Angeli della Terra, custodi del seme antico

Vivono sulla terra e sono buoni,
vi dico, gli angeli custodi del buon seme antico.
Vivono sulla terra e non hanno ali,
volteggiano sulla nera zolla ed amano
restare, su in collina, lontano dalla folla.
Volteggiano minuscoli, d’autunno, tra i solchi,
come da sempre e da sempre disprezzati, cafoni e bifolchi.
Ma da quando il comune sentire cittadino
sta cominciando ad ascoltare il narrare antico e contadino,
pochi alla volta, giovani e ragazze, risalgono i colli
chiamati alla raccolta. Squilla a distesa il canto del gallo
dal Cilento alla Lucania, dalla Alta Brianza, lassù in Lombardia
richiama alla terra, richiama alle cascine,
richiama alle vendemmie, richiama a far fascine.
Vino e ramaglie ci riscalderanno un poco,
nel cerchio del camino, attorno al fuoco.
Angeli custodi del buon seme antico,
angeli, chiamati dai nostri cari morti, io vi dico,
chiamati a rinnovare in forme nuove il rito.
Raccolta, semina, raccolta e mietitura ancora,
semina e raccolta e mietitura finchè giunga certezza di vita
sana, lunga e duratura.
Ci hanno chiamato , io lo sento, gli avi, ci hanno chiamato,
come tu, madre, mi insegnavi, perchè i nostri cari
sono in mezzo a noi insieme, insieme e ci hanno suscitato
la struggente, irrinunciabile nostalgia del seme.
E noi abbiamo cercato i grani dai nomi belli,
i nomi per bambini, grani janculella, grani caroselli,
tanti nomi da imparare a filastrocca,
i grani che a giugno saranno farina per la nostra bocca.
Angeli custodi della buona semente,
angeli lucani, angeli del Cilento, angeli brianzoli,
angeli del Salento, angeli senz’ali ma angeli di verità,
angeli di saggezza , di biodiversità.
Angeli, angeli e buoni seminatori, angeli custodi del nostro futuro,
angeli della terra nera e silente, vegli su di voi la Vergine dormiente.
Veglino su di voi la Madre Cerere e Proserpina, la Figlia.
Veglino sugli angeli, su tutti i loro semi, sui loro animali e su tutta la famiglia .
Vengano a trovarvi, vengano a benedirvi, gli uomini di pace,
gli uomini di luce. Si faccia, io invoco, tutta l’Umanità
contadina un poco e sul balcone come su in collina,
pianti e raccolga basilico ed erba cipollina.
Vengano su in estate alla grande festa, il Palio del grano
che voi preparate e vengano a vedere, vengano a ballare,
vengano, in tanti da Napoli e Salerno,
vengano e capiscano il senso della semina e raccolta,
questo gioco eterno. Questo gioco che Demoni vorrebbero
troncare, spargendo bio-gramigna cattiva da mangiare,
bio-tecno-gramigna buona solamente a guadagnare
cancro, sterilità e miseria a chi si azzarda a coltivare
Ogm ed ibridi sterili, zizzania insalutare.
Angeli, angeli custodi del buon seme antico,
io vi voglio bene e vi predico che se forte sarà la mente,
chiara e pensierosa e limpidamente,
essi non passeranno e trionferà, sparsa per la campagna
la nostra semente. Un abbraccio e come un aratro,
io mi faccio paziente bue e qui, sulla bianca pagina,
al Palio del Grano
un arrivederci in Cilento, io traccio.

Teod’orto

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