Appello al presidente Napolitano: “L’IVA non dev’essere aumentata”

Ci rivolgiamo al Presidente Napolitano, sempre così attento all’operato del parlamento e del governo, così pronto ad intervenire, affinché questa nuova sciagura sia evitata al popolo italiano.

L’IVA è infatti l’imposta più ingiusta, quella che colpisce allo stesso modo tutti i cittadini, il ricco come il popolo lavoratore, come il povero (otto milioni di poveri in questa fase);
quella che colpisce i consumi più immediati e più indispensabili alla gente;
l’imposta più iniqua, che contrasta platealmente e dolorosamente col programma di equità enunziato dal governo.

Colpendo tutti, l’IVA è l’imposta più immediatamente dannosa, più depressiva dei consumi, quindi depressiva della produzione, già così depressa.

L’IVA è insieme l’imposta più facile; basta aumentarla di un punto per riscuotere cinque-sei miliardi di tassazione.

L’aveva già aumentata il governo Berlusconi, il più mediocre e disonesto che l’Italia abbia avuto. Credevamo che il governo dei professori e dei banchieri fosse più intelligente, più abile nel reperire e gestire il denaro necessario allo Stato.

Il governo faccia un passo indietro. Sia rispettoso dei bisogni del popolo lavoratore, dei disoccupati, dei poveri.
Sia più intelligente ed abile nella gestione del denaro e dello Stato.
Sia soprattutto più giusto, più rispettoso di quel principio di equità che si è proposto. Quei cinque-sei miliardi li può trovare nella tassazione dei grandi patrimoni, come fa la Francia da tempo, ed altri paesi; senza ledere la giustizia.

Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

I commenti sono disabilitati.