“Il ritorno del monti…” – Italiani un boccone amaro vi attende, quello che pensavate di aver sputato!
Monti (non eletto: nominato) ha governato a colpi di “obbligatoria” fiducia. Cioè il governo esautorava il parlamento delle sue prerogative.
Ora il presidente della Repubblica non può sciogliere le camere.
I veti incrociati ed i ricatti impediscono di formare un governo (un po’ come quando i bambini strillano “ridammi le mie automobiline”, “e tu -risponde l’altro – restituiscimi i miei soldatini”).
Dell’Italia non frega nulla a nessuno.
Il Parlamento potrebbe installare le Commissioni che potrebbero far procedere le leggi urgenti. E riprendersi così la sua funzione….. “democratica”: ad esempio la nuova legge elettorale, il conflitto di interessi, le varie ineleggibilità (io ci metterei anche l’aspetto morale…. ma io sono un noto estremista!), lo sblocco dei soldi dovuti dallo stato, la riforma rivoluzionata del comparto bancario, l’aiuto a chi produce…… ed andate avanti voi.
Ovunque vi giriate, c’è da fare una montagna di cambiamenti. Necessari. Urgenti. Seri.
Invece si perde tempo a cercare un governo che distribuisca poltrone di governo, di sottogoverno, di apparato….
Come sempre.
Dell’Italia non frega nulla a nessuno.
Monti è in carica. E se il Parlamento decide, anche il bocconiano (sembra diventato un insulto) deve adeguarsi.
Il bizantino, stravagante, insediamento delle due “commissioni di saggi” (?) è solo l’ennesimo tentativo di prolungare con accanimento terapeutico la cloaca “democratico-parlamentare”.
E’ tutto finito, è tutto kaputt, il sipario si è chiuso. lo volete capire oppure no? Continuate così, se volete, e allora la sveglia ve la daranno le piazze, piene di gente…..
Fabrizio Belloni
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Intervento “altro” di Claudio Moffa
Che quello di Napolitano sia un mezzo golpe, un bis di quello che rovesciò Berlusconi nel novembre 2011, è credibile, anzi evidente: al di là del pasticcio del mezzo incarico a Bersani, l’affidare a 10 cosiddetti saggi la soluzione dello stallo parlamentare è una forzatura che punta ad ingabbiare la crisi entro i binari ristretti delle persone scelte per l’operazione: 5 o 6 esponenti targabili centrosinistra, e/o magistratura cosiddetta progressista, poteri bancari, establishment ufficiale.
Nessun 5 stelle, un solo Leghista e un piddiellino di nome Quagliarello, quello che pretende “più Europa” e non “più Italia” per uscire dalla crisi. Non c’è neanche, a mo’ di pendant più meno fittizio del piattino di re Giorgio, un sindacalista, un esponente dell’associazionismo dei consumatori, una qualche voce alternativa capace di parlare alla pancia del “Popolo sovrano”. Saggi a cui verrebbe affidata la designazione del nuovo ‘incaricato’, a loro immagine e somiglianza, finalizzata a una riedizione del governo Monti, con o senza Monti, facendo leva su quella sinistra e destra finanziarie che albergano sia nel PD che nel PDL. Ma …
Ma il golpe potrebbe trasformarsi anche nel suo contrario: in assenza di governo – come ha notato giustamente Grillo – si torna alla centralità del Parlamento, arena possibile per cominciare veramente ad affrontare i problemi dell’Italia giocando a carte scoperte. Fuori i veri programmi ora, senza l’alibi della necessità di nuove elezioni per tornare a promettere l’abolizione dell’IMU che giusto ieri o l’altro ieri, in un talk show Gasparri ha svelato essere stata una falsa promessa elettorale.
A occhio e croce verranno fuori tre cose: primo, nel centrodestra e centrosinistra tradizionali, costretti a confrontarsi in aula su progetti concreti emergerà con più forza e più apertamente l’ala ‘finanziaria’ e ‘eurodogmatica’: una trasversalità meno compressa dai rispettivi vertici, più ‘libera’ di trescare assieme.
Secondo, verrà fuori la confusione dei e nei partiti: per esempio nel Pdl. E’ convincente l’editoriale de Il Giornale di Pasqua (la tesi del golpe, appunto), ma Sallusti a un certo punto scrive che Renzi è “avversario ben più ostico per il centrodestra”. Vero? Ma come mai allora è stata nominata coordinatrice dell’organizzazione – in probabile concorrenza-alternativa sia ad Alfano sia al ‘congelato’ Sandro Bondi – proprio la Santanché, che durante le primarie PD tifava Renzi, in nome di un tragicomico ‘anticomunismo’ che aveva per obbiettivo il pericolosissimo bolscevico Bersani? Che Sallusti menta o sbagli, bisogna vedere a ‘quale’ centrodestra si rivolge la sua battuta: quello dello “spirito del 94” quello opposto modello Abruzzo del banchiere Tancredi, il cui rinvio a giudizio per corruzione guarda caso non è citato nella inchiesta ‘regione per regione’ del’Espresso in edicola, o quello ‘elettorale’ di Berlusconi, lotta dura senza paura.
Infine è probabile un’ulteriore ascesa di Beppe Grillo. 5 stelle presenterà le proposte più radicali per uscire dalla crisi e su queste dovranno confrontarsi gli altri partiti. Quanto poi durerà questo confronto in aula senza la formazione di un governo ‘vero’, che non sia quello Monti, è da vedersi: è chiaro che re Giorgio vede solo come un incidente di percorso la linea Grillo di dar la parola ai rappresentanti del popolo italiano. Forse aspetta solo che venga eletto il nuovo Presidente: i 10 saggi sono stati scelti probabilmente anche e soprattutto con questo obbiettivo, e c’è solo da sperare che i loro ‘consigli’ – Napolitano bis? D’Amato, il privatizzatore dell’industria di Stato nel 1992? Monti? O chi altro? – non trovino mai la maggioranza. Per l’Italia comincerebbero altri 7 anni di incubi, magari con una nuova guerra ‘legittima’ a cui partecipare.
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Commento di Vincenzo Zamboni: “Che bello. Lo stato fermo da più di un mese. La fotografia delle costruzioni di massa finalmente esplicita. Era ora. Resiste pure così, non muovetevi, non fate niente: l’esistenza continua. Lo stato è morto, e la vita vive. Finalmente. Era ora. Il sole sorge all’ora naturalmente convenuta. Tramonta poi così come quando deve. Finché splenderà sulle vicende umane. A ognuno le sue, vita per tutti. Così come si deve. Che respiro profondo, per l’umanità ! Jaya gurudeva jay”
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Commento di Daniele Bricchi: “Carissimo Paolo, il comportamento dei 5 stelle, dalle notizie che mi sono arrivate, hanno fatto aumentare in me la stima per loro e il sentore che qualcosa di finalmente NUOVO e sveglio stia avvenendo. Se si fossero uniti a Bersani, personalmente avrei sentito il solito disgusto che sento da sempre. Poteva avvenire qualcosa di meglio, certo, ma si vede che c’è ancora troppa gente che non ha compreso un po di cose di cui parlano i 5 stelle. Troppi che non sono ancora pronti. Anche definire Grillo e il suo movimento semplicemente un fenomeno che si spiega con un: “fenomeno che cavalca lo scontento” mi sembra estremamente riduttivo, anzi profondamente scentrato. Sento il bisogno di scriverti riguardo al tuo scritto sul vegetarismo e ai commentatori e lo farò appena ho 5 minuti di tempo”
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Commento di Caterina Regazzi: “…bisogna anche “approfittare” delle opportunità… credete che alle prossime elezioni il M5S prenderà la maggioranza assoluta a Camera e Senato e così potrà andare al Governo? Non sarebbe stato meglio chiedere a Bersani di fare le cose che il M5S chiede oppure chiedere a Napolitano di dare l’incarico ad una personalità di loro fiducia (e magari anche di fiducia di altri, visto che comunque loro hanno circa “solo” il 25%), insomma in una parola non lasciarci nella m…a fino a chissà quando in balia di Monti e di questi cavoli di “saggi”? Che succederà adesso? Non dico sia colpa loro la situazione attuale, ma loro avevano il dovere morale di proporre qualcosa di concreto in cui poter avere voce e non solo “un governo del M5S”, visto che né loro né altri hanno una maggioranza assoluta a Camera e Senato pur col premio di maggioranza. Devono leggersi qualcosa sul Tao, la rigidità non fa bene in nessun campo…. non è questione di compromessi, ma adattarsi alla situazione cercando di ottenere il massimo beneficio, per tutti”