“Avanti c’è posto..” – Oggi 24 agosto 2012 siamo saliti sul tram di Rutilio Sermonti… a Colli del Tronto
“Avanti c’è posto..” – Oggi 24 agosto 2012 siamo saliti sul tram di Rutilio Sermonti… a Colli del Tronto
24 agosto 2012, armati di santa pazienza e di spirito di avventura siamo arrivati fino alla casa di Rutilio Semonti, in provincia di Ascoli Piceno, sopra un cucuzzolo di una amena collina, in un paesetto al confine fra le Marche e L’Abruzzo.
Abbiamo desinato con lui ed abbiamo parlato lungamente di quel che ci stava più a cuore: il passato, il presente ed il futuro dell’uomo. Caterina, Angela ed io oggi abbiamo vissuto un’esperienza molto molto particolare, assieme a Rutilio, 91enne arzillo e lucido, la sua compagna finlandese, piena di sorprese, il loro figlio Giulio (in visita agli anziani genitori) che si è cimentato in cucina preparandoci un cous-cous vegetale e ananas a trancetti….
Il discorso maggiormente toccato nel nostro dialogo a sei è stato quello dell’evoluzionismo e dei suoi risvolti nella formazione della società moderna..
“Ma l’evoluzionismo, come viene descritto oggi, è come l’economia di mercato: funzionale al mantenimento del sistema. Insomma la teoria di Darwin è utilizzata dalla scienza nello stesso modo in cui la cartamoneta viene spacciata come denaro dalle banche: un metodo per imbrogliare l’umanità e renderla soggetta a dettami economici e di credo…” Così ha iniziato il discorso Rutilio e siamo andati avanti toccando vari aspetti concreti della mistificazione in corso attraverso questi due paradigmi.
Verso la fine del discorso, poco prima di sdraiarsi su un lettino ortopedico che stava in un angolo della stanza, per riposarsi un po’ dopo la chiacchierata di 4 ore, Rutilio mi ha chiesto: “Come posso essere utile alla causa bioregionale?” – Ed io: “La tua esistenza è sufficiente..” – “…e quando non ci sarò più?” – “Il tuo pensiero e la tua esperienza non moriranno mai, siamo tutti sullo stesso tram che procede verso una meta comune, quella dell’integrazione della vita in ogni sua componente senza più separazioni”…
Paolo D’Arpini
…………..
Narrazione di Angela Borghi:
Ospite di Caterina e Paolo a Treia, stupendo borgo medioevale in provincia di Macerata, ricco di antichi tesori celati, da solide mura cinto e ristrutturato con amore, oggi siamo andati a conoscere vicino ad Ascoli Piceno, un Grande Vecchio, novantunenne, di scarso udito, quasi fermo su di una sedia, vive in serena umiltà accudito con affetto dalla simpatica seconda moglie, e dal giovane ed amorevole figlio Giulio: Rutilio Sermonti. Scrittore di molti libri e vari argomenti, tuttora pittore e ritrattista attento e capace della natura animale, ha una mente brillante giovane, aperta in continua ricerca, conoscitore della vita studioso di varie discipline, ha idee precise su moltissimi argomenti e non chiede di meglio che potersi confrontare con altri per esporre e discutere le proprie teorie. E’ stata una bella giornata non comune che rimarrà come un vivido ricordo, regalo di questa bellissima settimana, trascorsa in un baleno, in compagnia di amici, da poco conosciuti ma da sempre attesi, grazie Caterina e Paolo, grazie per quanto avete generosamente condiviso, buona vita con affetto …
…………………….
Narrazione di Caterina Regazzi:
Eccomi alla fine della giornata che, nella “settimana della condivisione” (della vacanzetta vegetariana agostana a Treia) avevamo dedicato alla “libera uscita”. In realtà, gli altri partecipanti, sono partiti già nella mattinata ed io e Paolo ci siamo fatti accompagnare da Angela ad incontrare Rutilio Sermonti, una persona che eravamo ansiosi di conoscere, per le parole che per lui aveva speso con noi un suo grande e buon amico, Riccardo Oliva, e per un suo libro che avevamo letto io e Paolo, ricco di saggezza e di sapienza, ma di agevole lettura, consigliabile per questo ad adulti e ragazzi, “Noi e loro”.
Io e Paolo avevamo chiesto a Riccardo un suo recapito e Paolo gli aveva scritto una mail in cui manifestava questo nostro desiderio di incontrarlo e lui, Rutilio, aveva prontamente risposto invitandoci a pranzo. Tanta cordialità e tanta accoglienza per degli sconosciuti sinceramente mi aveva stupito, favorevolmente.
Oggi era il giorno fatidico e siamo partiti verso le dieci e siamo arrivati in quel di Colli del Tronto intorno a mezzogiorno.
Ci hanno accolto tre volti sorridenti e schietti: Rutilio, la simpatica moglie finlandese amante di cani e gatti, che mi ha mostrato con orgoglio e mi ha lasciato fotografare, ed una “signora” badante che li aiuta amorevolmente. Poco dopo ci ha raggiunto il figlio Giulio, un delizioso, dolce ragazzone dai capelli rossicci, che non é stato fermo se non per aiutare Rutilio e Paolo a capirsi, dato che Rutilio ha qualche problema di udito. Giulio ci ha preparato un ottimo pranzetto con una premura per noi e per i suoi genitori veramente ammirevole. E che dire di Rutilio? Aveva ragione Riccardo a definirlo una specie di Gandalf, un vecchio saggio dalla mente brillante come quella di un giovane altrettanto brillante, come sarà sempre stato nella sua vita e come sempre sarà, con tanta voglia ancora di lottare contro le falsità e le ingiustizie del mondo di oggi e tanta voglia di mettere a disposizione degli altri, le sue conoscenze, ma soprattutto le sue idee, senza la presunzione che hanno, che abbiamo in tanti, che la nostra verità sia più vera di quella altrui.
Parlare con lui, ascoltarlo parlare e dialogare con Paolo è stato emozionante ma nello stesso tempo sembrava di parlare con una persona qualsiasi, nella sua semplicità e chiarezza.
Un esempio di onestà, correttezza, nel perseguire la verità, una verità che guarda al bene dell’umanità tutta.
Nel salutarci mi ha stretto tutte e due le mani e mi ha detto una cosa bellissima: “Ora che ci siamo incontrati non ci lasceremo più!”
Grazie Rutilio di esistere!
…………………..
Ripropongo qui un pensiero di Rutilio, che ricevetti alcuni anni fa, quando abitavo ancora a Calcata:
Tanti anni fa, nell’anteguerra, quando ero ragazzo e prendevo i mezzi pubblici nell’ora di punta, per andare e tornare tra casa e la scuola, c’erano sopra due addetti: il conducente e il bigliettaio. E il secondo, dal suo seggiolino subito dopo la piattaforma di salita, ripeteva continuamente due frasi. Una era una domanda : “A chi manca bijetto ?”; e l’altra una esortazione: ” Avanti c’è posto !” (con la “o” aperta). La seconda aveva la funzione di invitare i passeggeri a non sostare nella piattaforma, ostacolando la salita dei nuovi arrivati, ma di inoltrarsi nella vettura. Me le sento ancora nell’orecchio quelle due frasi, in un accento romanesco strascicato, sul filobus 103 rosso o sul tram n° 4., che non erano lussuosi come gli autobus moderni, ma, in compenso, passavano spesso e regolarmente. E la seconda -sebbene con altra portata- mi sembra di poterla rivolgere, oggi, a voi “nuove leve”.
Voi avete ascoltato le parole di giovani come voi già militanti, vi è parso di condividerle, siete saliti (o, spesso, discesi) alle nostre modeste sedi, avete preso la tessera, e magari acquistato un distintivo e un paio di t-shirts strafottenti, e siete convinti di aver fatto il vostro dovere. Errore: voi ne avete solo poste le premesse.
Il vostro dovere comincia ora.
E’ il dovere di approfondire la conoscenza della nostra fede,del nostro pensiero e anche della nostra storia, e soprattutto di acquistare il diverso modo di essere e il diverso stile che è il nostro. E’ il dovere di imparare ad obbedire e a comandare. E’ il dovere di raffinare le vostre tecniche di azione. E’ il dovere di mondarvi da tutti gli inquinamenti, esteriori e interiori, di cui vi ha lasciato fatalmente il segno la società putrida e idiota. E’ il dovere di lasciare, gradualmente ma rapidamente, la veste di apprendisti, per acquistare quella di iniziatori di nuovi militanti, con l’esempio più che con la parola. E’ il dovere di seguire metodicamente una strategia, anziché procedere a tentoni. E’ un dovere immenso e gravoso, che metterà a dura prova la vostra tempra, ma vi riempirà di una interiore letizia del tutto sconosciuta e inconoscibile agli “individui” che popolano il mondo delineato dagli usurai.
Guardatevi bene, quindi, ora che siete saliti sul nostro carro, dal sostare in piattaforma.
Avanti, c’è posto !
Rutilio Sermonti