Paolo D’Arpini torna a Calcata, per un giorno…. il sette settembre 2012
Calcata, sette settembre 2012: “Incontro con Paolo D’Arpini, senza programma”
7 settembre 2012 – Uffah, uffah.. ed uffah mi tocca proprio passare una notte a Calcata
La vacanza treiana volge al termine… Ieri sono stato alla Proloco di Treia per informarmi sui pulmann da e per Ancona (Via Macerata) in modo da essere pronto per il mio eventuale ritorno in solitario… quando dovrò essere qui nuovamente ad ottobre.
Il sette settembre Caterina ed io ci mettiamo in viaggio verso Calcata. Figli e nipoti mi aspettano.. Non posso tradire la loro aspettativa, in fondo un pezzo di me è rimasto lì, nella valle del Treja.. E di me si ricorda anche il comune di Calcata che continua a mandarmi bollette arretrate e nuove (per questo o per quello, malgrado io non sia più lì residente). Dei vecchi abitanti invece non ho avuto più notizie (nemo profeta in patria).. intrattenendo contatti solo con chi venendo da lontano mi conobbe visitandomi nella vecchia sede del Circolo Vegetariano, in quel locale che meriterebbe ancora di essere vissuto…
Chissà, forse mio figlio Felix e sua moglie Sofia riusciranno a vivificare nuovamente quel luogo.
Calcata per me croce e delizia… Giorni addietro parlandone con Antonio D’Andrea che mi suggeriva di fare una grande rimpatriata a Calcata, per festeggiare il ventennale della nostra amicizia, lì nata, risposi immediatamente che Calcata non era il luogo adatto ad un revival qualsivoglia…revival significa rivivere ma Calcata (per me) ormai è solo uno scenario, un teatrino colorato per la domenica degli arrembaggisti metropolitani…
Anche ieri l’altro, essendo con Caterina a Cingoli nella yurta, dopo i canti, Upahara mi chiedeva se mai saremmo riandati a Calcata e mi ricordava tutte le belle esperienze vissute lì, cantando e meditando su madre Kali, nel Tempio della Spiritualità della Natura. “Non hai nostalgia di Calcata” Mi chiedeva? Ed io: “Sono stato in trincea a compiere il mio dovere per trentatre anni, e sono sopravvissuto… Non sono finito in croce. Ora per fortuna la guerra è finita… Ho dato l’addio alle armi ed a Calcata. The war is over!”
Vorrei però dedicare un po’ del mio tempo raccontandovi quel che so e quel che ho intuito su Calcata (come luogo e come genius loci). Vorrei dire da subito che un luogo come Calcata, pur ammettendo la sua peculiarità, ha un significato ed un valore esclusivamente col tipo di “presenza” che lì si manifesta. Se siete avvezzi a trattare temi esoterici capirete subito che -ad esempio- Gerusalemme ha un valore non per l’architettura o per il panorama ma per la storia e la presenza psichica che lì si è manifestata, anche ammettendo che l’architetttura ed il panorama abbiano contribuito ad attrarre particolari psichismi.
Questo è il caso anche di Calcata, infossata in una valle circolare percorsa dal fiume Treja, una sorta di immagine induista del sacro Shivalingam (unione fra il maschile ed il femminile) ed è così che spontaneamente sorse la leggenda del prepuzio, trovato da una vergine, e custodito poi in una chiesa di questo paesino per secoli praticamente sconosciuto e completamente isolato (vera immagine del femminino segreto).
Inoltre l’attrazione che ha caratterizzato Calcata verso un certo di tipo di persone, benevole e malevole, Yin e Yang, è un altro aspetto importante del luogo.. Ma ora, l’eccesso dello Yin nel cucuzzolo (sotto forma di sfruttamento turistico e di riflesso energetico passivo) ha allontanato lo yang nello spazio selvaggio della valle. Quindi quel che era yin è divenuto yang e quel che era yang si è tramutato in yin.
La simbologia è la stessa degli eventi che hanno caratterizzato la storia simbolica di Sodoma e Gomorra..
Insomma non c’era più posto per me a Calcata e quindi sono stato semplicemente “estromesso” dall’energia del luogo.. Ho lasciato però lì una presenza, mio figlio con sua moglie ed i miei nipotini, in essi riposa il seme di una nuova trasformazione..
Eppure il 7 settembre 2012, dovrò ancora una volta trascorrere una notte a Calcata, nella mia vecchia casarsa sulla fogna comunale. Il dovere mi chiama, sono stato richiamto per un giorno alle armi…
Figli e nipoti mio attendono.. e forse pure qualche amico, chissà…
Per incontraci, senza programma, chiamate la mia adorata Shakti, Caterina, al 3336023090.
Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.