Giostra politica, cruda… anzi crudele. Sioux, banchieri, cavalieri, ex destri e sinistri, si azzuffano e girano in tondo, chi vincerà il “premio”?

Berlusconi cresce. Però adagio. Sa benissimo che non sarà al governo nella prossima -brevissima- legislatura. Promette alla Lega il vice primo ministro, forse la Lombardia, ma sa che non è in grado di mantenere alcunché. Sono sceneggiate che utilizza per arrivare al 20/25%, che sarebbe un risultato per lui buono. Buono perché contribuirebbe al suo scopo: rendere difficile, quasi impossibile una governabilità duratura. Per presentarsi poi con un “Avete visto?Ve lo avevo detto! Io sarò il salvatore dell’Italia! Nuove elezioni, nuove elezioni!”.

Lega. Maroni ha fatto la “pensata”: stiamo fuori un giro, recuperiamo la base, schifata dagli ultimi comportamenti del Carroccio. I duri e puri vogliono una romantica solitudine. Perderanno, combattendo in piedi. Separazione netta fra base e vertici. Più in Veneto che in Lombardia. Manca totalmente una progettualità politica, ed il disegno di fare della Lega una specie di Democrazia Cristiana localista, una specie di “balena verde”, è destinato a sbattere la faccia contro l’albero della storia.

Monti (7/8%?) cerca di arrufianarsi il Vaticano, mutuando un aiuto per contenere le brame di Casini, cercando di far credere a Fini e a Montezemolo di essere politici, tentando di “bere un amaro calice” per diventare quello con il quale Bersani dovrà confrontarsi. Tenterà di alzare il prezzo. Magari favorendo amici e conoscenti legati al Vaticano, come l’operazione romana (tasse, costruzione aeroporto, cementificazione ecc. per 12 miliardi) dimostra. Casini si crede un leader, immemore dei suoi trascorsi bisagliani, rumoriani, prandineschi, forlaniani, caltagironici….

Roba da far rimpiangere Fanfani, Moro, De Mita, per non scomodare Degasperi. Facevano schifo, ma almeno avevano la testa.

Chi sta peggio è Bersani: i fatti dimostrano che all’interno del suo gruppo vi sono più pasticci che in un mercato di un suk di Casablanca. Candida Grasso, per recuperare. Tenta di esorcizzare Renzi, e deve difendersi da Vendola. Non ha capito. Non ha capito che lo faranno arrivare a Palazzo Chigi per bruciarlo.

Si ripeterà la storia di Prodi, affossato dai suoi, non dall’opposizione.

Poi ci sono gli Sioux: Cavallo Pazzo Grillo, che, altrettanto romanticamente della Lega, cercherà di fare il guastatore, l’incursore, il Settimo Cavalleria. In un paio di anni finirà a Little Big Horn, come Custer.
Gli Arancioni, i Navajos della situazione, romperanno le scatole a sinistra: meglio loro o Vendola? Dura per i trinariciuti.

Conclusione: Bersani sarà il prossimo Presidente del Consiglio. Non dico che “ballerà una sola estate”, come il film. Ma durerà poco, molto poco, anche se ha già offerto le terga ben oliate ai… “poteri forti” (e te pareva!).

Se dovessi dare un consiglio: utilizzare spudoratamente con ogni mezzo il periodo (due/due anni e mezzo) che l’imbecillità della classe politica ignorante, egoista ed allo sbando ci offre, per radicarsi fortemente sul territorio. Scopo: alle successive elezioni politiche aggregare gente nuova, presentabile, con un progetto, di facile comprensibilità, e – allora sì! – iniziare una guerra drammatica e forte per spazzare via questo schifo.

Dura, ma fattibile. Mai mollare.

Fabrizio Belloni

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