“…l’Inghilterra possiede il 15.98% della BCE, ma non aderisce all’Euro..” – L’euro e la sindrome di Stoccolma, dai Moai all’autodistruzione
Ormai solo gli sprovveduti, e purtroppo sono ancora tanti, possono sostenere che l’euro sia stata un scelta giusta e sopratutto sociale.
Certamente ha avuto qualche nota positiva nel contrasto al dollaro e agli attacchi speculativi, ma se mettiamo nella bilancia gli aspetti positivi e gli aspetti negativi, certamente l’euro cosi come è strutturato, è un disastro su tutti i fronti, tranne per chi lo ha fatto concepire e lo sta utilizzando come arma per guadagnarci e strizzare i popoli. Oggi anche economisti dell’altro fronte, come Paolo Savona sostengono che il carrozzone europeo non è certo l’unica e la migliore soluzione che ci sia per le singole nazioni, tanto è vero che paesi che sono culturalmente evoluti o che hanno una classe politica di una certa levatura, non sono entrati in questo carrozzone (Norvegia, Svezia, Danimarca, ecc) o ne sono entrati in parte e magari solo per sfruttarne i benefici.
Vedi, ad esempio, la Gran Bretagna che è com-proprietaria della BCE ma non adotta l’euro. A tal proposito rivolgiamo la domanda a tutti quelli che dicono che non c’è nessun guadagno ad emettere moneta, ci dovrebbero spiegare che utilità ha la banca centrale della Gran Bretagna ha possedere il 15,98% delle azioni della BCE? Già quando ci fu l’ingresso nell’euro ci fu puzza di bruciato poiché il cambio deciso, 1 euro = 1936,27 lire, dava l’idea di qualcosa che non tornava, un rapporto quasi di uno a due che di li a poco avrebbe dato la sensazione che i prezzi raddoppiassero e gli stipendi si dimezzassero; purtroppo non fu solo una sensazione.
La Germania sempre attenta alla gestione e alla riqualificazione delle proprie industrie in Europa risultò la più competitiva, per cui la migliore in termini economici ed industriali ad avere il miglior prodotto sotto il profilo della qualità/prezzo, per cui ha fatto è fa da padrone nell’economia dell’euro. Sopratutto se buona parte degli speculatori che vendono soldi agli stati che hanno adottato l’euro sono proprio tedeschi, quindi un guadagno doppio. In definitiva l’euro è un marco mascherato (P. Paoletti) e gli altri stati sono obbligati ad usare una moneta non propria. Quando si usa una moneta che non è propria le decisioni le prende chi gestisce la moneta (l’euro non è degli europei è solo della BCE banca privata), si ricorda che non esistono politiche economiche senza politiche monetarie.
Tanto è vero che il pareggio di bilancio (art. 81 costituzione italiana) taglia ogni possibile politica economica, ma si limita ad azioni ragionieristiche della serie, se ci stanno i soldi (presi in prestito) si fanno le cose, altrimenti tutto fermo, non si fa niente. Questo euro cosi strutturato quindi non ha nessuna funzione sociale per le nazioni che lo utilizzano, ricordiamo che la moneta al di la di tutte le funzione tecniche scritte sui manuali di economia è un mezzo sociale di relazione, di crescita, di vita su cui non si dovrebbe speculare. Di fatto l’uguaglianza dei popoli europei è fasulla per mille ragioni, ma la prima fra tutti è proprio nella unità monetaria, infatti la Germania per avere 100 euro paga 2/3 euro, l’Italia paga 4/5 euro e la Grecia paga 6/7 euro (medie orientative). Se la Germania può avere denaro a buon mercato significa che ne può comprare di più e può fare la voce grossa.
Proprio giorni fa Berlusconi ha detto: “Vorremmo una Germania più europea ed una Europa meno tedesca”, naturalmente sempre fuori tempo massimo le sue esternazioni, ma almeno qualcuno le dice, rispetto ad una sinistra che esercita da trenta anni il silenzio-assenso nei confronti del sistema finanziario e bancario. Oggi nonostante l’euro ci sta strangolando, ci sta facendo suicidare, ci sta distruggendo l’economia, ci sta facendo chiudere 30 imprese al giorno, ci sta tagliando i servizi, ci sta tagliando le pensioni, ci sta eliminando il futuro e la speranza, ecc ancora qualcuno crede nel fantasma dell’euro che ci salva. In tutto questo c’è la cultura del neoliberismo che ci troviamo nelle vene poiché siamo stati educati e programmati ad essere neoliberisti, tutta la nostra vita ruota attorno al neoliberismo, non riusciamo a vedere nessun altra soluzione economico-sociale, eppure basta vedere cosa è successo in Argentina per capire cosa significa affidarsi al libero mercato, alle privatizzazioni selvagge, per capire dove si andrà a finire!!
Non c’è niente da fare, finché non affoghiamo, non ci rendiamo conto della situazione, e ancora oggi nonostante tutto molti credono nell’euro e lo difendono a spada tratta, sostenendo: ” se non entravamo nell’euro a quest’ora eravamo come l’africa”. La cosa interessante e chi ci stiamo arrivando lo stesso all’africa, ma con una cosa in più, il debito verso terzi. La cosa più sconcertante è che gli “economisti di sistema” (qualcuno direbbe quei psicopatici di wall street) non riescono a vedere null’altro di diverso che il “paradigma del neoliberismo” per l’economia mondiale, che alla fine ha uno solo obbiettivo “rassicurare i mercati”, nessuno che si preoccupi di rassicurare il popolo!
C’è un mostro divoratore (i mercati) a cui bisogna immolare tutto e di più, e tutti d’accordo che bisogna saziare questo mostro, nessuno che gli venga in mente di liberarsi di questo mostro. La storia dell’isola di Pasqua insegna che un popolo per inseguire i mostri (auto-creati) alla fine si auto-stermina, a furia di costruire Moai sempre di più e sempre più alti, tagliavano gli alberi finche sono finiti ed è cominciata la siccità. Oggi siamo quasi agli ultimi alberi con tutti i paesi indebitati.
Continuare a tenere insieme banche finanziarie e banche commerciale significa ancora dare la licenza di uccidere, in oltre si dovrà ridurre la liquidità a disposizione degli speculatori, cosi come ci vengono a controllare lo scontrino del bar, limitare le transizioni sopratutto con la Tobin Tax (sarà un caso che la Merkel è contraria) e perché no, limitare i guadagnai agli operatori di borsa, tassandoli come tutti i guadagni delle imprese vere. Il denaro dovrebbe essere a filiera corta dal produttore al consumatore, lo stato dovrebbe emettere denaro per i suoi cittadini e lo dovrebbe immettere per servizi resi (lavoro) o per diritto (welfare), qualunque altro intruso in questa filiera (Moneta a kilometro zero) è uno speculatore (ladro?).
Utilizzare la moneta euro significa utilizzare una moneta sporca di sangue, purtroppo siamo costretti ad utilizzarla per il corso forzoso, ma questa moneta sempre più si sta sporcando di sangue, utilizzarla significa che da qualche parte qualcuno sta fallendo, o si sta suicidando. Noi di fatto stiamo riciclando denaro sporco utilizzando l’euro. Meno lo utilizziamo (de-monteizziamo la nostra vita il più possibile) e meno diamo la possibilità di riciclarlo.
La stessa chiesa cattolica che dovrebbe sostenere la tesi “date a cesare quel che è di cesare e a Dio a quel di Dio”, vuole l’otto per mille con cui fare beneficenza (a voler credere agli spot). La chiesa sa perfettamente come viene emessa la moneta debito, sopratutto questo attuale papa che ha avuto modo, a detta di molti, di fare una lunga chiacchierata con il prof. Giacinto Auriti. Oggi però siamo caduti in una sindrome dell’euro, pari alla sindrome di Stoccolma in cui abbiamo addirittura riconoscenza per chi ci porterà alla morte.
Giuseppe Turrisi