27 gennaio…. Giorno della memoria, del razzismo e dell’olocausto quotidiano, in tavola
«Un giorno i nostri figli ci chiederanno: “Tu dov’eri durante l’Olocausto degli animali? Che cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili?”. A quel punto non potremo usare la stessa giustificazione, per la seconda volta, dicendo che non lo sapevamo» Helmut F. Kaplan
27 gennaio…. Giorno della memoria, del razzismo e dell’olocausto quotidiano, in tavola
Il 27 gennaio di ogni anno, a partire dal 1945, si ricordano le vittime dell’olocausto: ebrei, omosessuali, zingari e avversari politici che furono imprigionati nei campi di concentramento nazisti. Parecchi di loro perirono di stenti e di angherie, di esperimenti medici disumani, di fame, etc.
Quello non fu il primo olocausto e nemmeno l’ultimo, sembra infatti che l’uomo abbia la tendenza al genocidio e di tanto in tanto questo “vizio” si manifesta, contro i suoi simili scomodi da sopportare. Non voglio qui però enumerare tutti gli stermini compiuti ed in corso contro l’umanità… sarebbe un’azione politica impropria visto che molto spesso sono le stesse cosiddette “democrazie” a metterli in atto. C’è già chi provvede a fare questo lavoro di scoperchiatura dei sepolcri imbiancati e non voglio rubar loro il mestiere.
Eppure qualcosa vorrei dire. Poiché sono anch’io un democratico e vorrei tentare di salvare la categoria. Ci professiamo tutti democratici, almeno a parole, anche se, più o meno consciamente, continuiamo a tollerare il dominio di un sistema economico-culturale che nulla ha da invidiare al nazismo. C’è un razzismo quotidiano che imperversa e ci condiziona, dal linguaggio alle abitudini alimentari. Diceva un amico vegetariano, Francesco Pullia: “C’è una presunta ‘normalità’ che gronda sangue e risulta inaccettabile. Parafrasando un noto aforisma di Adorno, Auschwitz inizia ogni volta che passando da un bancone di un supermercato, dalla vetrina di una pellicceria o ci sediamo per mangiare facciamo le spallucce e diciamo che si tratta ’solo di animali’. Se si da per scontata l’esistenza di un mattatoio, non ci si può stupire o indignare degli stermini di massa che hanno infangato i secoli. Siamo circondati da migliaia di Buchenwald, Birkenau, Dachau…”
Per un senso universale di giustizia occorre ricordare, con la ricorrenza del 27 gennaio, tutte le vittime cadute per mano dell’uomo, in seguito all’accecamento dovuto ad una ideologia, ad una religione, ad una golosità… Vittime sempre innocenti, sempre mutilate e vilipese in nome di un “interesse superiore” o della ragion di stato o…. della culinaria….
Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili, si allevano circa 1 miliardo e 300 milioni di bovini, 2 miliardi e 700 milioni di ovini e caprini, 1 miliardo di suini, 12 miliardi di polli e galline e altro pollame. Solo di bovini, ogni anno in Italia si macellano circa 4.700.000 animali. Ci troviamo in un mondo dove nessun politico parla degli animali massacrati tutti i giorni a milioni, dove i segnali di madre natura non vengono ascoltati nonostante i suoi continui avvertimenti…
Il menefreghismo e l’ignoranza penso siano i nostri veri nemici ma sono convinto che dobbiamo aprire gli occhi a più persone possibili, dobbiamo smetterla con l’olocausto continuato. Cominciando dal rifiuto personale all’essere compartecipi dello sterminio a cui vengono sottoposti i nostri “fratelli minori” e delle sue conseguenze sul nostro modo di vivere e sul nostro pianeta. Forse solo allora potremo sperare in un vero cambiamento per una società che possa vivere in armonia con animali e natura senza odio, guerre, razzismo… un razzismo che comincia a tavola!
Alcuni potranno scandalizzarsi del mio paragone sugli stermini compiuti contro l’umanità rispetto a quelli verso il mondo animale… ma, pensiamoci bene, non è anch’esso un animale l’uomo? Non siamo noi tutti umani animali, definiti evoluti, che in seguito alla nostra presunta “intelligenza” siamo stati in grado di dominare tutte le altre e la nostra stessa specie? Non siamo noi animali che assoggettano tutto ciò che è vivo, che usano con mercimonio altri esseri umani e non umani, che distruggono l’habitat e gli elementi, che cancellano dalla loro coscienza l’appartenenza comune alla vita? Sì, siamo animali…. che hanno cancellato la memoria!
Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.
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Commenti ricevuti:
Mi sembra un poco estremo il paragone tra l’uccisione di milioni di ebrei, e l’uccisione di animali da cortile a scopo alimentare non dimenticate che mangiare carne è servito all’uomo per sviluppare una forte intelligenza, altrimenti ancora eravamo all’età della pietra. Il problema attuale è che ne mangiamo troppa, con gli allevamenti intensivi stiamo distruggendo la terra, gli animali da macello hanno fatto sempre parte della cultura dell’uomo; anche la caccia, la pesca sono innate nell’umanità. Molto importante è studiare le dinamiche di popolazione che sono la base della genetica e della ecologia attuale. Se non si uccidessero parecchie specie animali noi saremmo invasi da tali (esempio l’Australia ha avuto una invasione di conigli spaventosa) grazie all’uccisione di tali animali si è potuto continuare a fare una buona agricoltura. Quindi prima di scrivere comunicati di fondo errati, documentatevi o studiate.
Distinti saluti.
Di Giannatale Alessandro (Ecologo Marino).
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Mia risposta:
Nel comunicato non si fa semplice riferimento all’eliminazione di ebrei ma a vari olocausti passati e presenti… Per quel che concerne gli scompensi sull’eccessiva presenza di animali in alcune aree del mondo -da lei evidenziati- sono comunque una conseguenza della intromissione dell’uomo….
Per quanto riguarda l’alimentazione a base di carne obietto che non tutta l’umanità ne fa uso… e soprattutto non mi sembra corretto attribuire l’aumentata capacità intellettiva al suo uso… anzi… Ma “de gustibus non est disputandum”…
Per finire faccio notare l’ultimo paragrafo del comunicato in cui si dice: “Alcuni potranno scandalizzarsi del mio paragone sugli stermini compiuti contro l’umanità rispetto a quelli verso il mondo animale… ma, pensiamoci bene, non è anch’esso un animale l’uomo? Non siamo noi tutti umani animali, definiti evoluti, che in seguito alla nostra presunta “intelligenza” siamo stati in grado di dominare tutte le altre e la nostra stessa specie? Non siamo noi animali che assoggettano tutto ciò che è vivo, che usano con mercimonio altri esseri umani e non umani, che distruggono l’habitat e gli elementi, che cancellano dalla loro coscienza l’appartenenza comune alla vita? Sì, siamo animali…. che hanno cancellato la memoria!”
Distinti Saluti ecologisti, Paolo D’Arpini
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Caro Paolo, complimenti per la tua riflessione sull’olocausto, nei millenni del patriarcato la violenza si è abbattuta sugli ebrei, sulle donne, sugli animali, in senso ecologista profondo non ci sono differenze, la matrice è comune…
A.D.G. al quale hai dato una bella risposta, dice che non hai studiato? Benissimo e allora ci dica lui da dove viene questa storia che l’uomo avrebbe sviluppato una forte intelligenza mangiando carne…
E chi lo dice poi che nell’età della pietra gli uomini (ma anche le donne, ovviamente però A.D.G se ne è dimenticato…) erano meno intelligenti di noi? Come si misura l’intelligenza?
Un raccoglitore-cacciatore dell’Amazzonia (ne esistono ancora!) che vive come all’Età della pietra in armonia con il suo ambiente, è forse meno intelligente di un occidentale che vorrebbe usare le bombe atomiche per risolvere i conflitti, privatizzare l’acqua, inquinare l’aria con la diossina, o far morire di fame milioni di persone (anche bambini e bambine) in onore del capitalismo più sfrenato?
Un saluto,
Stefano Panzarasa
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Io credo che fin tanto che non si comprenderà che se viene a mancare l’empatia verso ogni forma di vita avremo sempre uccisioni-guerre e perseguitati, sia umani che non umani.
Per quanto riguarda poi la storia dei conigli costui si è dimenticato di aggiungere che i conigli sono stati portati in Australia dall’uomo, quindi la colpa della loro presenza e della loro diffusione ricade sull’uomo e non sui conigli.
Che poi il mangiare carne abbia sviluppato l’intelligenza umana mi pare una vera sciocchezza; se così fosse la nostra civiltà carnivora non si troverebbe nelle condizioni disperate in cui si trova, e da ogni punto di vista etico-morale-politico-economico.
Cari saluti anche da parte mia
Francarita Catelani – segreteria@unaecoanimali.it
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Caro Paolo, in merito al tuo articolo “Olocausto quotidiano”, copio e incollo queste parole pubblicate sul sito “Teosofia-Bernardino del Boca”. Un caro saluto. Paola Botta Beltramo
“Un’altra fonte di miseria e di sofferenza per l’umanità intera sono le crudeltà e le sofferenze con cui affliggiamo la vita degli animali. La nostra mentalità egoista e limitata non ci permette di pensare veramente a queste sofferenze; non ci permette di reagire alle atroci agonie degli animali di grossa mole che vengono stipati in spazi insufficienti, tormentati dalla sete, dallo sfinimento nelle stazioni in interminabili attese nei carri bestiame piombati; come non ci fa reagire abbastanza alla vivisezione, alle corride, e a tutti gli altri modi con cui l’uomo. unico vero essere feroce del creato, fa soffrire gli animali, e quegli esseri umani che egli considera inferiori o nemici. Quando l’uomo acquista il senso di responsabilità diventa vegetariano, non soltanto perché riconosce che il mangiare carne di cadavere è nocivo alla salute, ma soprattutto perché non vuole rendersi responsabile della sofferenza e della morte degli animali. Il teosofo G.R. Arundale ha espresso molto bene il concetto di interdipendenza fra la sofferenza degli animali e la guerra con queste parole: “Ogni volta che vedo una tavola da pranzo con sopra carne e pesce, so di guardare ad uno dei semi della guerra e dell’odio -un seme che si svilupperà in una malerba di atrocità. Ogni volta che leggo di partite di caccia, so che sto leggendo di un seme della guerra e dell’odio. Ogni volta che leggo o sento di vivisezioni, so che altri semi di guerra e di odio sono stati seminati, e le future generazioni raccoglieranno guerra e odio. Ogni volta che leggo e vedo crudeltà verso gli animali, so che un’altra guerra è vicina” (BdB – “La Dimensione Umana” – ed. 1971 pag. 293-294; ed. 1986 – pag. 218; ed. 2006 pag. 266-267)”
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Chiarificazione scientifica:
….mi pare che è proprio il sig. A. D. G. che dovrebbe documentarsi prima di scrivere commenti inesatti! Infatti, non c’è nessuna prova che il mangiare carne sia stato necessario per lo sviluppo dell’intelligenza nell’uomo; si tratta solo di due eventi concomitanti, ma non si può dire che uno sia la causa dell’altro; sarebbe come dire che la notte è la causa del giorno. Inoltre, la grandezza delle popolazioni di tutte le specie animali cacciate è regolata da un meccanismo che la riporta ad un valore detto “capacità portante”, che dipende dalle risorse disponibili (soprattutto cibo e spazio). Se noi attraverso la caccia eliminiamo una parte degli animali, si ha un aumento della natalità ed una riduzione della mortalità, ed in breve tempo la grandezza della popolazione ritorna al valore primitivo. Quindi, gli animali selvatici non hanno bisogno di essere regolati, perché si regolano da soli. Recenti ricerche mostrano che i danni provocati dal cinghiale sono molto maggiori proprio là dove la caccia è più intensa, e minimi dove la caccia non c’è o è molto ridotta.
Carlo Consiglio – Emerito docente di zoologia alla Università Sapienza”
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Altro commento vegano:
Essere un po’ più precisi non nuoce, o meglio servirebbe a fare chiarezza. Ogni giorno muoino milioni di “nostri fratelli minori” si è vero! , ma nella mente della gente comune esiste solo locausto degli ebrei. C’è chi ricorda l’olocausto degli Armenti, che è un fatto storico e documentato, ma la gente non pare dare ascolto, perchè la propaganda dei vincitori ricorda sempre quell’olocausto avvenuto 67 anni fa in Germania che è sempre stato utile e funzionale ai sionisti.
Come vegano/vegetariano sono difensore anche della vita degli animali.
Ma bisogna ricordare ai molti che si uccidono popoli con tecniche peggiori di quelle con cui si macellano gli animali . Un sempio è stata la strage di Falluja .
Un codiale saluto vegano, Giorgio Quarantotto”
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Lettera ricevuta:
“Caro Paolo, a proposito del tuo editoriale sull’olocausto, del quale mi complimento.
A parte il fatto che si parla, ai livelli “alti, solo di olocausto degli ebrei, vorrei commentare la presunta maggior intelligenza dell’uomo rispetto agli altri suoi fratelli. Grazie alla carne, e non so dove stia la prova di tale affermazione portata dall’ecologo marino, l’uomo si è evoluto (sic!) più degli altri animali. Mi permetto invece di provare che prima della nostra “civiltà” (sic!) ne è esistita almeno un’altra (* vedi sotto) in cui gli umani erano altrettanto se non più evoluti di noi. Si è autodistrutta, guarda caso, dopo che gli uomini di allora, non bastando loro il mangiare gli animali non-umani, si erano dati addirittura al bere il sangue dei loro fratelli umani. Cosa che sembra stia già succedendo nelle altissime sfere della politica e del capitalismo mondiali e che probabilmente succederà quando “i vivi invidieranno i morti”.
(*) Prove che è esistita almeno un’altra società evoluta prima di noi:
1- Esistono mappe in cui si vede la linea di costa dell’Antartide (quella di terra, non dei ghiacci), già dal 1500 e l’ammiraglio che le usava affermava che erano molto più antiche (forse sono le stesse usate da Colombo per affermare che dopo l’Atlantico c’erano le Indie). Bene, da noi” “super-uomini” di oggi la linea di costa di terra dell’Antartide è stata scoperta grazie al sonar, che è stato inventato solo nel secolo passato. Evidentemente chi aveva disegnato quelle mappe aveva circumnavigato, se non addirittura sorvolato, l’Antartide, prima ancora che divenisse una terra completamente ricoperta di ghiacci. Correvano i millenni prima di 13.000 anni fa.
2- La Sfinge di Giza è raschiata dall’acqua lungo tutto il suo corpo. La pioggia, dirà l’etologo. NO, le raschiature sono orizzontali, quindi è stata l’acqua corrente di fiumi o alluvioni. Poiché il deserto a Giza c’è da più di 13.000 anni, vuol dire che i fiumi c’erano più di 13.000 anni fa e che, chi ha costruito la Sfinge, l’ha fatto più di 13.000 anni fa. Penso che possa bastare.
Ciao, Marco Bracci”
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Lettera ricevuta:
Le persecuzioni.
Comunque, è bene che tutti sappiano che i prossimi anni saranno molto duri per coloro che “oseranno” contestare le malefatte ebraiche e per coloro che vorranno confutare le vicende Olocaustiche.
Non solo le recenti dichiarazioni di Napolitano, che non sono casuali o formali, ma anche molti altri sintomi stanno chiaramente dimostrando che sta succedendo quello che nella Storia è sempre successo: quando un Forza prende il sopravvento, non si limita mai ad una semplice supremazia, ma punta sempre alla distruzione totale dell’avversario. A mio avviso è oramai acquisita e superata la fase delle celebrazioni e delle cerimonie, per intenderci: dopo la filmografia, le finction, le celebrazioni della giornata della memoria, il bombardamento come un mantra di una certa “verità” storica, si è passati alla attuazioni di Leggi atte a impedire ogni contestazione e ricerca su certi avvenimenti (in Italia è stato tutto già predisposto e le modifiche alla Legge Mancino, per renderla funzionale a questi scopi, sono già pronte. Si sono bloccate solo a causa della caduta del governo). E questa volta, dopo l’evidente “accordo” tra la Chiesa e Monti, credo proprio che non ci saranno impedimenti alla sua approvazione.
Ma non basta, tutto questo oramai acquisito, inizieranno le ritorsioni e le persecuzioni. Sono convinto che, sia pure gradualmente, si scateneranno azioni contro chiunque, che loro ben conoscono, dalla stampa, da facebook e altro, sono contro Lorsignori, il tutto sostenuto, anzi moltiplicato, dai mass media scatenati. Si incentiveranno le persecuzioni, non ci si faccia illusioni, è bene che tutti ne siano consci. Maurizio”