OGM obbligatori per decreto UE… Ovvero: se la salute con conta!
Riferimento precedente – Articolo di Giuseppe Nacci sugli OGM obbligatori: http://paolodarpini.blogspot.it/2012/09/8-settembre-2012-sconfitta-litalia-sul.html
La Corte di Giustizie Europea ci impone di coltivare gli OGM (organismi geneticamente modificati).
Invece di premiarci perché siamo attenti alla salute dei cittadini e quindi cerchiamo di far consumare cibi sani, veniamo puniti perché una società che incentiva i cibi “alieni”, la Pioneer Hi Bred Italia srl, ha vinto il suo ricorso e, quindi, vuole obbligarci a mangiare il mais MON 810.
L’Italia così dovrà pagare una salatissima multa europea. Tutto questo perché i nostri ministri dell’agricoltura sono stati obbligati ( ?? !! ) ad accettare in seno europeo l’articolo 26 bis della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, che non consente a uno Stato membro di opporsi in via generale alla messa in coltura sul suo territorio di tali organismi geneticamente modificati.
Ma se sono stati pavesati dal mondo scientifico i rischi che gli OGM comportano agli ecosistemi agrari e naturali nonché alla salute umana e che hanno fatto crescere quasi in progressione geometrica il numero dei celiaci, allora perché l’Europa, tanto attenta ai diritti delle persone, continua ad imporre prodotti alimentari a rischio salute?
A questo punto viene legittimo chiederci che cosa ci ha portato essere dentro quest’Europa soprattutto nel settore dell’agricoltura, visto che nel passato ci siamo dovuti difendere contro le manovre dell’Olanda, Danimarca e Inghilterra che volevano annullare il nostro parmigiano a favore del loro “parmisan”, obbligarci a fare la cioccolata con meno cacao e più burro di cacao e, infine, eliminare tutti i nostri prodotti di nicchia?
Molti cominciano a chiederselo ( i nostri politici, quei pochi a cui ancora interessa il futuro dell’Italia e degli italiani, sono a conoscenza di ciò e se si cosa intendono fare?).
Ma se la vera ed unica grande industria italiana è il Turismo e l’agricoltura, se ci tolgono anche questi elementi attivi che fine faremo fare?
Per molti economisti stranieri l’Italia sarebbe stato un Paese ricco come la Svizzera se non fosse entrato nell’Euro e se avesse mantenuto la sua sovranità nazionale.
Ora abbiamo perso tutto: la sovranità nazionale, perché gestita dalle banche e dalla finanza internazionale, la qualità della vita, ci siamo impoveriti oltre il dovuto e, infine, anche alla nostra salute perché non vogliono farci mangiare prodotti sani della nostra terra.
E allora viene da chiedersi: L’Europa per noi italiani è stata una benedizione o una iattura?
Ennio La Malfa.
Accademia Kronos