Pitagora, vegetariano e primo vero “Cristo” – Spunti tratti dal libro di Valdo Vaccaro: “L’Igienismo come scienza comportamentale”
Spunti tratti dal libro di Valdo Vaccaro: “L’Igienismo come scienza comportamentale”
Nasce a Samo, in Grecia, nel. 570 a.C e muore a Metaponto, Italia, nel 496 a.C. La più antica testimonianza sulla vita di Pitagora, che apprese i principi delle scienze matematiche da Egizi, Caldei e Fenici, ci viene da Porfirio nella sua opera “Vita di Pitagora”. Di Pitagora parlano molti grandi filosofi: Porfirio, Giamblico, Platone, Aristotele, Empedocle di Agrigento, Erotodo, Plotino, Diogene, Apollodoro, Aristosseno, Eraclide…
La dottrina pitagorica probabilmente deriva dai Bramani dal momento che molti sono i punti di contatto, anche se Egli stesso fa risalire ad Orfeo alcune suo teorie. Infatti tra orfismo e pitagorismo vi sono molti aspetti paralleli e storicamente provati. La regola suprema per gli orfici è l’astensione dalla carne legata all’idea della morte.
Alla base della proibizione dei cibi carnei c’è la credenza nella rinascita e di una parentela tra l’uomo e l’animale. A dire di Eudosso, Pitagora non solo si asteneva da esseri animati ma neppure si avvicinava mai a macellai e cacciatori a causa della sua assoluta idiosincrasia per il sangue e la morte. Egli cecrava lo stato di purezza assoluta, l’originaria condizione divina, la suprema perfezione, l’unione con Dio che si ottiene anche mediante pratiche rituali e l’astensione dalla carne: per Pitagora l’anima resta contaminata da un corpo impuro. Pitagora stabilisce il legame tra scienza e purificazione etico-religiosa, vede la scienza come ricerca di purificazione e di salvezza dell’anima.
Pitagora fu il fondatore della matematica, dell’astronomia, della musica ma anche della scienza medica diversi secoli prima di Ippocrate; fu l’originatore del sistema naturopatico di guarigione senza l’uso di medicine o operazioni (questo suo metodo venne poi adottato dai Terapeuti, setta di derivazione essenica dalla quale nacque e si sviluppò la prima cristianità. Il leader di questa setta neopitagorica del 1° sec. fu Apollonio di Tiana, considerato il Cristo dei greci).
Pitagora fu padre del vegetarismo e ispiratore dei maggiori scritti sull’argomento di autori celebri come Plutarco, Ovidio, Seneca, Leonardo da Vinci, Shelley, Wagner, Tolstoi, Platone, Aristotele, Epicureo, Porfirio, Lambicco, Proclo. A Crotone fonda la prima scuola di vegetarismo occidentale che durò circa 300 anni. Gli ultimi pitagorici sono vissuti intorno il 290-240 a.C.
Fu il più grande riformatore morale, educazionale, sociale e politico che la storia ricordi. Pitagora attinse molto dalle culture indiane legate al Brahmanesimo e ai Veda e a quelle di Zoroastro e fu faro per il mondo, simbolo di sintesi ideale tra le anime opposte dell’est e dell’ovest, l’anello mancante delle grandi religioni cristiana ed islamica.
Pitagora insegna il rigore, l’essenzialità, la frugalità, la sobrietà, la coerenza, la salute, l’amore, il vegetarismo. Era un profeta, un mostro di saggezza laica, capace di fare ombra ai credi religiosi del tempo e tuttora Pitagora rappresenta la parte migliore di noi. I suoi insegnamenti semplici e chiari sono tutti terribilmente validi e attuali. L’erudizione di Pitagora era frutto delle scuole iniziatiche egiziane, caldee, brahamaniste, druidiche, orfiche ed eleusiniane che aveva frequentato. In Egitto dove rimase per 22 anni studiò le sacre scienze di Hermes le quali preservavano le perdute conoscenze di Atlantide.
A Babilonia ebbe come insegnante Zoroastro, poi alle pendici dell’Himalaya ebbe come istruttori i brahmini di Krisnha. Andò spesso a Mileto a trovare Talete.
Pitagora fondò un’autentica religione basata sul vegetarismo e sul pacifismo, raccomandò una dieta non carnivora non soltanto per motivi di buona salute fisica, mentale e spirituale, non solo per benevolenza verso gli animali ma anche perché credeva che la violenza verso i più deboli portasse inevitabilmente ai conflitti tra gli esseri umani. Esortò politici e capi di stato ad astenersi dal mangiare carni insanguinate e a dare il buon esempio alle popolazioni. Diceva “Come potrete pretendere giustizia quando voi stessi sacrificate per crudele ghiottoneria o avidità degli esseri legati a noi da fraterna alleanza?”
Per Pitagora l’ignoranza è il più detestabile, biasimevole, empio e sacrilego degli umani difetti. Insegnava ad onorare i genitori ancora prima degli Dei. Insegnò che gli Dei ci sono grati non per le nostre offerte e le nostre preghiere ma per le nostre buone azioni. Si può dire sia stato il vero fondatore dell’ordine degli esseni, ovvero dei primi cristiani. La dottrina di Pitagora e quella di Licurgo re di Sparta, che imponevano il vegetarismo assoluto, prendevano spunto dall’oracolo di Delfi e dei Misteri di Orfeo.
Considerava la separazione dei genitori come la più grave disgrazia per i propri figli. Era per un governo scientifico di saggi e di filosofi che per la loro professionalità e moralità meglio sapevano quello che era necessario al popolo: prima che uno sia in grado di governare gli altri, diceva, deve saper governare se stesso.
Fu fondatore della scienza dell’educazione. Obiettivo principale era la formazione di un carattere morale dell’individuo “perché l’intelletto staccato dalla coscienza può essere una maledizione più che una cosa utile”. Fu il primo educatore dell’antichità ad ammettere le donne nella sua scuola con le stesse libertà e gli stessi diritti degli uomini. L’Utopia creata da Pitagora a Crotone era abitata da uomini e donne liberi e questo esercitò una grande influenza su tutta l’Italia: un esempio concreto, vivente e funzionale di città ideale.
Per Pitagora fondamentale era l’educazione dei giovani i quali oltre ad essere educati al regime vegetariano, dovevano astenersi dalle pratiche sessuali prima dei 20 anni. Il rapporto sessuale non dovrebbe mai avvenire per il solo piacere di accoppiarsi ma per specifico scopo di procreare ottimi bambini. Pitagora sosteneva che una dieta carnea produceva uomini dissoluti e violenti, oltre che causare una diminuzione del rendimento scolastico dei giovani, mentre una dieta vegetariana consentiva salute vigorosa nel corpo e nella mente.
“I consumatori di carne e pesce finiscono per cercare sfoghi in eccessi sessuali”. Alla domanda su quanto indulgere ai piaceri del sesso rispondeva: “Ogni qual volta vorrete rendere voi stessi più deboli. L’energia sessuale se conservata viene convertita in energia mentale e spirituale”.
Milo, filosofo-atleta pitagorico, la cui forza sovrumana lo rese famoso nel mondo classico, era vegano: un esempio concreto dei benefici della dieta vegetariana. Tiana, suo assiduo seguace, aveva una salute eccezionale e anch’egli era vegano. Eurimena da Samo, come Milo vinse le olimpiadi.
I punti principali del suo insegnamento furono: la concordia popolare, la venerazione degli Dei, la legge, l’erudizione, il silenzio, l’astinenza dalle carni di animali, la continenza sessuale, la temperanza, la bontà e la generosità perfino nei confronti dei propri nemici.
Pitagora oltre a cibarsi solo di frutta secca e vegetali non indossava mai indumenti o calzature derivanti da animali. Oltre a carne , pesce e derivati animali, Pitagora proibiva anche l’uso di legumi, funghi, aglio e tutti i cibi ricchi di proteine. “Mai sacrificare animali agli Dei o ferire animali ma promuovere in tutti i livelli una cultura di rispetto e protezione nei loro riguardi”.
Pitagora fu circondato dell’alone di santità e considerato autore di miracoli, veniva detto figlio di Dio. Eraclito scrisse di lui: “Pitagora fu l’uomo più colto di tutti i tempi”. I Romani, molti anni dopo la sua morte, gli eressero una statua con l’iscrizione: Il più saggio di tutti gli uomini. Si disse che venne a questo mondo per migliorare la razza umana. Fu visto alimentare orsi con delle pannocchie e non venne mai attaccato dalle diverse belve che avvicinava. Un giorno durante un viaggio tra Sibari e Crotone incontrò dei pescatori che issavano delle reti. Indovinò per scommessa il numero dei pesci ed essi accettarono di ributtarli a mare. Pitagora pagò il valore dei pesci liberati. Si credeva ad una sua immacolata concezione che lo voleva figlio del dio Apollo intervenuto spiritualmente sulla sua madre naturale.
Il ricercatore Godfrey Higginnus sostiene che la storia di Gesù sia stata letteralmente copiata da quella di Pitagora. Il padre di Pitagora, come Giuseppe, venne avvisato profeticamente che sua moglie avrebbe dato alla luce un bambino che sarebbe stato un benefattore del genere umano. Copernico si ispirò a lui per la sua teoria rivoluzionaria e lo stesso fece Galileo e questo spiega l’accanimento da parte della Chiesa che dava alle fiamme ogni suo scritto. La Chiesa fece di tutto per comprimere, sminuire e nascondere la gloria di Pitagora ed usò tutto il suo enorme potere politico e culturale.
Scribi e Chiese cristiane rastrellarono con cura furente e con minuziosità missionaria tutti gli scritti di Pitagora e ne fecero dei falò in tutte le città, in tutte le scuole, in tutte le biblioteche dell’antichità. Le dottrine pitagoriche furono contrastate duramente dai padri fondatori della nuova chiesa di Roma sotto l’imperatore Costantino che perseguitò i manichei che continuavano a preservarle.
Platone venne in Italia a frequentare le scuole istituite da Pitagora, mentre Aristotele, seguace di Pitagora, impose la dieta vegetariana al suo pupillo Alessandro Magno il quale visse sempre e solo di frutta e vegetali. Orfeo fu il primo ad insegnare in Grecia attraverso scuole e comunità l’esclusione dei cibi animali e l’impiego di lana e cuoio per vestirsi. Ma Pitagora fu il primo grande vegetariano nel mondo occidentale a insegnare con metodo scientifico la cura delle malattie del corpo e della mente mediante la dieta vegetariana.
Franco Libero Manco