Solstizio Estivo ed incontro Collettivo Ecologista – Vignola, 22 e 23 giugno 2013

Eventi Paolo D'Arpini 30 marzo 2013

Continua la tradizione delle celebrazioni equinoziali fatte combaciare con un momento di riflessione collettiva. L’associazione Agribio Emilia Romagna quest’anno ospita l’Incontro Collettivo Ecologista che si terrà a Vignola (Mo) dal 22 al 23 giugno 2013.

La Rete Bioregionale Italiana, che promuove l’incontro, è lieta di partecipare ad un consesso in cui varie associazioni e gruppi, fra cui la stessa Agribio, Civiltà Contadina, European Consumers, Olis, CIR, Comunità ed Ecovillagi, etc. si trovano assieme per condividere le proprie esperienze di percorso nell’ambito del bioregionalismo, dell’ecologia profonda e della spiritualità della natura (o laica) e del ri-abitare la Terra in un modo gentile.

Probabilmente durante i grandi raduni di Stonhenge, attorno ai sacri sassi, succedeva la stessa cosa, i saggi del tempo si riunivano per raccontarsi avventure e scoperte e per nuovamente sancire l’appartenenza ad una cultura condivisa. Lo stesso avviene quest’anno a Vignola e la cosa bella è che la tavola rotonda del pomeriggio di sabato 22 giugno 2013 si terrà, nella Sala Teatrale Cantieri Cantelli, capiente e funzionale, che il Comune ha messo a disposizione per il meeting. Evidentemente un Comune virtuoso che condivide lo scopo del risveglio della “identità locale” di cui si andrà a parlare durante la riunione.

Avevo pensato ad una frase introduttiva: “Tutto quel che ci circonda e noi stessi siamo la stessa identica cosa, siamo immersi in noi stessi come acqua nell’acqua eppure continuiamo a comportarci come fossimo separati, disponendo di ciò che riteniamo “sia al di fuori di noi” come fosse “altro” da noi. C’è una meraviglia più grande di questa?”

In un certo senso mi sono ispirato al pensiero di Roberto Marchesini, un etologo emiliano, nato a Bologna, che è stato anche un ricercatore antesignano nell’ambito dell’ecologia del profondo, nonché un educatore che ha tentato in ogni modo di trasmettere l’amore per la natura. Egli così affermava: “…tutti a parole sono d’accordo nel definire l’ambiente, le altre specie, la biodiversità, le risorse naturali un bene prezioso tuttavia con grande difficoltà si riesce a tradurre questa coscienza in scelte concrete di eco-compatibilità. La difficoltà maggiore sta nel voler riconoscere un oppressore ed inquinatore che viene sempre da lontano, una alterità prepotente in cui il nemico da combattere è sempre l’altro”.

Insomma dobbiamo vivere l’ecologia nel quotidiano ed in noi stessi se vogliamo che venga attuata nel contesto sociale ed ambientale in cui ci troviamo. La bioregione è la nostra casa, anzi siamo noi stessi, non un luogo esterno a noi.. e parimenti lo è la comunità locale. Spesso non ci accorgiamo che le nostre belle intenzioni finiscono tutte nel bidone della spazzatura, magari differenziata, e che i nostri propositi amorosi e di solidarietà umana e con le altre specie si risolvono in un’offerta fatta al canile municipale od alle missioni in Africa. E chi vive assieme a noi qui? Il nostro vicino di casa? Il negro sulla panchina ai giardini pubblici? L’amico o l’amica che non ha amici? Gli animali del bosco che mangiamo al ristorante caratteristico? Gli alberi che accettiamo di tagliare perché ingombrano la carreggiata?

Sovente ci culliamo in una cultura fondata su modelli che disprezzano l’alterità naturale: dall’inconsapevole consumismo sino all’aggressività tecnologica di automobili, di strumenti, di protesi…..

Per divenir coscienti di tale alienazione la sera stessa della tavola rotonda ci rifugeremo in campagna, sull’aia della azienda agricola di Maria Miani, in Via dei Gelsi, dove attorno ad un fuoco potremo mangiare convivialmente un cibo semplice cucinato lì per lì in un forno a legna, partecipando anche ad un gioco di riconoscimento di noi stessi nei cinque elementi.

L’indomani, il 23 giugno 2013, vigilia di San Giovanni, la messa in pratica continua in vari modi, dal battesimo con l’acqua santa alla camminata a piedi nudi nel campo a cercar erbe, e attraverso uno “sharing” di pareri sulla vita, senza calcoli gerarchici, in piena semplicità, ognuno parla con il bastone della parola in mano e nessuno lo interromperà… perché ognuno parla in cerchio, a rotazione.

La bellezza dei due giorni così trascorsi assieme è che tutto si svolge a livello di condivisione spontanea, in una sorta di anarchia funzionale. Anche le spese generali verranno ripagate volontariamente in forma di offerta nel cestino.

Chi vorrà accamparsi per una notte sul terreno di Maria è pregato di venire munito di tenda propria; per gli altri, che vengono da lontano, abbiamo prenotato un centro yoga di Vignola in cui si potrà oltre che meditare durante le ore di riposo anche pernottare con sacco a pelo sui tatami.

Si raccomanda la massima pulizia e mantenimento dell’ordine.

Prego gli aspiranti partecipanti all’incontro di segnalare la propria presenza scrivendo a: bioregionalismo.treia@gmail.com.

Cari saluti a tutti, Paolo D’Arpini

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