Commissioni parlamentari, copasir, vigilanza rai…. Grillini emarginati o esodati?

Caro Paolo/Saul, ma il Grillo urlante ci fa o ci è? Sta sbraitando perché non vogliono dare ai suoi la presidenza del Copasir o della Vigilanza Rai, giungendo a sostenere che vengono trattati come cani in chiesa ed extraparlamentari.

La definizione di cani è sua, ovviamente, forse con sottinteso riferimento alla fedeltà dei suoi eletti agli ordini del padrone, sua è anche la collocazione extraparlamentare: non si sono sin dall’inizio i suoi posti al di fuori del Parlamento con i loro comportamenti ed i loro no? Ovvero non ha voluto lo stesso Grillo ululante che tali essi fossero, tanto è vero che allorché alcuni dei suoi fedelissimi cuccioli si sono permessi di votare i presidenti di Camera e Senato ha minacciato di cacciarli fuori dalla loro cuccia?

Ed per quanto attiene alla resurrezione di Barabba (a parte il fatto che il Barabba-Bugiardoni non è mai morto, ma semplicemente caduto in sonno, sonno dal quale l’ha risvegliato per 4 soldi di audience quell’altro bell’imbusto di Santoro), non è il suddetto ad averla propiziata, rifiutandosi di fare il governo con Bersani, l’unico che avrebbe potuto legiferare sulla non eleggibilità del Bugiardoni e spazzarlo definitivamente via con una legge di autentica stampo democratico sul conflitto d’interessi? Di chi è dunque la colpa, se ora, dopo che i suoi non hanno votato Prodi for President , il Caimano è tornato ad affilare i suoi denti, per mordere tutti noi e ovviamente anche lui ed i suoi fedelissimi bau-bau? Si dia pace, dunque, che di male con le sue grillate ne ha combinato ad abundantiam.

Oppure crede che, dopo il barzellettiere, la politica sia un palcoscenico per comizi di comici da cabaret?

Giorgio Di Genova

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Commento fuori dalle righe:
“Giorgio, per me è una faccenda atlantica- londinese. Goldman non voleva una riedizione del governo Berlusconi, anche se sotto mentite spoglie, sul tavolo di Bersani erano già pronte le privatizzazioni Eni ed Enel, il PD dava per scontata una vittoria, ed invece è asfaltato da quella stessa DC che 20 anni fa fu golpizzata da Mani Pulite; ogni volta che si raggiunge un minimo compromesso storico, che i venduti alla Scalfari e Travaglio temono tanto e chiamano ‘inciucio’ per istillare nella gente un senso di sporco, guarda caso succede qualcosa: Togliatti ferito; Moro morto; Craxi esiliato; D’Alema defenestrato. Ogni volta. Sarà mica che gli anglo-sionisti dietro di loro preferiscono un paese eternamente diviso, piuttosto che una ‘pax augusta’ anche breve e forzata, magari, ma che per una volta miri a spezzare la logica del divide et impera? Mi ricordo le lagnanze di D’Alema al console americano Spogli, quando diceva che la magistratura in Italia è politicizzata e vuole creare solo instabilità di governo. D’Alema sapeva che il console avrebbe riferito negli USA, come dire: sgridare nuora perché suocera intenda.”

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Commento di L.F.: “I dirigenti del Partito Democratico GOVERNANO CON BERLUSCONI alla luce del sole da quasi due anni… hanno votato tutte le porcate possibili ed immaginabili (ne dico una per tutte, NO al taglio delle pensioni d’oro e contestuale attacco al fondo disabili con annessa protesta di piazza), perdono pressoché volontariamente le elezioni, non votano un presidente della Repubblica che gli ha persino fatto campagna elettorale.. ma trovano ancora milioni di persone pronte a difenderli”

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Replica di Giorgio Di Genova:

“A scanso di equivoci: io ero contrario al governo di larghe intese, voluto da Napolitano, che non si capisce perché considera Bugiardoni un uomo degno di sedere in Parlamento e di essere ascoltato. Ma il presidente è lo stesso che da ministro degli Interni non fece arrestare e condannare i leghisti che bruciarono la bandiera italiana e negli anni Settanta, quando era responsabile della Cultura nel PCI ed io facevo parte della commissione di essa, non approvò la mia proposta di far sovvenzionare dal partito una rivista d’arte, aperta ai contributi dei politici, ma gestita (sottolineo: gestita) da noi critici d’arte e artisti del PCI in piena autonomia. La risposta fu che ci attivassimo a raccogliere le opere da mettere all’asta per sovvenzionarla, al che la nostra risposta fu che altro era il nostro intento e che, se avessimo voluto raccogliere opere per sovvenzionarci, non avevamo bisogno dell’approvazione del PCI e avremmo fatto la rivista per conto nostro.
Sappiamo che cosa ha prodotto Ponzio Pilato e che cosa producono in medici pietosi. Finché non sarà risolto il conflitto di interessi, che è la madre di tutti i mali d’Italia da 20 anni in qua, il malaffare e i compromessi assurdi, che fa riemergere la Balena Bianca, espertissima in tale terreno, non risolveremo i problemi della nostra democrazia finta e malata. Mi è piaciuto molto ieri l’Intervento di Migliore, che ha ricordato con nome e cognome chi siede in Parlamento immeritatamente. A lui suggerirei, come feci già anni fa in altra occasione, purtroppo senza successo, che ogni intervento dell’opposizione di sinistra si concluda ogni volta come faceva Catone l’Uticense col suo “et Carthago delenda est”, cioè con “e bisogna risolvere il conflitto d’interessi, madre di tutti i guasti del nostro paese”.
Giorgio Di Genova

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