Testimoni di Geova e bacarozzi… – Una “perla” di lungimiranza gastronomica di Franco Libero Manco
Ante scriptum
Articolo pubblicato nel mese di giugno sulla rivista “Svegliatevi” dei Testimoni di Geova, con il titolo “Cena a base di insetti, un’esperienza che non dimenticheremo”.
“Mia moglie ed io siamo stati invitati a cena da amici che abitano in una zona tranquilla di Bangui, capitale della Repubblica Centroafricana. “Entrate! Speriamo siate affamati!” Ci dicono appena arriviamo. Già prima di entrare sentiamo i nostri amici chiacchierare e avvertiamo nell’aria un bel profumino: un mix di cipolle, aglio e spezie. Ella, la padrona di casa, ci accoglie spiegandoci cosa stiamo per mangiare. “Per molti che abitano nell’Africa centrale gli insetti sono un importante fonte di proteine, spiega. Ma noi non li mangiamo per necessità: è che sono buonissimi. Oggi mangeremo makongo, cioè bruchi”.
Nella Repubblica Centrafricana si mangiano diversi tipi di insetti. Durante la stagione delle piogge eserciti di termiti chiamate bobo si assembrano intorno ai termitai o, nella aree urbane alle sorgenti di luce elettrica. Di sera dopo un temporale, bambini si precipitano a raccogliere. E, spesso, mentre riempiono le loro ceste si fanno anche una bella scorpacciata. Questi insetti possono essere gustati in vari modi: essiccati al sole, arrostiti con un po’ di sale, speziati con peperoncino piccante, oppure cucinati in uno stufato o con degli gnocchi.
Le kindagozo sono cavallette verdi che arrivano nella zona durante la stagione secca. Gli abitanti della Repubblica Centrafricana le arrostiscono o le fanno cuocere a fuoco lento dopo aver tolto zampe e ali. In tutto il paese si mangiano anche diversi tipi di bruchi. A noi sono state offerte le larve di una falena che depone le uova sugli alberi. Quando nascono i bruchi vengono raccolti, lavati e poi cotti a fuoco lento con pomodori, cipolle e altri ingredienti a seconda della ricetta che piace di più. A volte vengono essiccati o affumicati. Questo permette di conservarli anche per tre mesi.
Anche se non tutti gli insetti sono commestibili, quando vengono raccolti in zone in cui non vengono usati pesticidi e fertilizzanti e quando sono opportunamente preparati, di solito non si corrono rischi. Ovviamente chi è allergico ai crostacei, parenti stretti degli insetti, visto che si tratta sempre di antropodi, farebbe bene ad evitarli. A differenza dei crostacei che si nutrono di sostanze in decomposizione, la maggioranza degli insetti commestibili mangia solo foglie sane e consuma piante che gli esseri umani non sarebbero in grado di digerire.
A seconda del tipo di bruco 100 grammi possono bastare per soddisfare buona parte del fabbisogno proteico giornaliero di minerali come calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio e zinco, nonché di diverse vitamine. Inoltre la farina che si ottiene dai bruchi tritati può essere usata per fare una pappa che integra la dieta dei bambini denutriti. Oltre all’apporto nutrizionale, l’entomofagia, cioè il mangiare insetti, presenta altri vantaggi. Un pasto a base di insetti è “ecosostenibile”: comporta un basso consumo di acqua, produce basse emissioni di gas serra, e, di fatto, è una forma di pesticida naturale.
Mentre pregustiamo i nostri bruchi, ci viene in mente che nella legge della antica nazione di Israele, le locuste non erano considerate impure. Infatti servitori del vero Dio come Giovanni il Battista, le mangiavano. E’ anche vero però che mangiare qualcosa a cui non si è abituati all’inizio può non essere facile. Ella esce dalla cucina con un piatto fumante che cattura l’attenzione di tutti. Essendo ospiti, io e mia moglie abbiamo l’onore di essere serviti per primi. Quando vedono che ci vengono messe davanti due grandi ciotole piene di bruchi, gli otto africani li con noi diventano raggianti.
Se vi capita l’occasione di assaggiare questa prelibatezza, che tra l’altro è molto nutriente ed economica, non fatevela scappare! E’ un’esperienza che non dimenticherete.
Commento
Sappiamo che i Testimoni di Geova pur invocando la restaurazione in terra del Regno di Dio, non adottano l’alimentazione vegetariana, quella adamitica prima del peccato originale, ma quella più comoda e più gradevole al palato permessa dopo il diluvio, e per giustificare le loro scelte alimentari citano, e mischiano insieme sia Genesi 1,29 in cui Dio da il comando ad essere vegetariani “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme ed ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”, sia Genesi 9,3 “Ogni animale che si muove ed ha vita vi servirà di cibo”, probabilmente perché la terra era rimasta coperta dalle acque per 150 giorni e certo non cera vegetazione, ma nemmeno animali.
Inoltre. Non è possibile mettere in atto il comando ”Non mangerete la carne con il suo sangue” di Gen.9,4 in quanto se è possibile drenare il sangue dalle arterie e dalla vene non è possibile escluderlo dai capillari. Inoltre anche i bruchi e le cavallette hanno il loro sangue.
Quindi nel Regno da loro atteso, in una dimensione bucolica, essi continueranno a mangiare la carne degli animali allevati in maniera “bucolica” e uccisi da qualcuno con un colpo di scure, alla maniera “bucolica”. Quindi mangeranno la carne degli animali assassinati per deliziare il palato dei pochi fortunati prescelti. Praticamente nel paradiso terrestre del Regno dei Testimoni di Geova ci si alimenterà come nella condizione antecedente il Peccato, senza rinunciare alla bistecca o all’arrosto di succulenti bruchi alla brace. E siccome nella Bibbia troviamo tutto e il contrario di tutto, ognuno prende ciò che gli è più utile ad avvalorare la propria tesi.
Nella fattispecie vengono ignorate indicazioni in senso proibitivo come: “Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora, la capra, il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il bufalo, il camoscio.” (Dt. 14,4) e soprattutto il pensiero dei Padri della prima chiesa cristiana: S. Girolamo: “Dopo che Cristo è venuto non è più consentito mangiare carne. Il permesso dato a Noè di mangiare carne è un’interpolazione dei Testi sacri aggiunta tardivamente dalla Chiesa in un periodo di basso profilo spirituale. Se gli animali servono per la mensa dell’uomo, non solo le lepri ed i fagiani dovrebbero imbandire le tavole, ma anche i vermi, le cimici e le serpi”.
S. Gregorio di Nazianzo: “Mangiare la carne è un’ingiustizia abominevole”.S: Giovanni Crisostomo: “ Noi capi cristiani pratichiamo l’astinenza dalla carne di animali per sottomettere il corpo…Mangiare la carne è innaturale e impuro”.S. Pietro nel Clemente Humilis del 2° secolo dice: “Il consumo di carne è innaturale e contaminante quanto la pagana adorazione dei demoni: quando vi prende parte l’uomo diviene compagno di tavolo dei diavoli”.Porfirio, considerato da S. Agostino il più grande dei filosofi, dice: “Gesù ci ha portato il cibo divino, il cibo carneo è nutrimento per i demoni”.Ma se i TdG, attenti osservanti dei dettami evangelici, dovrebbero indicare in quale documento Gesù autorizza o Egli stesso consuma della carne o se invece quest’usanza non è un arbitrio a favore della “panza”.
Se davanti alla “voce di Dio” non c’è ragionamento che valga, siamo fortunati se non ci sono indicazioni a mangiare la carne dei non eletti: molti di noi potrebbero finire in pentola.
Per quanto riguarda Giovanni Battista stando al parere di alcuni autori egli non mangiava affatto locuste e miele ma una sorta di schiacciata fatta di farina che nel termine antico gli assomiglia e che è stato confuso appunto con il termine locusta. Infatti è difficile pensare che un uomo saggio e illuminato come Giovanni Battista si cibasse di insetti conditi con il miele.
Tutto si evolve e il destino dell’uomo è di superare concezioni e principi arcaici validi per popolazioni e contesti sociali storicamente lontani e differenti. Il Creatore vuole che utilizziamo il cervello, come fanno tutte le altre specie, altrimenti perché ce lo avrebbe dato?
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Pensieri edificanti:
“Ogni uomo è accompagnato da tutte le anime degli animali di cui ne ha mangiato la carne. Benché l’anima degli animali non sia simile a quella degli umani, gli animali hanno un’anima; colui che ha mangiato la carne di un animale è obbligato a sopportarne la presenza dentro di se, e questa presenza si manifesta come stati che appartengono al mondo animale. (Mikhael Aivanhov)
Uccidere gli animali per nutrirsi del loro sangue e delle loro carni è una delle più deplorevoli e vergognose infermità della condizione umana. Questo nutrimento contiene in se i principi irritanti e putridi che agitano il sangue e abbreviano la vita dell’uomo. Verrà il tempo in cui gli uomini aborriranno il consumo di carne come ora noi aborriamo il cannibalismo. (Alphonse Lamartine, 1790-1869)
Quanto più presto ed estesamente noi introdurremo nelle scuole un’educazione più umanitaria e favoriremo lo spirito di giustizia e bontà verso tutte le creature inferiori, tanto più presto ed estesamente raggiungeremo le radici della crudeltà e del crimine. (Miriam Ferguson, governatore del Texas)
Le vita vegetale invece del cibo animale è la chiave della rigenerazione. Gesù, nell’ultima Cena, usò pane al posto della carne e vino al posto del sangue. (Richard Wagner 1813-1883)
Oh mangiatore di carne, tu non sei un essere umano. Non accompagnatevi con un mangiatore di carne, perché anche la sua sola compagnia è dannosa per la devozione al Signore. Credimi, amico, coloro che mangiano carne e pesce e bevono bevande inebrianti, saranno tutti estirpati come le erbacce sono estirpate da un fertile campo e gettati dentro un’oscura valle di morte. Tutta la carne è una che sia di uccello, di cervo o di vacca e coloro che la mangiano andranno direttamente all’inferno con gli occhi aperti. (Kabir, poeta Sufi)
L’uomo è l’essere più simile agli dei per questo deve nutrirsi nel modo più simile a loro. (Musonio Rufo)
Siate rispettosi di tutte le creature e degli animali, se non volete che si alzino anch’essi ad accusarvi nel Giorno del Giudizio. (San Tommaso)
Sono fortemente convinto che cessare di nutrirsi di animali rappresenta un momento imprescindibile nella graduale evoluzione della razza umana. (H. D. Thoreau)
Se mostri amore ad un essere umano egli ti ripaga rendendotene grazie e ricambiando il tuo amore, ma se risparmi un insetto, un pesce o un uccello, oppure una pianta o un cespuglio e anzi mostri loro amore, è a Dio che lo offri. E quando Gli starai di fronte Egli magari ti chiederà: Perché hai calpestato quel verme? Perché hai strappato o gettato quei fiori? Perché hai spezzato quel ramo? Tutto questo lo hai fatto a Me. (Hermann Hesse)
Franco Libero Manco
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