Consiglio ai conclavisti: “Scioglietevi!” – Ultima spes… non un nuovo papa bensì il riconoscimento di una spiritualità laica
Cari amici, siamo giunti alla fine… paparatzy non è più papa… pur restando “emerito”.
Ci mancherà molto dove lo troviamo un altro come lui che ci dava tanti spunti per la critica religiosa? Purtroppo il carnevale è finito… adesso siamo in quaresima, ma speriamo venga pure pasqua e con essa la definitiva resurrezione dell’uomo ed il ritorno degli spiriti neri nei sepolcri imbiancati da cui provengono.
Senza paparatzy non potrò far altro che lasciarmi andare all’ispirazione che sorge al momento… e nella breve nota che segue compirò opera di chiarezza sulle consuetudini mascherate da religione, fornendo anche un suggerimento per aiutare la chiesa cattolica ad uscire fuori dal vicolo cieco in cui si è incastrata.
La chiesa cattolica con l’istituzione del papato ha peccato di superbia, si è costituita in un sistema piramidale, imponendo ai fedeli norme e comandamenti che i suoi stessi preti e cardinali sono impossibilitati a seguire. Così tutti andranno all’inferno.. altro che salvati da Gesù.
Inoltre l’influenza del vaticano sulla società italiana ha cambiato stile, negli ultimi anni non si manifesta più come imposizione religiosa bensì in forma di indirizzo politico ed economico. La chiesa infatti non è altri che una grande “famiglia mafiosa” che esercita un controllo “indiretto” e “diretto” sulle scelte del paese.
Utilizza l’arma del ricatto velato, della pressione e della “facilitazione” in affari che di religioso non hanno nulla. La chiesa non è più un ente benefico o spirituale ma un semplice apparato di potere che contende con altri poteri e lotta per mantenere ed ampliare i suoi privilegi consolidati.
Forse direte che almeno oggi i ribelli non finiscono più sul rogo…. È vero, ma l’emarginazione alla quale molti di noi laici siamo sottoposti è una gogna difficile da portare sul groppone e spesso impone decisioni scomode.
Personalmente non sono un rivoluzionario e non voglio inneggiare ai “cosacchi che vengono ad abbeverare i loro cavalli nella piazza San Pietro” (come scherzosamente propose Stefano Disegni in un suo fumetto di vent’anni fa..), sono uno spiritualista laico ed ironico, perciò “carnevalescamente” continuerò a denunciare vizi e soprusi della chiesa cattolica, anche in assenza di paparatzy ed in presenza di un chissàchi nuovo papa, allo stesso tempo proponendo alternative e suggerendo emendamenti.
Questa vuole perciò essere una dichiarazione d’intenti non di “belligeranza”. Spero che il nuovo papa possa cogliere il consiglio che gli offro … quello di divenire partecipe di una rivoluzione spirituale e di pensiero che conduca alla vera “ecclesia”, quella della comunità di tutti gli esseri umani conviventi in una unica basilica sincretica ed universale, il tempio della spiritualità laica, come probabilmente avrebbe desiderato Gesù stesso!
Ma per ottenere questo risultato è necessario che non solo papa Ratzinger si spogli delle vesti di papa…. e si ricongiunga all’umano…. ma che lo facciano tutti i cardinali, i vescovi, i preti, i diaconi… insomma la gerarchia intera della chiesa, e che si concluda una volta per tutte questa farsa del “pontefice”..
Nessun ponte è necessario ove tutto è Uno.
Paolo D’Arpini
Comitato per la Spiritualità Laica
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Commento ricevuto da Massimo Sega:
Caro Paolo, come sai, chi ti scrive non fa piu’ parte della comunita’
cattolica in quanto da essa si e’ fatto cancellare. Quindi della
Chiesa mi interesse solo cio’ che e’ dannoso per i popoli. Consentimi
di dirti che per me tutto quello che avviene nella Chiesa non puo’
essere positivo in quanto sbagliata e’ la sua dottrina, cominciando da
Gesu’.Tu mi parli di spiritualita’ laica, ma nel contempo richiami ora
Budda, ora altri guru orientali. Ti domando, quali sono state e sono
le condizioni di vita nei paesi orientali che seguono certe
indicazioni ? Naturalmente non non parlo di Confucio. In quei paesi
abbiamo avuto e, sostanzialmente, abbiamo ancora le divisioni in
caste. Non abbiamo ancora una parita’ delle donne, ancora lo stupro,
da quello che ho letto, sembra una cosa naturale, le condizioni
economiche, fatta qualche eccezione, sono ancora quelle del quarto
mondo, i bambini vengono deturpati per chiedere l’elemosina, ecc.ecc.
Richiamare le tradizioni orientali, specie quelle indiane, vuol dire
richiamare anche questi modi di essere e di comportamenti.
Tu dici di voler fornire alla Chiesa cattolica dei suggerimenti per
aiutare la stessa ad uscire fuori dal vicolo cieco in cui si e’
incastrata. Non pensi che detta Chiesa, nella sua storia, si sia
sempre incastrata in tutta una serie di vicoli ciechi ? Pensa al
conclave di Viterbo, pensa ai doppi e tripli papi contemporanei, pensa
a d Alessandro Borgia, pensa alle pesanti controversie tra Roma e
Costantinopoli che sono giunte fino agli accecamenti dei Papi, pensa
ad Avignone, pensa ai diversi scismi e alle diverse eresie; pensa alla
guerra dei trenta anni e alla relativa fine per mancanza, ormai, di
uomini, pensa a Pio IX, pensa al modernismo, ecc.ecc. Tu dici ancora
tutti i preti andranno all’inferno, altro che salvati da Gesu’.
Consentimi di riordarti che Cristo disse: SARETE MIEI AMICI SE MI
UBBIDIRETE. Ebbene, i Papi hanno seguito precisamente detta
disposizione.
Tu dici
che la Chiesa e’ altro che una grande famiglia mafiosa La chiesa
infatti non è altri che una grande “famiglia mafiosa” che esercita un
controllo sulle scelte del paese.
La chiesa, per me, e’ stata SEMPRE UNA GRANDE FAMIGLIA MAFIOSA E HA
SEMPRE CERCATO DI CONTROLLARE TUTTI PAESI. Pensa ai legami della
Chiesa con le baronie del nostro Paese: COLONNA, BARBERINI, MEDICI,
ECC.ECC. Se tu dici questo fai pensare che sia esistita una chiesa non
mafiosa e che quindi puo’ ancora esistere. Ancora dici, con mio grande
scandalo:
La chiesa non è più un ente benefico o spirituale ma un semplice
apparato di potere che contende con altri poteri e lotta per mantenere
ed ampliare i suoi privilegi consolidati.
Ma quando non e’ stato un apparato di potere con privilegi consolidati
? Non ritieni che con certe affermazioni tu stai consolidando detto
potere all’interno di certi CIECHI ADEPTI, come diceva Hitler dei
credenti cristiani ?
Tu dici ancora, rifacendomi scandalizzare:
l’emarginazione alla quale molti di noi laici siamo sottoposti è una
gogna difficile da portare sul groppone e spesso impone decisioni
scomode.
Consentimi di dirti che a me, laico e uscito dalla Chiesa, non
interessa affatto della gogna cui tu ti rifai e non ho mai sentito le
decisioni che ho preso come scomode. Sono le mie decisioni e basta. La
natura, fortunatamente, mi ha fatto nascere privo di ogni complesso
di inferiorita’ .
Tu cosi’ continui:
anche in assenza di paparatzy ed in presenza di un chissàchi nuovo
papa, allo stesso tempo proponendo alternative e suggerendo
emendamenti.
Tu vuoi proporre emendamenti alla Chiesa. Non ritieni che sia un atto
di presunzione, proporre emendamenti ad una chiesa che ha circa 2000
anni ? Se vuoi fare qualcosa, rivolgiti ai credenti e dimostra come la
Chiesa di Roma sia immutabile nella sua dottrina e nella sua storia.
Tu ancora affermi:
…… quella della comunità di tutti gli esseri umani conviventi in
una unica basilica sincretica ed universale, il tempio della
spiritualità laica, come probabilmente avrebbe desiderato Gesù stesso!
Scusami se ti faccio questa domanda: TU CONOSCI GESU’ .? Da quello che
tu scrivi, a me sembra di no. Ecco cosa questi disse: “Non crediate
che io sia venuto a portare la pace sulla terra. Non sono venuto a
portare la pace, ma la spada. Perchè sono venuto a dividere il figlio
dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera; e i nemici
dell’uomo saranno i suoi famigliari.” Matteo 10, 34-38 Vuoi tu questo?
Infine tu affermi:
Nessun ponte è necessario ove tutto è Uno
Dimmi: che vuol dire tutto e’ uno ? Uno in me, uno in te, uno in lui,
ecc.ecc.? Pensa che tristezza se tutto fosse UNO ? Sarebbe tutto un
appiattimento e forse saremmo al tempo della clava. Io non sento la
necessita’ di un ponte e non sento la necessita’ di uniformarmi, anzi
conformarmi ad un UNO. IO SONO IO, COME TU SEI TU. Questo non vuol
dire
individualismo, ma partecipazione, in un quadro dialettico, di tesi,
antitesi e sintesi.
Saluti
Massimo