Alessandro Marescotti: “La bonifica della Ruhr sia d’esempio per la bonifica di Taranto”
Una rappresentanza di PeaceLink è a Colleferro, in provincia di Roma, per studiare – in un convegno nazionale sulle bonifiche – l’esperienza di bonifica della Ruhr e incontrare Hanns-Dietrich Schmidt, responsabile dei rapporti internazionali del distretto della Ruhr nella Nordrhein-Westfalen in Germania.
Hanns-Dietrich Schmidt è in Italia per illustrare il progetto Ruhr,
ritenuto un esempio d’intervento unico nel suo genere e un modello di
riferimento per chiunque voglia far rinascere ex territori industriali.
L’esperienza di bonifica della Ruhr sarà studiata anche con l’aiuto della
dott.ssa Grazia Maria Piana, Energy Consultant, Specialista in Diritto ed Economia dell’UE, sui processi partecipativi e i Piani Operativi
Regionali e il dott. Gabriele Guazzo di CITTALIA – area europa, sui nuovi fondi per il risanamento gestiti dall’ Unione Europea.
Dal 23 al 25 novembre Colleferro è il centro di un confronto fra
esperienze ambientali e PeaceLink porterà l’esperienza di Taranto, alla
luce della necessità della bonifica dell’area dell’Ilva.
Si terranno tavoli tematici su bonifiche SIN (Siti Interesse Nazionale) e
matrici ambientali, salute e diritti, difesa del paesaggio e politiche
agricole. Per PeaceLink partecipano Fulvia Gravame e Lidia Giannotti.
Si approfondiranno tematiche fondamentali quali trasferimento,
condivisione della conoscenza con percezione pubblica del rischio e del danno; consumo di suolo, aggressione al territorio, all’ambiente, al
paesaggio ed alla salute; filiere produttive, modelli di sviluppo,
politiche del lavoro e alternative; norme, giurisprudenza, poteri e
competenze istituzionali.
L’iniziativa è coordinata dalla Rete per la Tutela della Valle del Sacco e
dal Gruppo Logos.
Perché si parla oggi tanto della bonifica della Ruhr in Germania e perché è importante Per Taranto?
PeaceLink, dopo aver visitato la Green City tedesca di Friburgo e aver
partecipato a Berlino alla rete europea di avvocati per la difesa
ambientale, cerca oggi di mettere a fuoco un ecoprogetto che può essere un modello virtuoso per Taranto: la bonifica della Ruhr.
Il riscatto di quest’area della Germania era stato già sognato da Willy
Brandt che, nel 1961, in piena industrializzazione e la devastazione del territorio di quell’area, pronunciò una famosa frase: “Il cielo sopra la Ruhr deve tornare ad essere di nuovo blu!”.
Con il successivo declino delle industrie minerarie e pesanti degli anni
‘70-’80, tutto sembrava compromesso: colline cosparse di scorie
industriali, ruderi di fabbriche dismesse, tracciati ferroviari fuori uso
e, soprattutto, il rischio di una declino economico irreversibile.
Le somiglianze tra il dramma vissuto oggi a Taranto e quelli della Ruhr
sono innumerevoli. Il fiume Emscher che attraversa la Ruhr era stato
trasformato in una discarica a cielo aperto e tutta l’area era intrisa di
inquinanti persistenti.
Negli anni ‘90, i problemi della regione della Ruhr furono affrontati con
grande coraggio dal governo regionale del Nordrhein-Westfalen che
rivoluzionò l’Internationale Bauausstellung Emscher Park (Mostra
Internazionale di costruzioni e architettura-IBA) e la trasformò in una
società che vedeva nel suo consiglio d’amministrazione importanti
esponenti della politica, dell’economia, dei sindacati e delle
associazioni ambientaliste. Vi parteciparono gli ordini professionali e
singoli professionisti quali architetti, ingegneri, paesaggisti, artisti,
naturalisti.
La Ruhr insegna che coordinare diversità come queste non è né complicato né costoso.
Il progetto Ruhr ruota intorno ad un obiettivo: la realizzazione del
grande Parco Paesaggistico dell’Emscher (Emscher Landschaftspark), un’area di circa 320 Kmq, che rappresenta più di un terzo della superficie complessiva della regione della Ruhr. Esso si estende per circa 70 km, nella fascia est-ovest tra Duisburg, sul Reno e Bergkamen nella Westfalia e, in altezza, per 10-12 km su entrambi i lati del fiume Emscher; il suo tessuto connettivo ricongiunge e lega a sé le fasce di paesaggio che separano i 17 comuni compresi nel progetto.
“Passare dal concetto di salvaguardia a quello di promozione del
paesaggio”: questo è il messaggio più importante che lancia il progetto Ruhr.
Nel Parco dell’Emscher, il paesaggio gioca un ruolo strategico e viene
utilizzato come mezzo per agire sull’immaginario, sulle aspettative e sui
desideri dell’intera popolazione. Lungi dal rassegnarsi, i cittadini della
Ruhr hanno dimostrato di saper sognare, persino durante gli anni
dell’industrializzazione, un grande futuro di riscatto.
Hanno detto a se stessi: “Noi vogliamo realizzare solo ciò che per decenni abbiamo immaginato”.
E così il Distretto della Ruhr ha dato vita al Parco Paesaggistico
dell’Emscher.
PeaceLink – con questo convegno nazionale di Colleferro – vuole studiare l’esperienza della Ruhr perché ha molto da insegnare per il recupero della vasta area industriale e degradata di Taranto.
Oggi nella Ruhr arrivano milioni di persone da tutta Europa perché è
passata dall’inferno dell’inquinamento al turismo, dal degrado e dal
declino sociale alla promozione culturale e alla rinascita economica, con la diffusione di università, centri culturali e musei.
Noi abbiamo un sogno: se è stato possibile far rinascere la Ruhr è
possibile far rinascere Taranto e altre zone italiane – come la Valle del
Sacco – che oggi sono inquinate ma che le bonifiche possono riconquistare un futuro sostenibile difendendo l’ambiente e la salute.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
a.marescotti@peacelink.it