Siria/Turchia. Per un dollaro di disonore – Paolo D’Arpini: “Se prevale la volontà di guerra anche un petardo fatto scoppiare da un teppista può divenirne la causa scatenante”

Spesso abbiamo assistito nella storia del mondo a guerre scoppiate con i più ridicoli pretesti.. questa è la prassi allorché uno stato decide che vuole attaccare un altro stato… Nel recente caso dell’incidente avvenuto ai confini della Turchia è però evidente che la “scusa” è stata cercata (e lungamente). Ogni giorno dalla Turchia partono, avendo lì santuario, i mercenari al soldo occidentale che vanno e vengono in territorio Siriano per espletare le loro incursioni di sabotaggio, di spionaggio e di terrorismo. La cosa va avnti da mesi ed è risaputa in tutto il mondo (dalle persone che vogliono sapere la verità dei fatti). Tempo addietro si tenne ai confini turchi con la Siria (e anche in territorio d’Israele) una grande manovra turco-nato-israele (prova generale d’attacco in forze) con dispiegamento di forze militari pesanti e di aerei caccia e da bombardamento ed uno di questi aerei sconfinò in Siria e fu abbattuto dalla contraerea di quel paese.

Quasi quasi la nato voleva prendere spunto da quell’incidente se non che gli osservatori internazionali presenti in quel momento sul campo confermarono che ‘”lo sconfinamento c’era stato” e quindi l’occasione di guerra sfumò.. Anche per le pressioni di Cina e Russia che nel frattempo spingevano per una soluzione pacifica della controversia. Facendo chiaramente intendere che un attacco alla Siria sarebbe costato caro all’occidente, non sarebbe stata una escursione tranquilla come in Libia. Ciò non ostante la volontà occidentale di farla finita con l’autonomia siriana ha ora trovato una nuova scusa: un colpo di mortaio sparato dalla Siria e caduto in territorio turco.

Nel frattempo in Siria è stata avviata un’inchiesta per appurare di chi sia la responsabilità di quel colpo. Sembra proprio un colpo gobbo dei ribelli che in tal modo forniscono una scusa all’intervento diretto delle forze nato… Ragioniamoci sopra: nella situazione in cui si trova che vantaggio avrebbe la Siria ad attaccare la Turchia? Ma la Siria è costantemente soggetta ad accuse di vario genere per permettere alla nato di sferrare l’attacco, la minaccia turca di passare ai fatti, concordata ovviamente con gli occidentali, e passata ora al vaglio del parlamento turco, che ha dato l’ok, senza aspettare i risultati dell’inchiesta in corso e senza accettare le scuse preventive comunque già avanzate dalla Siria in attesa di appurare le modalità dell’incidente. Mi sembra tanto la vicenda narrata da Esopo sulla diatriba fra l’agnello ed il lupo: in ogni caso la colpa è del più debole in campo… Ma la nato, nel suo tentativo di colpire la Siria per arrivare all’Iran potrebbe sbagliarsi di grosso nelle sue deduzioni, la guerra non sarà una “passeggiata” e la Siria potebbe dimostrarsi una sorta di Sarajevo che getterebbe l’Europa e l’Asia e forse l’intero pianeta in un conflitto senza speranza di vittoria, la distruzione della nostra civiltà umana!

Fare il catastrofista quando la catastrofe è alle porte ed è stata annunciata in tutte le salse ed a suon di tromba e di campana.. non è una grande previsione, non c’è quindi bisogno di Cassandra.. i fatti parlano da sé… ed eccone alcuni:

“Il disegno portato giovedì 4 ottobre 2012 in Parlamento con urgenza dal premier turco è stato approvato: Erdogan ha ottenuto dal Parlamento il nulla osta per andare in guerra in Siria per almeno un anno. Lo hanno riferito le agenzie governative turche. Cio’ mentre la Siria sostiene che l’incidente di mercoledi, ovvero i colpi di mortaio sparati dal suo territorio verso la Turchia, sono opera di ignoti armati e non delle sue forze militari.” (IRIB)

VIENNA – Un sito d’informazione svizzero citando un suo giornalista appena rientrato dall’Iran scrive che “tutte le accuse dell’Occidente contro l’Iran sono bugia ed il motivo di queste bugie è che l’Iran vuole realmente essere indipendente”. Secondo il sito svizzero Alles Schall und Rauch, citando il resoconto del suo giornalista Freeman scrive: “La mia visita in Iran per guardare in faccia alla realtà è stata davvero preziosa; l’abisso che esiste tra la verità e le bugie occidentali mi ha davvero stupito”. Freeman ricorda: “Sapevo già che avrei trovato qualcosa di differente rispetto a quello che mi raccontavano i giornali occidentali, ma il fatto che ci fosse poi la differenza che ho visto con i miei occhi, non me l’aspettavo di certo”. Il giornalista svizzero prosegue: “Sapete qual’è il motivo di tutta questa propaganda negativa sull’Iran? L’unica colpa dell’Iran è quella di voler essere veramente indipendente e di non volersi piegare alle multinazionali ed ai criminali finanziari internazionali che controllano gli altri paesi”. Freeman conclude: “Gli iraniani hanno avuto il coraggio di battersi per poter decidere da soli per il proprio futuro e a quanto pare, in questo nostro mondo, nessuno deve azzardarsi ad agire in questo modo”. (IRNA)

ANKARA – Il vice-premier turco Besir Atalay ha affermato che la Siria ha fatto pervenire alle autorità turche un messaggio di scuse assumendosi la responsabilità dell’incidente di mercoledì mattina. “La Siria ha chiesto scusa”, ha detto Atalay ai giornalisti giovedì ribadendo comunque che Ankara considera l’azione una violazione e che si ritiene autorizzata a rispondere militarmente. (Fonte Turca)

TEHERAN – Mentre Turchia e Siria vanno sempre più in direzione di una vera e propria guerra il vice-ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha invitato entrambe le parti alla disciplina ed all’autocontrollo. “Sull’incidente avvenuto alla frontier tra Turchia e Siria, la Repubblica Islamica dell’Iran propone ad entrambi i paesi di essere cauti, esaminare precisamente la questione, e non permettere ai nemici della regione di raggiungere i loro obbiettivi”, ha detto oggi Amir-Abdollahian. Secondo quest’ultimo, la salvaguardia dell’integrità territoriale di Siria e Turchia e l’autocontrollo delle parti sono i requisiti per poter far tornare la situazione alla normalità. Il funzionario iraniano ha soprattutto posto l’accento sulla presenza, al fronte tra Turchia e Siria, di gruppi di mercenari e terroristi che avrebbero potere agito per conto di paesi o potenze al di fuori della regione. Secondo le ultime notizie pervenute dalla Siria un numero di soldati dell’esercito e’ stato ucciso dai colpi dell’artiglieria turca nella città di frontiera di Tel Abyad (Fonte Iran)

E’ inverosimile che Israele possa “forzare la mano” per una guerra in quest’autunno da provocare con un attacco preventivo contro l’Iran. Tutto il crescente battage propagandistico di Tel Aviv su tale opzione “immediata” è stato infatti organizzato in via preventiva dal governo sionista per “forzare la mano” e proporre su un piatto precotto l’aggressione a teheran al prossimo presidente degli Stati Uniti d’America che, evidentemente, Tel Aviv ritiene possa essere il repubblicano Romney, (un tantino…) più bellicista dell’attuale inquilino della Casa Bianca Obama. Sappiamo infatti che il secondo martedì di novembre, ogni quattro anni, viene eletto il presidente americano. Sappiamo anche che questi non prende possesso della carica che a gennaio e gli serve almeno una settimana per scegliere i suoi collaboratori. Il ” via” alla politica internazionale viene in genere dato dopo il ” Discorso sullo stato dell’Unione”. Benché molte crisi internazionali si siano innescate nell’imminenza di questo evento, lo sviluppo ha sempre dovuto attendere l’insediamento. Come nota “il Corriere della collera”, nel 1956, la crisi di Suez ebbe una battuta di arresto da Eisenhower che veniva rieletto. Nel 1960 , un Kennedy appena nominato mostrò di prendere la decisione sbagliata negando l’appoggio aereo allo sbarco anti castrista alla baia dei porci. La crisi degli ostaggi americani in Iran, per risolversi, attese l’avvicendamento di Carter.È dunque inverosimile che Israele forzi la mano agli USA, anche se la sua lobby e in particolare “The Washington Institute for Near East policy” cerca di forzare la situazione. Ma ammettendo che ci sia chi voglia attaccare, questi dovrà aspettare almeno il mese di marzo per la pienezza dei poteri del nuovo presidente. Il rischio è non poter contare sull’appoggio americano. Poiché è ovvio che chi bombarderebbe, lo farebbe per assicurarsi la non prosecuzione della ricerca nucleare militare (che non esiste, ma è il pretesto dell’aggressione) , anche il meno dotato analista politico, comprenderebbe che compiere una incursione aerea – dall’esito incerto – sull’Iran in campagna elettorale significherebbe far vincere il candidato più oltranzista trasformandolo in una tigre assetata di vendetta globale. (Fonte: http://www.rinascita.eu/)

DAMASCO – Il cosiddetto Esercito Libero in Siria continua ad essere sempre più una galassia di gruppi terroristici internazionali. Il gruppo che include già al-Qaeda, mercenari libici e talebani ed altre sigle del terrorismo mondiale, ora ha al suo interno pure membri degli MKO, il gruppo terrorista responsabile dell’assassinio di 17 mila persone in Iran, negli anni seguenti alla rivoluzione. Secondo il sito Arabi Press, che cita “Bassam Addad” consultente politico dell’Esercito Libero, gli MKO sarebbero giunti in Siria per loro volontà. Addad ha spiegato che per l’Esercito Libero l’uso delle capacità militari degli MKO può essere di grande importanza perchè, ha sostenuto, loro sono temuti guerrieri. È degno di nota che nei giorni scorsi il Dipartimento di Stato Usa ha depennato dalla lista dei gruppi terroristici internazionali l’MKO, suscitando le proteste dei governi di Iran e Iraq. Il gruppo, infatti, ha partecipato a fianco di Saddam alla repressione degli sciiti in Iraq negli anni ‘90. (Fonte Araba)

Il magliaro turco – “Già! Il grande Erdogan e la Turchia si sono però guardati bene dallo sparare agli israeliani quando assassinarono i turchi abbordando la Flottilla che andava a Gaza ! Figuriamoci cosa avrebbero detto gli squallidi personaggi , come il ministro italiano Terzi , che ogni momento inneggiano alla guerra contro la Siria se Erdogan , all’epoca , si fosse dimostrato uomo! (http://www.vincenzomannello.it/)

Spira aria fetida in Turchia – “Venti di guerra. Notizie di Agenzia di stampa ci dicono che la Turchia ha preso a bombardare verso il confine del territorio siriano, prendendo a pretesto un colpo di mortaio sparato durante una battaglia tra esercito siriano e ribelli mercenari e caduto in territorio turco. Sembra che Erdogan stia valutando eventuali incursioni. Subito il Consiglio di difesa Atlantico ha dichiarato solidarietà ad Ankara ed il Pentagono ha subito fatto eco. Il fatto è che le cose non stanno andando particolarmente bene per i “ribelli” mercenari scatenati contro lo Stato e il popolo siriano e quindi ecco che si cerca di giocare la carta della Turchia di questo infame Erdogan. Se tutto questo avesse un seguito la faccenda potrebbe diventare oltremodo pericolosa, perché la Nato e gli Americani avrebbero finalmente la scusa di affermare che intervengono in difesa di una nazione amica (la Turchia). Capito il giochetto..?” (Maurizio Barozzi, analista)

Conclusioni:

Insomma la scusa del colpo di mortaio sembra buona… ma buona per chi? Nonostante non si sappia chi sia stato (o meglio lo sanno ma fanno finta di non saperlo) i turchi dicono che in ogni caso il governo di Damasco deve essere ritenuto responsabile e che in base all’articolo 5 del Trattato della NATO l’Alleanza deve intervenire contro la Siria… Eppure basterebbero le tetimonianze sopra riportate per dimostrare un altra verità… e se non bastassero ecco qui una serie di articoli sull’aggressione alla Siria e sulla situazione come è stata riportata da vari giornalisti liberi: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=guerra%20in%20siria%20paolo%20d’arpini

Spero che la saggezza prevalga e che le potenze occidentali accecate dalla sete di denaro non gettino il mondo nel caos per un “pugno di dollari”…. (forse sarebbe meglio menzionare “per un dollaro di disonore”)

Paolo D’Arpini

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