Matteo Renzi, poveretto, è figlio di una gatta frettolosa…
Matteo Renzi, poveretto, è figlio di una gatta frettolosa. Ed anche lui, oltre a non vederci bene, va molto di fretta, troppo. Si sente laureato dalla folla come l’erede di Degasperi e non si accorge che così sta facendo la parte di Mastella.
Corre corre in tondo in tondo, fa il ballerino insomma, passa da una televisione (di Berlusconi) all’altra, sfida Berlusconi a singolar tenzone prima ancora di sapere se fra qualche mese ci sarà ancora un Berlusconi o -addirittura- se ci sarà ancora lui, il Matteo. Cos’è ’sta foga? Il Bersani almeno ha una linea precisa: No all’Inciucio.
Mentre il Renzi di che linea è? Da quale sarto si fa confezionare gli abiti? Da un lato chiede di far presto, oppure sarà lui a sfidare il cavaliere, e dall’altro propone le “grandi intese” con il cavaliere stesso. Insomma poggia il piede su due staffe. Un po’ di qua un po’ di là come tira il vento. In verità fra il cavaliere e Matteo non c’è differenza, sono entrambi emissioni di un potere finanziario che non ammette politiche sociali ed ambientali ma solo “dividendi” ed aumenti del PIL.
I finanziatori del Matteo sono della stessa pasta del Berlusca, sono “imprenditori” che sperano di arraffare sempre più dal bene pubblico. Matteo è il nuovo Silvio. Peccato che a contrastarlo all’interno del PD ci siano uomini come baffetto, che è un masaniello pragmatico.
Peccato che il Grillo, malgrado (od a causa) tutti i buoni consigli di Casaleggio, non si sia accorto che il vero antagonista è Matteo e non il decrepito cavaliere o l’attempato benzinaro emiliano. “Me l’ha insegnato l’astrologia – scrive Joe Fallisi – Tutti noi siamo ciò che diventiamo perché diventiamo ciò che SIAMO”.
Mottetto di speranza (aggiunto). Nel sogno di stamattina ho visto nitidamente che l’uomo deve restringersi se vuole salvarsi. E’ una questione di spazi.
Occorre ritirarsi ed ottimizzare la propria presenza riciclando quel che già c’è. Insomma è questione di riaggiustamento, comprendendo in questa nuova armonia anche gli animali. All’inizio sembrerà impossibile, poi pian piano si comincia e durante l’opera nasce l’entusiasmo per una nuova dimensione di vita… un “miglioramento” -si dice- anche se la parola non mi piace. Ma quella è… Bell’Amore noi ci saremo!
Paolo D’Arpini
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Commento di Chiunque (che ha compreso): “Il Renzi è un figuro. Una mezza calzetta gonfiata dai media e dagli allocchi. – Figuro tra figuranti, mezza calzetta tra mezze seghe – direbbe un mio zio contadino…”