Peccatori, a noi! – Il peccato è la base della religione cristiana, ma anche delle altre due (sue compagne di sventura)….
“Pecca tu, che pecco io..” (Saul Arpino)
Dopo la pubblicazione del famigerato articolo di Uriel sulla perdita delle radici cristiane
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/03/il-cristianesimo-e-morto-ma-i-cristiani.html
ho ricevuto diversi commenti, ad esempio Subramanyam mi ha chiesto come mai mi interessassi di queste faccende, al che gli ho spiegato che “…il mio è una forma di presa in giro del sofismo religioso completamente avulso dal mio sentire… “Allora perché pubblico certi articoli?” – potresti chiedermi – Semina a spaglio, pastura per pesci che forse abboccano, gusto dell’osservazione delle reazioni altrui accompagnato da una buona dose di stoicismo (magari potresti anche chiamarla crudeltà)…”
Poi ho ricevuto anche lo scritto che segue di Massimo Sega: “A mio modo di vedere le nostre radici culturali, sociali, tecnologiche sono fondamentalmente greche e romane (Socrate, Platone, Aristotele, Ippocrate, Seneca, le strade, i ponti, i gabinetti, il riscaldamento, le terme, i sindacati rappresentati dai tribuni della plebe, ecc.ecc, ). Altrettanto possiamo dire in ordine agli aspetti religiosi. Il cristianesimo ha preso tanto dalle precedenti e coeve religioni. La trinità è una forma di politeismo, ed è nota anche in altre religioni precedenti; la madonna richiama le divinità femminili pagane e ci ricorda Semiramide – guarda caso la madonna fu celebrata a Efeso, sede della divinità Semiramide,- la data di nascita di Cristo corrisponde alla festa del dio Mitra, l’ostensorio richiama il simbolo di questo dio, ecc.ecc. Il cristianesimo, naturalmente per me, non ha mai avuto alcun valore. Che faccia parte della storia europea, non ci sono dubbi, ma anche il paganesimo ha fatto parte della storia europea. Anche il nazismo ha fatto parte della storia europea, anche le micidiali guerre tra cristiani hanno fatto parte dell’Europa,ecc.ecc. Il cristianesimo, rispetto alla Grecia e ai Romani, e’ stato un passo indietro. Nel cristianesimo non esistono i diritti, mentre esistevano in Atene e anche a Roma. Una cosa e’ certamente di origine cristiana: il perdono, cioè , di fatto, la facoltà di peccare e quindi di danneggiare gli altri, sapendo che poi ci sarà qualcuno che poi rimetterà le nostre delinquenze. Il cristianesimo e’ nato proprio su questo principio. Ecco cosa disse Cristo: io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». Quindi a Gesù non interessano i giusti. Ora se a Gesù non interessano i giusti, perché ai giusti dovrebbe interessare Gesù. Benedetto XVI ha detto che santi non diventano i giusti, ma i peccatori che poi si pentono. Quindi la Chiesa cristiana è una comunità di peccatori, cioè una comunità che tendenzialmente danneggia il prossimo, in quanto ogni peccato ha in sé il male, non solo in senso astratto ma anche concreto”
Queste annotazioni di Massimo mi hanno fatto ricordare una storiella che avevo raccontato in un altro contesto, relativo all’educazione scolastica, in cui cercavo di evidenziare come l’innocenza infantile percepisse immediatamente il senso dell’insegnamento cristiano, senza ipocrisie e false accondiscendenze.
Un prete svolgeva la sua opera apostolica in uno sperduto villaggio nella foresta amazzonica. La missione si presentava bene, prima aveva preso in cura i malati, poi era passato agli anziani e poveri infine aveva costruito una chiesa con un oratorio per poter insegnare la religione ai bambini. Un giorno stava spiegando la bibbia e raccontava la storia dell’uomo, del peccato originale, della faticosa via verso il bene e di come il compassionevole Gesù fosse venuto in terra per redimere i peccatori che si erano pentiti ed affidati a lui. Dopo aver così istruito i bambini, per vedere se avessero capito bene il concetto della religione cristiana, chiese ad alta voce alla classe: “Ecco dopo aver ascoltato quel che ho detto chi sa dirmi in sintesi qual è il messaggio della religione?”. Subito un ragazzino sveglio si alzò e disse: “Io l’ho capito, il messaggio è che bisogna peccare”. “Come sarebbe a dire – interloquì il prete- se ho parlato male del peccato dall’inizio alla fine?”. “Tu hai detto che l’uomo è un peccatore, ma egli deve necessariamente peccare per poi potersi pentire e prendere rifugio in Gesù che lo salva… Senza peccato quindi non c’è redenzione”.
Questa storia fa un po’ ridere ma anche un po’ piangere giacché ci fa vedere come la permeabile mente infantile assorba e si adegui al messaggio che viene trasmesso. D’altronde non dimentichiamo che il cristianesimo crede che l’uomo sia un “peccatore” dalla nascita, dalla cacciata del paradiso terrestre, perciò il peccato è lo stigma primario appiccicato all’uomo prima dal giudaismo e poi dal cristianesimo e pure dall’islamismo. Infatti secondo queste due ultime religioni i “salvatori” Gesù e Maometto hanno la funzione di redimere l’umanità dal peccato. Ma tutto sommato se andiamo a vedere è la chiesa cattolica che ha fatto del peccato il vero affare, rendendolo un’operazione finanziaria codificata… non ci credete? Guardate le tariffe per le indulgenze qui sotto riportate:
Taxa Camarae : elenco delle indulgenze previste per i vari peccati, con relativo tariffario:
1. L’ecclesiastico che incorresse in peccato carnale, sia con suore, sia con cugine, nipoti o figliocce, sia, infine, con un’altra qualsiasi donna, sara’ assolto, mediante il pagamento di 67 libbre, 12 soldi.
2. Se l’ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d’essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità, dovrà pagare 219 libbre, 15 soldi. Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà solamente 131 libbre, 15 soldi.
3. Il sacerdote che deflorasse una vergine, pagherà 2 libbre, 8 soldi.
4. La religiosa che ambisse la dignità di abbadessa dopo essersi data a uno o più uomini simultaneamente o successivamente, all’interno o fuori del convento, pagherà 131 libbre, 15 soldi.
5. I sacerdoti che volessero vivere in concubinato con i loro parenti, pagheranno 76 libbre, 1 soldo
6. Per ogni peccato di lussuria commesso da un laico, l’assoluzione costerà 27 libbre, 1 soldo. Per gli incesti si aggiungerà a coscienza 4 libbre.
7. La donna adultera che chieda l’assoluzione per restare libera da ogni processo e avere ampie dispense per proseguire i propri rapporti illeciti, pagherà al Papa 87 libbre, 3 soldi. In un caso analogo, il marito pagherà uguale somma; se avessero commesso incesto con i propri figli aggiungeranno a coscienza 6 libbre.
8. L’assoluzione e la sicurezza di non essere perseguiti per i crimini di rapina, furto o incendio, costerà ai colpevoli 131 libbre, 7 soldi.
9. L’assoluzione dell’assassinio semplice commesso sulla persona di un laico si stabilisce in 15 libbre, 4 soldi, 3 denari.
10. Se l’assassino avesse dato la morte a due o piu’ uomini in uno stesso giorno, pagherà come se ne avesse assassinato uno solo.
11. Il marito che infliggesse maltrattamenti a sua moglie, pagherà alle casse della cancelleria 3 libbre, 4 soldi; se fosse uccisa, pagherà 17 libbre, 15 soldi, e se le avesse dato morte per sposarsi con un’altra, pagherà, inoltre, 32 libbre, 9 soldi. Coloro che avessero aiutato il marito a perpetrare il crimine saranno assolti mediante il pagamento di 2 libbre a testa.
12. Chi affogasse suo figlio, pagherà 17 libbre, 15 soldi (ossia 2 libbre in più che per uccidere uno sconosciuto), e se a uccidere fossero il padre e la madre di comune accordo, pagheranno 27 libbre, 1 soldo per l’assoluzione.
13. La donna che distruggesse il figlio che porta nel suo ventre, e il padre che avesse contribuito alla realizzazione del crimine, pagheranno 17 libbre, 15 soldi ognuno. Colui che facilitasse l’aborto di una creatura che non fosse suo figlio, pagherà 1 libbra di meno.
14. Per l’assassinio di un fratello, una sorella, una madre o un padre, si paghera’ 17 libbre, 5 soldi.
15. Colui che uccidesse un vescovo o un prelato di gerarchia superiore, paghera’ 131 libbre, 14 soldi, 6 denari.
16. Se l’assassino avesse dato morte a piu’ sacerdoti in varie occasioni, paghera’ 137 libbre, 6 soldi, per la prima uccisione, e la meta’ per quelle successive.
17. Il vescovo o abate che commettesse omicidio per imboscata, incidente o per necessita’, paghera’, per raggiungere l’assoluzione, 179 libbre, 14 soldi.
18. Colui che in anticipo volesse comperare l’assoluzione di ogni omicidio incidentale che potesse perpetrare in futuro, paghera’ 168 libbre, 15 soldi.
19. L’eretico che si convertisse, paghera’ per l’assoluzione 269 libbre. Il figlio dell’eretico arso, impiccato o giustiziato in qualsiasi altra forma potra’ essere riabilitato solo mediante il pagamento di 218 libbre, 16 soldi, 9 denari.
20. L’ecclesiastico che non potendo pagare i propri debiti volesse liberarsi dall’essere processato dai creditori, consegnera’ al Pontefice 17 libbre, 8 soldi, 6 denari, e gli sara’ perdonato il debito.
21. Sara’ concessa la licenza per installare posti di vendita di vari generi sotto i portici delle chiese, sara’ concesso mediante il pagamento di 45 libbre, 19 soldi, 3 denari.
22. Il delitto di contrabbando e frode ai diritti dei principe costera’ 87 libbre, 3 denari.
23. La citta’ che ambisse per i suoi abitanti o per i suoi sacerdoti, frati o monache, la licenza di mangiare carne e latticini in epoche in cui e’ proibito, paghera’ 781 libbre, 10 soldi.
24. Il monastero che volesse variare la regola e vivere con minore astinenza di quella prescritta, paghera’ 146 libbre, 5 soldi.
25. Il frate che per migliore convenienza o gusto volesse passare la vita in un eremo con una donna, consegnerà al tesoro pontificio 45 libbre, 19 soldi.
26. L’apostata vagabondo che volesse vivere senza ostacoli, pagherà uguale quantità per l’assoluzione.
27. Uguale quantità pagheranno i religiosi, siano questi secolari o regolari, che volessero viaggiare in abiti da laico.
28. Il figlio bastardo di un sacerdote che volesse essere preferito per succedere nella cura al padre, pagherà 27 libbre, 1 soldo.
29. Il bastardo che volesse ricevere ordini sacri e goderne i benefici, pagherà 15 libbre, 18 soldi, 6 denari.
30. Il figlio di genitori sconosciuti che voglia entrare negli ordini, pagherà al tesoro pontificio 27 libbre, 1 soldo.
31. I laici contraffatti o deformi che vogliano ricevere ordini sacri e possedere benefici, pagheranno alla cancelleria apostolica 58 libbre e 2 soldi.
32. Uguale somma pagherà il guercio dell’occhio destro, mentre il guercio dell’occhio sinistro paghera’ al Papa 10 libbre, 7 soldi. Gli strabici pagheranno 45 libbre, 3 soldi.
33. Gli eunuchi che volessero entrare negli ordini, pagheranno la quantità di 310 libbre, 15 soldi.
34. Colui che per simonia volesse acquistare uno o molti benefici, s’indirizzerà ai tesorieri del Papa, che gli venderanno il diritto a un prezzo modico.
35. Colui che per avere mancato un giuramento volesse evitare ogni persecuzione e liberarsi di ogni tipo d’infamia, pagherà al Papa 131 libbre, 15 soldi. Inoltre consegnerà 3 libbre per ognuno di coloro che erano stati garantiti.
Ed ora siete convinti?
Ciao e buona riflessione, Paolo D’Arpini