Democrazia parlamentare e parolacce – Votare Beppe Grillo? E’ appannaggio degli elettori mentre aver nominato monti mario a capo del governo è un’azione impropria
L’ultima è proprio di oggi. Divulgata la notizia che la figlia di Grillo a Rimini è stata “beccata con la coca”.
Insomma non passa giorno che non venga esposta una o l’altra marachella del “comico”… Da quando i sondaggi lo danno in continua ascesa si fa di tutto per farlo scendere dalle simpatie degli italiani.
Ogni mezzo è buono, vedremo quale sarà la nuova “tranvata” di domani intanto per adesso continua su tutti i giornali, pagine su pagine, il tormentone che Grillo è un epuratore di “dissidenti!” e che nel suo movimento manca la democrazia e che gli argomenti da lui portati avanti son solo parolacce ed offese al pubblico decoro.
Beh, se si è democratici e fini parlatori come lo sono stati fin’ora tutti i membri dei partiti in auge allora il cambiamento non sarà mai attuabile.
In Italia siamo alquanto individualisti e tradizionalisti e se si ascoltasse la voce di ognuno in ogni frangente e si cercasse di metter d’accordo le teste bislacche di tutti gli italiani, sulla base di un’ipotetica pariteticità democratica, e di un formalismo di facciata, allora il governo monti con il berlusca il casini il bersani e compagnia bella potrebbero continuare a recitare nello stage della politica finché morte non li allontani dalla scena.
Come prospettiva non è l’ideale!
Il fatto è che il bene ed il male sono sempre intercambiabili, sono celati l’uno nell’altro. Quel che sembra bene, e democraticamente accettabile, la faccia carina del casini, ad esempio, o il faccione bonario del bersani, od il visino ammiccante del berlusca, spesso nasconde, dietro all’apparente buonismo, un altro aspetto nero e cupo e pieno di malignità.
La faccia trucida del Grillo, le sue volgarità, i suoi scatti antidemocratici, il suo sessismo, forse -dico forse- nascondono qualcosa di buono… magari un progetto adatto all’Italia.
Staremo a vedere.
Paolo D’Arpini
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Segue lettera sul tema:
Buongiorno a tutti, cari amici.
La dittatura, come tutti sappiamo, è quella forma di “governo” gestita da un solo uomo o, in alternativa, da un gruppo di persone che fanno, comunque, capo ad un uomo ed al suo volere.
Così la dittatura cinese, quella cubana, quella che fu l’Unione Sovietica, il fascismo ed altro ancora in giro per il mondo.
Il popolo sotto dittatura, deve seguire ciò che vuole il capo. Non ci saranno mai elezioni; nel caso in cui si facessero, vincerebbe sempre lo stesso.Ecco, in poche parole, cos’è una dittatura vera e propria.
La Democrazia, invece, è l’esatto opposto. Figlia della Démos Cràtos greca (popolo e potere: il potere in mano al popolo), questa è la più nobile ed alta forma di Governo di una Nazione. Il popolo sceglie i propi rappresentanti, i ministri, il capo dello Stato, i magistrati e via discorrendo, a secondo le leggi di ogni paese. Dal tipo di Democrazia si capisce anche chi realmente detta gli “ordini”: negli Stati Uniti è il Presidente, in Italia è il Primo Ministro o Presidente del Consiglio.
Il popolo ha svariati mezzi per esercitare questa forma di Governo: elezioni, referendum, stampa e via dicendo.
Adesso veniamo al caso Italia.
I politicanti nostrani sono riusciti laddove altri hanno fallito: hanno messo in piedi un governo NON eletto dal popolo (come in una dittatura), gestiscono la Cosa Pubblica come in una Democrazia (i parlamentari sono comunque eletti da noi), impongono scelte che il popolo non condivide (tav, ponte sullo stretto, accordi economici con l’Europa e tanto altro).
Quindi, se da un lato abbiamo un parlamento, le due Camere, formato da eletti, dall’altro abbiamo un governo alieno agli italiani che prende decisioni non voluto (che si faccia o no qualcosa).
E tutto questo senza chiedere il parere di chi, secondo i dettami greci, dovrebbe avere il potere: NOI POPOLO ITALIANO.
Ecco, dunque, come i politicanti sono riusciti a miscelare perfettamente due filosofie di governo, tra loro opposte. Come diceva qualcuno anni fa: convergenze parallele. Praticamente un paradosso politico tutto italiano.
Poi c’è chi vorrebbe, in ogni modo, fare il dittatore.
Ed allora sentiamo, quotidianamente, le parole di taluni che, dimenticando cos’è la Democrazia, vorrebbero imporre il proprio pensiero. L’ultima colossale cazzata, l’ha detta la seconda carica istituzionale italiana: il Presidente del Senato, Renato Schifani.
Non tenendo conto del peso delle sue parole, ha detto che bisogna approvare in fretta una legge elettorale che, ad oggi, potrà garantire solamente ingovernabilità o improbabili apparentamenti.
Tutto questo, parole sue, per evitare che Grillo ed il suo Movimento 5 Stelle, possano prendere l’80% dei voti!
Caro Sen. Schifani, premesso che non credo a tale evenienza (non ci riuscì nemmeno il cav dei tempi migliori), non capisco come Lei possa permettersi di dire certe cose dimenticando che il Movimento 5 Stelle è un partito in regola, formato da persone per bene, che vuole gestire la Res Publica come forse voi non siete riusciti a fare.
Io non voto, e mai lo farò, per il M5S. Ma non mi permetterei mai di pensare ad una legge fatta ad hoc per sbarrare la strada a chi, Democraticamente, può essere scelto dal POPOLO SOVRANO. Capisco che lo scranno fa comodo a molti, ma tentare il colpo di mano solo per battere l’avversario, sa tanto di dittatura.
Appunto, dittatura democratica.
E come sempre in Italia, i paradossi ed i controsensi trovano terreno fertile.
So già che, alla fine, farete una legge per bloccare la strada a chi, legittimamente, vorrebbe togliervi da quei posti da voi tanto amati. Ma spero,comunque, che questa volta le pecore italiane possano finalmente ribellarsi.
Ut sementem feceris ita metes (Mieterai a seconda di ciò che avrai seminato). Lei, adesso, cos’ha seminato?
Giampiero Cirnigliaro
(La Tua Voce)
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Commento di Luigi Crocco: “Il problema non è sapere se Grillo ha i requisiti morali o intellettuali di essere presentabile se e la sua famiglia ad essere eletto in parlamento , perché non si candida e tanto meno vuole andarci perché e solo un comico che beffeggia la politica e col suo movimento 5 Stelle sceglie candidati che hanno requisiti culturali e morali di sua scelta per essere eletti a portare innovazioni in parlamento. E non è il primo caso in Italia a ricordare Pannella e il suo partito radicale , e Berlusconi col suo primo partito Forza Italia o de Gasperi e Togliatti sulla prima repubblica democristiani e comunisti a cambiare il regime monarchico – fascista, Dove oggi il problema non è cambiare il regime , ma cambiare il tipo di politica incancrenitesi, per la casta a partiti e partitini e la sua corte regnate
Quindi , essere eletti, pochi o tanti gli uomini di Grillo il problema è solo di stabilire se avranno tanta forza , coraggio e resistenza di dimostrarsi tali al opposizione a cambiare il Governo a interessarsi della vera politica che difende il popolo dalle tasse e dalla miseria dei più deboli contro l’arroganza morale del potere politico , finanziario, giuridico, economico, amministrativo , legislativo ecc. di ogni Governo italiano”
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Commento di N.C. ““Caro Paolo, dopo aver esternato il compiacimento per il pezzo tuo e di Cirnigliaro, vorrei dirTi (riguardo al Tuo) che –forse- stai fornendo un’altra arma ai detrattori di Grillo (…ma magari già lo sanno!). Hai infatti dato uno spaccato che non avevo ancora né visto né pensato. Hai fatto un’analisi psico-linguistica. Mi hai ricordato sia la figura del cantautore Er Califfo, sia anche quella di Mussolini, etc.. cioè tutte figure in tutto o in parte studiate per cogliere applausi sulla scena, toccando non solo alcuni aspetti accattivanti, ma anche le caratteristiche proprie di chi li guarda.”
Mia rispostina: “Il lavoro di noi “cronisti” è duro ed ingrato.. per fortuna avremo modo di meditare sulle nostre malefatte in galera, visto che il senato ci ha destinato quella sede…” (P.D’A.)