Pasqua pasquale pasquino pasquinata…. poco accalcata

FINALMENTE UN PAPA L’HA DETTO: “A PASQUA NON MANGIATE AGNELLO E CAPRETTI. Tra le comunità cristiane più antiche, l’agnello era rappresentato sulle spalle del pastore e simboleggiava l’anima salvata da Cristo. La sua uccisione per Pasqua non ha alcun fondamento nella tradizione cristiana, semmai ha radici nel Vecchio Testamento. È un rito cruento, in forte contraddizione col concetto di Resurrezione, che porta con sé il rinnovamento della fede e della speranza. È un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte, che serve soltanto a soddisfare gli interessi dell’industria alimentare.” (Papa Francesco)

Feste pasquali? Non c’è più la calca di una volta, la crisi colpisce sempre più i ceti popolari, della gente che si accalcava in code kilometriche per raggiungere le campagne in cerca di uno spiazzuolo per la merendina all’aperto. Magari portandosi appresso fettuccine al ragù, un quarto di agnello al forno, le patate arrosto ed altre delicatezze.

Ormai i quarti di agnello son diventati quarti di pollo se non quartini… La crisi fa diventare un po’ tutti vegetariani ed anche il papa Francesco, sembra, quest’anno rinuncerà alla solita abbuffata pasquale per fornire un buon esempio: solo spaghetti ai capperi, insalata ed un pezzetto piccolo piccolo di pecorino (tanto per restare in ambiente pasquale).

Avevo giorni fa mandato un avviso al proposito degli agnelli sgozzati ma la presidentessa di una associazione animalista mi ha risposto di fare una petizione in proposito. Petizione, petizione? A che servono queste petizioni? Le ho risposto che sarebbe stato meglio fornire un esempio diretto parlando con la gente che si incontra per strada e magari segnalando ricette vegetariane alternative. Che la facesse lei la petizione. Al che la presidentessa ha replicato piccata che lei non aveva tempo perché doveva occuparsi del benessere dei cani ed altre facezie animaliste.. ed anzi insisteva ancora una volta chiedendomi di lanciare una petizione… (ahò, non se ne può più de ’ste petizioni avaaz change-org etc. etc.) insinuando che non le sembrava che noi “vegetariani del VV.TT.” ci fossimo occupati abbastanza di cose animaliste….

Ahiaiai.. Cosa succede al mondo.. E pensare che siamo stati i primi in assoluto in Italia a lanciare la campagna per rinunciare all’agnello pasquale, pubblicata su tutti i giornali nazionali, con l’invito di salvare un agnello vivo invece di mangiarselo… E diverse persone sensibili avevano aderito, portandoci varie pecore e pecorelle al Circolo di Calcata..

Ma sapete una cosa? Di tutti gli animali salvati non ne è sopravvissuto nemmeno uno per più di un anno o due… e sapete perché? Ci hanno pensato i cani degli animalisti, “liberi” o “liberati appositamente”, a far piazza pulita.. a ridicolizzare un salvataggio incongruo. Ecco la triste verità… il salvataggio “artificiale” dell’agnello non è possibile… è possibile solo se l’intera società, a cominciare da ogni suo singolo componente, cambia le abitudini ed il metodo alimentare.

Quest’anno la Pasqua viene a ridosso del 1° di aprile, giorno per antonomasia dedicato agli scherzi ed ai lazzi. Sarà una buona occasione per sdrammatizzare la vita, per alleggerire le tensioni e portare un tocco di goliardia, magari pure un po’ profana, anche nelle chiese e nei conventi… Nell’antico calendario romano in questi giorni si svolgevano i giochi dedicati alla Magna Mater, secondo i libri Sibillini corrispondevano al momento il cui la statua della Dea era stata portata da Pegaso a Roma. Il 5 aprile inoltre veniva celebrata la festa della Fortuna Primigenia, dea della provvidenza della natura, patrona di tutto il popolo romano, il suo culto fu l’ultimo ad essere cancellato ed era ancora in auge nel VI secolo d.C. Sfidando le durissime pene dei papi padroni, i devoti si recavano a Palestrina a chiedere aiuto alla Dea. Il tempio dedicato a Fortuna si erge ancora oggi in quella città, parzialmente inglobato nel Palazzo Colonna.

Eh quelli della “paganità” erano altri tempi… i sacrifici primaverili, in verità dedicati a Bacco, si compivano con l’offerta di focacce a base di formaggio, latte, uova e farina…

Beh, buona Pasqua e pasquetta a Tutti!

Paolo D’Arpini

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