Vegetarismo e cultura – Il mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia

Ante Scriptum

Affermate: “Secondo la celebre e accreditata definizione di George Ohsawa, uno dei padri della macrobiotica, infatti, Noi siamo quello che mangiamo”

Senza nessun intento polemico però è strano che non abbiate citato anche Feuerbach con la famosa frase “L’uomo è ciò che mangia”, più famoso di Ohsawa, che, comunque, diversamente da Feuerbach, ho letto.

Saluti e buona riuscita dell’incontro. Vittorio Marinelli

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Nel 1850 Feuerbach recensisce favorevolmente Lehre der Nahrungsmittel für das Volk (Dell’alimentazione: trattato popolare), uno scritto di Jakob Moleschott sull’alimentazione, interpretata come la base che rende possibile il costituirsi e perfezionarsi della cultura umana: un popolo può migliorare migliorando la propria alimentazione. Significativo è il titolo di uno scritto del 1862: Il mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia; cioè esiste un’unità inscindibile fra psiche e corpo, per pensare meglio dobbiamo alimentarci meglio. Dio è l’eco del nostro grido di dolore, Dio è una lacrima dell’onda versata nel più profondo dolore della miseria umana. Il cristiano vede nel miracolo l’opera di Dio, ma il miracolo è detto così perché non conosciamo le leggi fisiche che hanno prodotto il fenomeno.

Tutti i popoli in principio sono religiosi, ma poi acquistano coscienza e si disalienano. Il compito degli scritti di Feuerbach, come egli stesso afferma, è di abbattere le illusioni e i pregiudizi del presente, traendo la filosofia da quello che egli chiama il regno delle anime morte per reintrodurla nel dominio delle anime vive, radicalmente legate al corpo e alla sensibilità. Per ora il problema è di trarre l’uomo fuori dal pantano in cui era sommerso , non ancora di rappresentare l’uomo quale è. Si tratta in altre parole di dedurre dalla teologia la necessità di una filosofia dell’uomo, di un’antropologia, capendo gli errori concettuali del pensiero pregresso. Questo è il compito che Feuerbach assume per il suo filosofare, provvedendo con i suoi scritti a renderlo noto ed accessibile.

Egli è infatti convinto, come dice nella premessa dei “Princìpi della filosofia dell’avvenire” (1843), che solo alle future generazioni sarà concesso di pensare, parlare e agire in modo puramente ed autenticamente umano. In una delle sue ultime opere, Spiritualismo e materialismo (1866), Feuerbach ribadisce la sua concezione dell’individuo come organismo sensibile caratterizzato da bisogni, polemizza contro il dualismo di anima e corpo e, facendo proprio un punto di vista deterministico, nega l’esistenza del libero arbitrio. Per molti aspetti le tesi di Feuerbach saranno uno spunto per il lavoro di Marx, che comunque non tarderà a criticare il lavoro di Feuerbach nelle Tesi su Feuerbach; nei Manoscritti del 1844 Marx definirà Feuerbach il solo che sia in un rapporto serio e critico con la dialettica hegeliana.

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Poiché secondo una recente ricerca AcNielsen rielaborata da Eurispes, i Vegetariani in Italia, nel corso degli ultimi 10 anni, sono raddoppiati passando da 3 a 6 milioni e sono destinati ad aumentare, una domanda sorge spontanea: qual è l’alimentazione più adatta agli esseri umani? Siamo vegetariani, carnivori-onnivori o addirittura frugivori? E’ un quesito antico al quale Carlo Limneo, già nel 1700, rispondeva:
“La frutta è il cibo più adatto alla bocca, allo stomaco, alle stesse mani dell’uomo, disegnate appositamente per raccogliere e mangiare frutta. Anche se il genere umano ad un certo punto della sua storia acquisì abitudini onnivore, millenni di onnivorismo non hanno cambiato di una virgola l’anatomia e la fisiologia del suo corpo.”

Gli studi hanno infatti appurato che, fino al periodo delle glaciazioni WURM, l’uomo si era nutrito di frutta, vegetali, radici e bacche, ma poi ha iniziato a consumare la carne delle carcasse lasciate dai predatori. Però, secondo l’anatomia comparata, molte caratteristiche dell’organismo umano differiscono profondamente da quelle degli animali onnivori e carnivori, con i quali si riscontrano differenze radicali. Tra l’altro, nell’uomo non è presente l’enzima euricasi, mediante il quale viene distrutto l’acido urico contenuto nella carne, altrimenti tossica.

Oggi, a differenza di tempi anche recenti della nostra storia, il consumo di carne è cresciuto in modo abnorme e ad esso sono associabili anche le malattie cardiocircolatorie, un tempo molto più rare, ma che attualmente rappresentano una tra le prime cause di morte. Si riscontra tuttavia un sempre maggiore interesse riguardo alla Scienza dell’Alimentazione, e sono sempre più numerosi coloro che desiderano un’informazione corretta ed esaustiva su questo tema, per poter scegliere una dieta salutare.

Secondo la celebre e accreditata definizione di George Ohsawa, uno dei padri della macrobiotica, infatti, “Noi siamo quello che mangiamo” ed è ormai noto che, attraverso un’alimentazione corretta, si possono prevenire o addirittura curare molte patologie.

Nel Convegno- Dibattito “Vegetariani nella Storia”, l’argomento verrà affrontato dai vari punti di vista storico, antropologico e scientifico, e i Relatori, al termine dei loro iniziali brevi interventi, svolgeranno le tematiche soprattutto rispondendo alle domande poste dall’uditorio. In questo modo gli intervenuti potranno approfondire l’argomento e soddisfare ogni loro curiosità per essere in grado di adottare la dieta che più li convince: sia essa frugivora, vegetariana, o onnivoro-carnivora. Fortunatamente l’uomo, a differenza degli altri animali, “sapendo”, può scegliere.

Se ne parla Giovedì 31 gennaio 2013 – ore 16,30 Cinema Palma – Via Garibaldi – Trevignano Romano
(Ingresso libero) Info 339-2942683

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