ed animalisti per erezione monumenti dedicati agli animali vittime dell’uomo
Nel Central Park di New York vi è la statua dedicata al cane Balto, capo muta della slitta che trasportò l’antitossina tifoide da Nemana per 900 chilometri sopra il suolo ghiacciato, corsi d’acqua insidiosi, attraverso tormente artiche, sino a Nome, nell’Alaska colpita dal flagello del tifo nell’inverno del 1925. La statua è dedicata alla resistenza, alla fedeltà, allo spirito indomabile dei cani da slitta.
Anche nella maggiore stazione ferroviaria di Tokio vi è un grazioso monumento ad un cane che attese invano in quella stazione il ritorno del suo padrone fino alla fine dei suoi giorni.
A Bologna, alla finestra dell’attuale palazzo Bersano, in via Oberdan, vi è il monumento dedicato al cane che dalla gioia di veder ritornare l’amato padrone per abbreviare il tragitto si gettò da quella finestra uccidendosi.
Più di 100.000 cani sono stati impiegati dagli eserciti USA durante il 1900. Si calcola che durante la sola prima guerra mondiale siano morti 8 milioni di cavalli e innumerevoli muli e asini.
Durante la guerra in Vietnam 5000 cani affiancarono le truppe americane, di questi solo 150 ritornarono a casa, il resto rimasero uccisi o abbandonati a se stessi in quel territorio.
Senza menzionare il fatto che gli animali d’allevamento o da compagnia non sopravvivono mai ai periori bellici.
Un valoroso cane chiamato Rob il parà fece più di 20 lanci col paracadute nel Nordafrica e in Italia.
Durante la prima guerra mondiale un piccione viaggiatore soprannominato “Cher Ami” recapitò almeno 12 messaggi senza mai fallire. Secondo una fonte in quel conflitto morirono 20 mila piccioni.
E NOI, PAESE OCCIDENTALE CON IL PIU’ ALTO NUMERO DI VEGETARIANI E ANIMALISTI?
PROPOSTA PER REALIZZARE A ROMA UN MONUMENTO AGLI ANIMALI VITTIME DELL’UOMO
Considerato che gli animali, specialmente quelli d’affezione domestici hanno dato un contributo determinante all’uomo nel corso del suo cammino evolutivo, condividendo fatiche e sofferenze nel duro lavoro dei campi, restando spesso uccisi nella battaglie per la libertà del nostro paese durante i conflitti armati, patendo insieme all’uomo la fame, le ferite, salvando da morte sicura molte persone in innumerevoli circostanze con il trasporto (specialmente in località montane ed inaccessibili) di medicinali e viveri, sfamando gli esseri umani con il loro latte, coprendoli con la loro lana e difendendo la loro proprietà ed il loro gregge.
Considerando il grande valore del loro silenzioso sacrificio a vantaggio dell’essere umano, considerata la loro, spesso, abnegazione e la loro fraterna affezione; considerato che l’animale al pari dell’uomo è in grado di soffrire, di nutrire sentimenti e quindi di avere diritto ad una giusta considerazione; considerato tutto questo si lancia il progetto per realizzare una scultura/monumento (che evidenzi la vita spezzata degli animali, il loro muto dolore, la loro bellezza profanata) da collocare, possibilmente nei pressi di un luogo simbolo di sfruttamento e sofferenza, come il mattatoio, per commemorare tutti gli animali barbaramente e sistematicamente sfruttati e uccisi dall’uomo.
Per quest’opera è necessario avere non solo la disponibilità di un artista ma il supporto economico di quanti intendono aderire a questa iniziativa.
CHI FOSSE DISPONIBILE AD ADERIRE E’ INVITATO A FORNIRE IL SUO NOMINATIVO telefonando a:
Franco Libero Manco – tel. 06 7022863 – 3339633050
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Opzione alternativa proposta da Michele Meomartino:
” “Caro Paolo,
la proposta di AVA è degna della massima attenzione e da vegetariano convinto e amico degli animali non posso che essere d’accordo nel dedicare una scultura agli animali. E le ragioni sono ampiamente illustrate nella proposta.
Da scultore, però, temo che sia una proposta molto ambiziosa. L’eventuale accettazione non sarebbe un problema. Qualche sindaco ben disposto a dare l’autorizzazione per la sua collocazione in un luogo pubblico non sarà difficile trovarlo. La pubblicità che ne ricaverebbero è ragione sufficiente al di là della personale convinzione…
Il problema si pone per i costi, soprattutto se la scultura va collocata in un contesto ambientale con ampi spazi perché obbligherebbero l’artista ha scolpire materiali di grandi dimensioni. Sia se si sceglierà un blocco di marmo o di pietra, sia se si sceglierà di fare la scultura attraverso una fusione, bronzo o altro materiale, i costi ammonterebbero a diverse migliaia di euro. A meno che non si scelga di fare un’ installazione, magari con materiale di recupero, ma sulla cui durata non ci giurerei…
Insomma, la vedo dura. Tuttavia, grandi mecenati tra gli amici degli animali non sono rari…
Un abbraccio, Michele Meomartino”
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Mia rispostina: “Caro Michele, avevo pensato che tu potessi essere l’unico a risolvere questo problema, certo è una bella sfida… ma credo che muovendo le pedine giuste e cercando sponsor adatti le spese potrebbero essere coperte… anche perché ci sarebbe un bel ritorno d’immagine ed inoltre, come succede in India, ai piedi della scultura si potrebbe applicare una targa con i nomi dei donatori……
Un abbraccio, Paolo D’Arpini”