Giuseppe Turrisi: “… democrazia, uguaglianza, una truffa psicologica e di comunicazione”
La nostra conoscenza parte da dei parametri deformati in partenza, per esempio l’uguaglianza come principio e con come obbiettivo e su questo che ci fregano in continuazione per fare un esempio milioni di americani voteranno Obama per si è riempito la bocca di dare a tutti le stesse possibilità!!! Che nell’immaginario collettivo viene letto come uguaglianza, una truffa psicologica e di comunicazione.
Nel nostro linguaggio la parola democrazia è una pia illusione, è un oppio, è una religione che ci hanno imposto di pregare mentre loro possono esercitare la loro dittatura….. Ci sono dei problemi di carattere antropologico, sociale, culturale territoriali per cui la democrazia non può esercitarsi in società estremamente complesse come è quella italiana….. la democrazia può funzionare con territori piccoli e con popolazione che non superi i 5/6 milioni oltre del quale non funzionerà mai proprio per questioni di dinamiche sociali e di organizzazione.. (la Svizzera è l’unico esempio mondiale in cui la democrazia funzionicchia ).
Tutto il resto sono solo equilibri di poteri tra piccole quote di democrazia in cambio di potere delle oligarchie a cominciare dalla America che non avendo storia pretende di dare lezioni di “libertà” e “democrazia” al mondo intero e quando non capisci bene la lezione è pronta a fa volare i caccia e bombardarti finché non capisci bene ma per bene cosa significhi “libertà” e democrazia”.
La “democrazia è una cosa troppo seria perché gli italiani capiscano di poterla esercitare, a loro basta un po’ di pallone, un po’ di sanremo, e preoccuparsi dei cagnolini maltrattati di striscia la notizia. Mancando una alimentazione dello spirito umano, della cultura della comunità e del sociale, in modo permanente (hanno pure tolto educazione civica a scuola), succede che, poi quando si riparla (ogni 50 anni circa) di sovranità scopriamo che troviamo vuoto questo termine e sorge la necessità di spiegarlo capirlo, cosa è? come si esercita? di chi è? a cosa serve? come si traduce? ecc
Normale che se non si “guida” l’auto per diverso tempo si finisce per non sapere più guidare a non sapere a cosa serve la patente e cosi via. Sullo spezzatino della sovranità mi sono già pronunciato diverse volte, certamente l’ermeneutica gioca diverse declinazioni della sovranità, ma in un momento di “over load” di informazione bisogna tenere duro nel percorrere in senso inverso la corrente e tentare di fare sintesi, spogliarsi anche di una certa speculazione intellettuale che tutto vuole spiegato fino all’ultima virgola e tentare di capire in maniera spoglia e spartana che sovranità significa non avere nessuno sopra la nostra testa che decide per noi.
Senza tentare di aggiungere milioni di parole, ma tentare anche di lasciarci andare un po’ dall’istinto primordiale di propria sopravvivenza, e comprendere che ogni qual volta subbiamo un torto prima di tutto hanno stuprato la “sovranità umana”. L’uomo prima di tutto deve ritornare ad essere padrone della sua vita, del suo tempo, delle sue decisioni del suo spirito, del suo presente, del suo futuro.
Quanto di tutto questo è realmente nel “potere” del singolo e quanto è determinato dal contesto? Se la macchina della politica e della “res pubblica” non la si guida (controlla) da anni per incuria, pigrizia e facile delega, non si può pretende di colpo di capire cosa significa codice della strada e pensare di dare lezioni a chi scientificamente ha insediato un apparto normativo italiano ed europeo (e anche internazionale) fatto proprio per infischiarsene della democrazia e fare dei coriandoli della sovranità dei popoli. La strada è lunga e comincia da riprendere coscienza della nostra dignità e del valore della nostra vita, continuiamo a sprecare tempo che è il più grande valore che ci ha concesso madre terra.
Dopo si passa alla consapevolezza del valore comunitario, l’uomo è un animale sociale se cosi non fosse non avrebbe senso la capacità degli uomini di parlare e relazionarsi allora si che Dio sarebbe stato folle nella creazione di un uomo di cosi grande capacità per poi distruggersi a vicenda. La determinazione di: storia, territorio, cultura, tradizione, energia, risorse, capacità, e del popolo ne realizza una Nazione. Lo ripeto “Nazione” termine troppo distrutto da una certa cultura disfattista che continua a sostituirlo con “Paese” con il risultato di un territorio di nessuno in cui tutti governano tranne chi ci abita. In fine le comunità hanno necessità di essere governate, non certamente da un sorteggio o da una folle ed utopistica rotazione, ma da una vera elezione dei migliori, posti sotto monitoraggio continuo delle comunità e del popolo.
Oggi la selezione purtroppo è dei peggiori, i competenti devono scappare o adeguarsi non hanno alternative. In tutto questo purtroppo c’è lo svuotamento delle società giuridiche della componente umana (Auriti) che con il fatto di essere terza parte de-responsabilizza che le gestisce, ma basterebbe cambiare le leggi che dovrebbero essere fatte da uomini che sappiano cosa sia la “sovranità del popolo” ed invece è stato fatto l’esatto contrario, per cui si entra in un loop perverso da cui sembra non poter uscire, se poi ci mettiamo che la magistratura, in ritardo, disattenta, disarmata, distratta, pigra, ceca e a tratti “anche giusta” fa quel che può, siamo veramente in mano a Dio che però come sempre in questi casi preferisce non essere coinvolto.
Giuseppe Turrisi