Gesù (Sì! Lui, proprio Lui!) era vegetariano? A giudicare dai vangeli sembrerebbe di no
Mi rendo conto che, essendo il Cristo l´espressione tangibile (secondo il criterio dei suoi seguaci) di tutte le perfezioni, ciascuno attribuisce al personaggio quanto ritiene essere una perfezione (ma questo fatto da solo ci conferma trattarsi di persona storicamente inesistente). Così, coloro che ritengono essere il vegetarismo l’alimentazione delle anime perfette, come ad es. i Catari, peraltro sterminati dalla Chiesa, devono sostenere che Cristo era vegetariano.
Pur ritenendo che il vegetarismo sia l´espressione più chiara di un´alimentazione naturale e consapevole, sento il dovere d´intervenire, non per confutare l´idea, ma per documentare come è facile, creato un mito buonista, trovare adepti che con superficialità contribuiscono alla propagazione del Mito stesso. Tali sono i Vangeli, con maggiore intensità quelli apocrifi, i quali in particolare trattano degli episodi dell´infanzia di Gesù. [Ma se ci documentiamo con attenzione possiamo notare che gli aneddoti tratti dagli apocrifi pullulano negli scritti dei teologi cristiani fin dai tempi dei Concili, i quali con aria equivoca fanno passare per buoni molti messaggi del tutto subliminali.]
Tuttavia, per accontentare i “positivisti” per i quali l´unica verità è quella dimostrabile col metodo scientifico, cioè con le prove “tangibili”, nell´esprimere le mie tesi sono costretto a riferirmi agli unici dati disponibili (che non vuol dire essere “veri”), quelli della testimonianza evangelica.
I dati più salienti di questi (tralasciano la parabola del figliol prodigo e dell’uccisione del vitello più grasso) che maggiormente balzano agli occhi in assenza di ulteriori conferme, riguardano le nozze di Cana e la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Per quanto riguarda la transustanziazione di acqua in vino, non possiamo che rallegrarci per la scelta, chiaramente ispirata ad esigenze tra l´ecologico e l´igienico. Infatti, a parte la semplice constatazione che, come hanno asserito in seguito, essendo il vino in realtà sangue del Dio, in ciò introiettando il Mito Misterico di Dioniso, figlio di Afrodite, divinità ellenistica di origine persiana, Egli non poteva che ottemperare ad obblighi di autodifesa immunitaria, resta il fatto che, trovandosi nei pressi del Mar Morto, noto per la densità salina, a bere acqua dei pozzi limitrofi al mare si rischiava la morte per “inspissatio sanguinis” (ispessimento del sangue), non rimaneva che il vino per una sana libagione. Va ricordato peraltro, che in quel clima economico che ci raccontano gli evangelisti, dominato da scribi e farisei, è presumibile che detta acqua fosse stata privatizzata, con desumibili costi eccessivi per ogni abbeverata. Dobbiamo anche aggiungere che è proprio grazie alla diffusione del cristianesimo che la razza umana ha potuto sopravvivere. Infatti, la necessità di avere a disposizione vino per la celebrazione della santa Messa ha costretto a piantare viti ovunque. Ricordiamo che le viti erano presenti anche nell´antico Egitto e nel Messico precolombiano. La disponibilità del vino, disinfettante naturale per la presenza di alcool, ha permesso all´umanità di bere durante le epoche cosiddette “buie”, nelle quali, distrutti gli impianti idrici della Romanità, per dissetarsi i contadini dovevano attingere a pozzi o fonti sistematicamente avvelenati a causa dell’umana cattiveria o per inquinamento naturale o peggio, per la presenza di carcasse di animali. Questo è quanto, con buona pace di coloro, esperti, biblisti, teologi, che si arrovellano nel cercare di spiegare il significato delle parole che Egli avrebbe detto alla mamma prima di compiere il prodigio.
Per quanto riguarda l´ alimentazione solida l´unico dato sensibile è il riferimento al noto San Giovanni il battista, maestro, predecessore e guida del Nostro. Costui, che viveva da romito sulle sponde del fiume Giordano, è presumibile si cibasse di cavallette, ragni, scorpioni. Nei giorni festivi, come le domeniche, poteva portare alla bocca grilli e lucertole. E solo per le vere festività come Pasqua, Natale, Epifania e Capodanno, si concedeva il lusso di lombrichi, essendo questi una rarità nel deserto. Gli storici ed i biblisti ritengono che egli non potesse cibarsi di verdure, in questo caso papiri che crescevano abbondanti sulle rive del Giordano, perché egli utilizzava le piante per farci fogli di papiro sui quali stampare santini da regalare ai battezzati. Consuetudine che è rimasta anche a nostri tempi. POTENZA della TRADIZIONE!
Per quanto riguarda la moltiplicazione dei pani e dei pesci, stante alle testimonianze dei buontemponi che lo seguivano schiamazzando per la Giudea, ma sono le uniche testimonianze rimasteci, si tratta pur sempre di pesci e non di verze. I prodigi del Signore, pertanto, si limitano alle carni e non ai vegetali. Destituita pertanto di ogni fondamento la credenza secondo cui Egli fosse vegetariano, avendo compiuto prodigi solo in relazione alla moltiplicazione di pesci. Fatto comprensibilissimo in persona che già aveva tanti problemi per conto suo da non volersene accollare altri mettendosi conto le turbe che lo divinizzavano. E tuttavia è un dato certo che Egli tanto poco credeva all´uso vegetariano dell´alimentazione da ritenere utile sfamare le turbe coi pesci anziché con la cicoria.
Tutto ciò solo per dire che occorre guardarsi dal riferire ad altri quel che si vorrebbe e si dovrebbe fare da soli.
Laudetur Mithra!
Giorgio Vitali