Il “Lettino” dallo psicanalista bambino.. e la favola bella di Gianni ed Enrico Letta
“Se il Lettino… è nudo” (Saul Arpino)
È incredibile come gli italiani si bevano qualsiasi cosa, sempre e comunque.
È edificante vedere come il Paese sia in mano a degli “aventi diritto” che per la maggior parte non si rendono conto di quello che sta succedendo.
E si badi bene, non sto parlando degli stretti legami del Presidente del Consiglio con suo zio Gianni Letta Segretario alla Presidenza del Consiglio del rovinoso Governo Berlusconi III , o della sua partecipazione come sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri all’altrettanto disastroso per il Paese Governo Prodi II (per intenderci quello durante il quale venne siglato il Trattato di Lisbona, pater di MES e Fiscal Compact).
Non sto parlando neppure della famosa lettera che recitava testuale “Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno, sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!” consegnata a Monti e nota al mondo poiché preda di un fotografo da Premio Pulitzer oltre che per il rimbambimento di “Sua Rigidità”.
Pensate che addirittura non parlo nemmeno dell’abominevole accrocchio di governo organizzato dal “Lettino” (diminutivo utilizzato per ragioni anagrafiche rispetto allo zio, non certo per dimensioni fisiche) e benedetto, oltre che da PD, PdL e Scelta Civica, da Bilderberg, Trilateral e Aspen Institute, ovvero le tre associazioni “d’elite” a cui sappiamo che il nostro neo-Presidente del Consiglio appartiene.
Quello di cui voglio che si abbia una visione chiara è questo: dopo la accesa e perenne demonizzazione del M5S in campagna elettorale, dopo la stessa perenne ma ancor più spietata campagna anti-Grillo continuata dopo i risultati delle elezioni, dopo che i “media” (da noi in gran parte finanziati con le nostre tasse) hanno tentato di fare a pezzi in tutti i modi, utilizzando soprattutto i più scorretti (tra calunnie e falsi clamorosi c’è l’imbarazzo della scelta) pur di assecondare i propri mandanti, ovvero i massimi esponenti della vecchia, corrotta e marcia politica che ci ha portato nello stato in cui stiamo, ecco che si forma, come per incanto, un Governo (e lasciamo stare addirittura il “come si è formato” e la scandalosa resurrezione di Napolitano con i “magnificat” dei soliti media ormai senza più nessuna vergogna) che pare avere le soluzioni ai problemi del Paese.
Ovviamente la prima domanda, quella che si porrebbe anche un bambino di sette anni è: “Come mai quel che propongono ora non l’hanno proposto prima? Ma prima prima. Prima anche dell’abominio Monti intendo.”
La seconda domanda che si porrebbe lo stesso pargolo sarebbe: “Ma questo governo che è composto dagli stessi partiti che hanno guidato il Paese negli ultimi 20 anni e che addirittura a braccetto hanno appoggiato Mario Monti nella sua macelleria sociale come fa improvvisamente a diventare la panacea per i mali della nostra Patria?”
A quel punto Enrico Letta farebbe una carezza in testa al piccolino e gli spiegherebbe: “Caro figliuolo, (con la “u”, che fa molto Libro Cuore, ma anche molto Berlusconi quando parla del bel “giuoco” del suo Milan) i problemi del Paese li risolviamo così: per quanto riguarda il problema “Lavoro” bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari ma serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo e si deve investire su ambiente e tecnologia”.
Il bambinetto allora lo guarderebbe con aria interrogativa e risponderebbe: ”Ma quel signore con la barba che urla sempre in Piazza non aveva scritto anche lui, ben prima di voi, su quel foglio che aveva dato anche a quel signore mezzo pelato col sigaro in bocca che bisognava prendere subito: “Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa”?
A questa risposta si sarebbe udito un brusio provenire dall’accolita degli amici vecchi e nuovi del Presidente del Consiglio, il quale avrebbe però subito incalzato il bambino facendogli notare che:
”Noi da giugno daremo lo stop all’IMU in attesa di una sua revisione. Inoltre faremo in modo che i sacrifici siano ripartiti finalmente in maniera equa, facendo lotta all’evasione fiscale, ma senza che la parola Equitalia faccia venire i brividi alla gente”.
E il pargoletto spalancando gli occhioni gli avrebbe risposto:
“ Si ma anche quel signore con la barba e i suoi amici avevano parlato e scritto di abolizione dell’IMU sulla prima casa e di abolizione di Equitalia. E lo hanno fatto ben prima di voi.”
Un altro brusio, ancora più fragoroso si sarebbe sollevato tra le fila degli amici di “Lettino”
”Senti bambino, noi studieremo forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli, mica noccioline”.
E il fanciullo con un sorriso: “Si, ma quel signore con la barba e i suoi amici hanno parlato di reddito di cittadinanza, e da un pezzo!”
E questa volta il mormorio avrebbe cominciato ad avvertirsi anche tra la gente che aveva cominciato ad ascoltare il discorso del Presidente con quel bambino sfacciatello che non aveva paura né di parlare, né di ricordare.
Allora il Presidente del Consiglio, anche un po’ spazientito avrebbe sbottato: ”In sintonia con gli umori del momento, i miei ministri-parlamentari non percepiranno lo stipendio previsto sino ad oggi in aggiunta all’indennità. Oltre a questo risparmio simbolico cancelleremo i rimborsi elettorali e senti un po’ questa: sopprimeremo le Province!”
Detto questo il Presidente si sarebbe girato verso la sua ciurma e gli avrebbe dato una complice strizzata d’occhio.
Ma il ragazzino impertinente, facendo spallucce, avrebbe bisbigliato con aria di sufficienza: ”Anche quel signore là dice da sempre che bisogna abolire i contributi pubblici ai partiti, e quelli delle Province, ma lui in più voleva abolire anche il finanziamento diretto e indiretto ai giornali. Come mai voi non lo volete? E perché visto che quel signore con la barba ha detto da un pezzo un sacco delle cose che voi dite solo adesso, e anzi ne ha dette molte di più, non avete dato ai suoi amici nemmeno un incarico all’interno del Governo o del Parlamento?”
Potrei andare avanti all’infinito con questo raccontino, che altro non è che quello che spero faccia il popolo italiano, che sia un bambino impertinente che non si fa mettere i piedi in testa dai “grandi” che tentano di raccontargli frottole cercando di attribuirsi meriti e intenzioni che mai avrebbero avuto se non ci fosse stato un signore con la barba ad urlare nelle piazze italiane e non ci fossero stati i suoi amici, la cui rappresentanza è ora in Parlamento e “controlla”.
Ricordiamoci tutti che se “effettivamente” ci sarà un cambiamento in meglio, se la politica italiana comincerà a funzionare (ma a questo proposito, visti gli interpreti, ho più dubbi che capelli in testa) il merito è solo ed unicamente di chi (per le ragioni che preferite) da tre anni sta lottando con questo obiettivo. Non riconoscere nemmeno questo a Grillo e al M5S a mio modestissimo avviso sarebbe davvero “Alto tradimento”.
Stefano Davidson
PS: A ben ragionare però, vedendo quel che sta succedendo, le parti mi si ribaltano e il bambino, che in questo caso sarebbe però un piccolo delinquentello, diventerebbe la rappresentazione della vecchia politica marcia, di questi schiavi dell’oligarchia finanziaria, di questi habitué della poltrona, ormai scoperti e “stanati”, che per far vedere alla mamma (il popolo italiano) che è cambiato, si mette a elencare montagne di buoni propositi che però altro non sono che quello che la mamma gli sta chiedendo da una vita.
Certo, non si dovrebbero mai alzare le mani sui bambini, ma in questo caso siamo sicuri che un paio di belle sberle al momento giusto non avrebbero impedito al moccioso di rubare i risparmi dal cassetto della camera da letto ed evitato di ridurci la casa impresentabile se dovessero arrivare ospiti?
(Stefano Davidson)