Anti vegetarismo della religione più arretrata ed antropocentrica, il cristianesimo, e le ragioni per cui….

La religione cristiana risulta essere la più antropocentrica che la storia abbia conosciuto. La Chiesa cattolica ed i cristiani in genere, nella stragrande maggioranza dei casi, nei confronti degli animali e della natura, seguono gli insegnamenti di Gesù che, stando ai testi canonici, non ha mai manifestato interesse per la loro condizione, anzi in molte circostanze ha dimostrato disistima nella palese volontà di far emergere la superiorità dell’uomo rispetto gli altri esseri viventi.

Le 6 principali motivazioni potrebbero essere le seguenti:

PRIMA IPOTESI: Gesù, fedele interprete della legge mosaica, concentra il suo messaggio di salvezza solo al popolo eletto, quello ebraico (se Gesù trascura la salvezza delle altre popolazioni umane è illusorio pensare che manifestasse interesse per il mondo animale) come si evince nell’episodio riportato in Mtt: 15, 26:“Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele… Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini. E ancora: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele (Mtt: 10,5). Ma poi il suo insegnamento diviene universale quando, alla fine della sua missione, in Mtt: 28, 19 comanda: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni…” e ancora in Mr: 16, 15: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura…”

SECONDA IPOTESI: Gesù, anche se fa dell’amore il fulcro del suo insegnamento, è realmente indifferente alla sorte degli animali. Infatti fin dall’infanzia di Gesù vi sono episodi di poca considerazione verso la gli animali:
“Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore … e per offrire in sacrificio una coppia di tortore e di giovani colombi come prescrive la legge del Signore”. (Lc: 2, 22)
In seguito il valore della vita dell’uomo, a deprezzamento della vita degli animali, viene rimarcato più volte da Gesù:
- Non date le vostre cose sante ai cani e non gettatele vostre perle avanti ai porci perché non le calpestino con le loro zampe e poi si rivoltino per sbranarvi”. ( Mtt:7, 6)
- ”Ed essi usciti dai corpi degli uomini entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perirono nei flutti”. (Mtt: 8, 32)
- “Due passeri non si vendono forse per un soldo”? (Mtt: 10, 29)
- “Il regno dei cieli è simile anche ad una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e gettano via i cattivi”. (Mtt: 13, 47)
-“…Non abbiamo che 5 pani e 2 pesci… Ed egli disse: “Portateli qua”. E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i 5 pani e i 2 pesci e alzati gli occhi al cielo pronunciò la benedizione, spezzò i pani i li diete ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. (Mtt: 14, 17).
- “…Va al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento”. (Mtt: 17, 27)
Nel prossimo insegnamento si rimarca la poca importanza di ciò che l’uomo usa mangiare e si trascura l’azione cruenta necessaria ad utilizzare prodotti animali. L’uccisione di un animale non rende forse più insensibile alle altrui sofferenze e più impuro il corpo e la coscienza dell’uomo?
Gesù dice:
- “Non quello che entra dalla bocca rende l’uomo impuro ma quello che esce dalla bocca”. (Mtt: 15, 11). Ma poi evidenzia l’importanza di un singolo animale, anche se è difficile pensare che l’atteggiamento del pastore sia di amore verso la pecorella smarrita e non per il suo valore venale.

- “Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le 99 sui monti per andare in cerca di quella perduta”? (Mtt: 18, 12)
La poca considerazione di Gesù anche verso il regno vegetale è manifesta nell’episodio dell’albero di fico che tra l’altro, pare, verificatosi in un periodo in cui non potevano esserci frutti: Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma no vi trovò altro che foglie e gli disse: “Non nasca mai più frutto da te”, e subito il fico seccò. (Mtt:21, 19)
Mentre non è riportato chiaramente che Gesù in qualche circostanza abbia mangiato della carne, il pesce è stato da Gesù sicuramente consumato:
- “Avete qui qualcosa da mangiare”? Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. (Lc:24, 41)
Però se Dio fosse indifferente alla sofferenza e alla morte delle sue stesse creature la sua volontà sarebbe a discapito della sua opera e questo contrasterebbe con l’idea di una divinità giusta che crea gli esseri per loro vantaggio e imprime leggi che servono alla loro evoluzione.

Molti sono gli episodi in cui il pesce rientra nella vita di Gesù:

- “Gettate le reti dalla parte destra della barca e troverete”, la gettarono e non potevano tirarla su per la gran quantità di pesci. (Gv 21, 4)
- Appena scesi a terra videro un fuoco di brace con del pesce sopra e del pane: “Portate un pò del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì sulla barca e trasse a terra la rete piena di 135 grossi pesci…Gesù disse loro: “Venite a mangiare”…Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro e così pure il pesce. (Gv: 21, 9)
La chiara indicazione che per Gesù gli animali non sono che un bene di utilizzo a vantaggio dell’uomo viene dalla parabola del figliol prodico:
- Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate il vestito più bello, portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato” . (Lc: 15, 22)
E’ difficile dire che la reazione di Gesù verso i venditori di animali a scopo sacrificale sia dovuta al rispetto per gli animali e non al Tempio trasformato in una sorta di mercato.
- Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle scacciò tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”. ( Gv: 2,14)
Se fosse vera questa seconda ipotesi Gesù sarebbe forse il solo tra i grandi Illuminati a non aver avuto parole di amore e di rispetto delle creature non umane, il solo, tra questi, a non aver comandato di astenersi dal mangiare la loro carne.
Ci si chiede: come è possibile che Colui che fa fatto dell’amore il suo vessillo “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. ( Mtt 5,7) si lasci superare in misericordia da molti santi e profeti? Come è possibile che il Figlio di Dio non manifesti compassione verso le sue stesse creature? Come è possibile essere misericordiosi e puri di cuore se si è indifferenti alla sorte crudele di tante creature innocenti?

TERZA IPOTESI: Il popolo ebraico non era pronto per l’estensione del messaggio d’amore agli animali. Questa terza ipotesi non trova però giustificazione sul piano filologico dal momento che altri grandi Iniziati (anche di altri popoli) prima della venuta di Gesù avevano già considerato la necessità dell’amore e del rispetto anche per gli esseri non umani. Ma anche se il popolo ebraico non era pronto per un simile messaggio ciò non toglie che forse era ugualmente opportuno porre il seme della nuova dimensione etica e, inoltre, considerando che il suo insegnamento doveva essere universale forse era giusto porre almeno le premesse.

QUARTA IPOTESI: Gli animali non sono stati considerati da Gesù perché oggettivamente privi di valore. Questa ipotesi è stata superata da studi di etologia, zooantropologia, anatomia comparata, dalla realtà quotidiana dei fatti che dimostrano chiaramente che le qualità cognitive ed emozionali non sono prerogative degli umani ma sono invece comuni, a differenti livelli, a tutti gli esseri senzienti. Cioè l’intelligenza, il sentimento o l’anima sono realtà presenti in ogni creatura e mai assenti del tutto. La prova concreta che gli animali come gli esseri umani sono capaci di provare dolore, angoscia, tristezza, gioia è stata dimostrata anche da prove sperimentali. La convinzione che l’essere umano abbia maggior valore dell’animale perché in possesso di un’anima o perché dotato di facoltà razionali non trova riscontro nella realtà dei fatti dal momento che queste sono comuni a tutti i viventi.

QUINTA IPOTESI: Gesù ha tralasciato anche altri grandi problemi umani.
Gesù non ha parlato esplicitamente neanche della guerra, della pena di morte, dello schiavismo, dell’aborto: probabilmente perché il suo insegnamento mirava alla causa dei problemi, cioè rendere l’uomo più giusto e misericordioso, il solo modo per risolvere ogni problema umano. Ma il 99% della creazione, cioè del regno animale e vegetale, è forse un fatto trascurabile? Può darsi che tale precetto fosse implicito nel suo messaggio d’amore. Ma perché non spendere esplicitamente una parola per i grandi drammi umani e per lo sterminio sistematico di miliardi di animali da parte dell’uomo come hanno fatto prima di Lui alcuni grandi Santi e Profeti? E se tali comandi erano impliciti perché la Chiesa cattolica e il mondo cristiano condannano giustamente lo schiavismo, la pena di morte, la guerra, l’aborto mentre non condannano la violenza agli animali? Perfino Maometto, il profeta con la spada, ha parole di compassione verso gli animali: “Esiste una ricompensa per chiunque fa del bene agli animali” “.

SESTA IPOTESI: i testi evangelici sono stati alterati.
E’ lecito supporre che gli insegnamenti di Gesù, e quindi i Testi evangelici, siano stati in qualche modo alterati nella successione dei tempi a causa di migliaia di traduzioni e trascrizioni amanuensi. Specialmente durante il Concilio di Nicea del 325 in cui fu istituita una commissione di esperti politici e clericali i quali, nel tentativo di produrre una versione organica dei molti vangeli seguiti dalle diverse comunità cristiane che si erano sviluppaste in quel periodo, si prodigarono a dar vita ad una versione accettabile anche da Costantino il quale assumeva la direzione della nuova religione di stato.
Questa tesi coinciderebbe con alcune parti dei vangeli apocrifi, con gli scritti di alcuni padri della chiesa antica ed alcuni cronisti del tempo i quali affermavano che Gesù e alcuni apostoli si astenevano dalle carni. E in effetti in alcuni dei vangeli apocrifi troviamo un Gesù tutt’altro che indifferente verso la condizione degli animali, come per esempio nel Vangelo degli Ebrei: “Sono venuto a porre fine ai banchetti e ai sacrifici di sangue e se non smetterete di offrire sacrifici e di mangiare carne e sangue l’ira di Dio non si allontanerà da voi”. Nel Vangelo dei 12 Apostoli: “Gli animali sono vostri fratelli, se li fate soffrire fate soffrire me”. Nelle Pergamene del Mar Morto scoperte nel 1947: L’angelo dice a Maria: “Tu non mangerai carne né berrai bevande forti perché il bambino è consacrato a Dio dal ventre di sua madre… Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi frutti? Lasciate le reti e seguitemi”. Nel Vangelo della Pace: “Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso…”. Nel Vangelo della vita perfetta: “Maledetti siano i cacciatori perché saranno a loro volta cacciati” .
Però anche questa sesta ipotesi ha le sue lacune, perché nei vangeli apocrifi (in parte frammentari e a tratti romanzati) troviamo anche la descrizione dall’infanzia di Gesù, come un bambino a volte capriccioso e capace di vendetta: quando un ragazzo urta Gesù per strada Egli dice: “Che tu non possa ritornare vivo dalla via per cui stai andando”. E immediatamente quello stramazzò a terra e morì. (Vangelo dello pseudo-matteo). I genitori del ragazzo se ne lamentano e lui per tutta risposta gli fa perdere la vista. Un’altra volta un ragazzo dispettoso gli rovina un gioco di acqua e fango che aveva costruito sulle rive del Giordano, e Gesù lo fulmina, anche se alle rimostranze di Maria lo resuscita a calci nel sedere. Insomma, che quelli che lo fanno irritare cadono morti. Un’altra volta costruisce vespe, zanzare e api, ne riempie la città e le aizza contro i suoi piccoli amici. Anche con Giuseppe è brusco e insofferente e tutta la sacra famiglia e mal vista e tenuta a distanza a causa delle stranezze del figlio.
Quindi è difficile immaginare che i correttori e tutti i rappresentanti delle varie correnti cristiane al tempo di Costantino si siano sperticati non solo ad eliminare con dovizia certosina ogni riferimento al pensiero di Gesù inerente il rispetto per gli animali ma a costruire di sana pianta le molte vicende in cui Gesù dimostra disistima per gli animali.

A mio avviso nessun grande illuminato, anche se incarnazione del divino, ha espresso l’integrale ed assoluta perfezione umana, perché anche la divinità resta condizionata dalla materia imperfetta a causa del livello energetico evolutivo proprio della materia in cui va ad incarnarsi.
Ma come conciliare le prescrizioni a non consumare carne contenute nei vangeli apocrifi e le molte dichiarazioni di alcuni padri, santi della prima chiesa cristiana, e le stesse regole in merito all’astinenza dalle carni della maggior parte dei fondatori di ordini monastici sviluppatisi dopo la morte di Gesù? A mio avviso considerando che la comunità degli esseni, vegetariani, confluì nel cristianesimo delle origini, è probabile che le prime comunità cristiane siano rimaste influenzate dalle regole essene inerenti l’astinenza dalle carni e a causa di questo è probabile che coloro che hanno poi redatto alcuni vangeli apocrifi abbiano arbitrariamente attribuito a Gesù queste prescrizioni. Ma questa è una mia ipotesi.

Franco Libero Manco

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