Grottammare (AP) – Stand con animali vivi.. per ravvivare il commercio della Fiera di San Paterniano
Lettera Aperta all’Assessore alle attività produttive – Comune di Grottammare (AP)
Oggetto: Fiera di San Paterniano: 14-15 luglio 2012
Gentile Assessore Carboni,
leggo sulla locale stampa quotidiana – Carlino Marche – San Benedetto Tr. / Grottammare, p.11, ma anche Corriere Adriatico – le sue dichiarazioni in merito all’esposizione degli animali in vendita nell’imminente fiera di S.Paterniano a Grottammare.
Nell’intento, leggo, di “venir meno (venir meno!? è un refuso?) alle polemiche con le associazioni animaliste” lei assicura postazioni ombreggiate per gli stand, pressione sugli espositori per il rigoroso rispetto delle leggi in materia, controlli di Asur e Forestale.
Benissimo.
Ma le condizioni di cui sopra costituiscono il “minimo sindacale” a cui Comune ed organismi responsabili sono tenuti nei confronti di animali esposti in vendita per due giornate di fiera. Darne assicurazione per venire incontro (”venir meno”?…) agli animalisti, ha il sapore del pannicello riparatorio del deficit di controlli e di rispetto normativo della scorsa edizione della Fiera (non conoscendo le precedenti mi limito a quella) e che tante polemiche ha suscitato, anche a livello nazionale.
Dando per assodato, dunque, che decenti condizioni di stabulazione (con temperature come queste qualcuno forse pensava di mettere gli stand al sole???…) sono appena il minimo che si possa chiedere, il punto, gentile Assessore è altro, ben più importante di una formale, opinabile richiesta di controlli (e fingiamo di credere alla favola che i mercanti di animali operino nella legalità, come fingono di crederlo le istituzioni…).
Il punto dicevo, è che noi chiediamo da tempo CHE IL COMUNE DI GROTTAMMARE VIETI LA PRESENZA DI ANIMALI IN ESPOSIZIONE E IN VENDITA NELLE FIERE E MERCATI AMBULANTI SUL PROPRIO TERRITORIO.
Il sindaco può farlo, le sue prerogative gliene danno piena facoltà. L’hanno fatto già da tempo molti Comuni italiani, mostrando un livello di sensibilità, consapevolezza, civiltà, ben superiore al nostro.
A queste sollecitazioni il Comune è sordo, e come un disco rotto affronta le polemiche con dichiarazioni simili a queste sue (ma lei è solo l’ultimo in ordine di tempo, sa, ormai il Comune potrebbe dotarsi di un modulo prestampato titolato “Formulario di rassicurazione per gli animalisti rompiscatole”).
Non soltanto, ma questo Comune è anche inadempiente riguardo all’esigenza di emanare un Regolamento in materia.
Perfino il Comune (in)civilissimo di SBT è riuscito ad emanarne uno, pur elementare e carente, che per lo meno fissa in 5 ore il limite temporale per l’esposizione di animali. (Che poi il regolamento non venga rispettato nè fatto rispettare, che vigili e sindaco sambenedettesi affermino contro ogni prova ed evidenza l’esistenza di controlli mai effettuati, è altra storia…).
Lo ribadisco, fiduciosa nel repetita iuvant: non sono i controlli sui mercati ambulanti di animali, ciò che chiediamo (semplicemente perchè quelli sono – devono essere! – ovvi e scontati: almeno in un paese civile, e infatti a Grottammare l’anno scorso non ci furono neppure quelli, con sindaco e vigili in fuga, e denuncia finale da parte nostra ai CC), ma di vietare tout court l’esposizione e la vendita di animali vivi in fiere e mercati ambulanti in questo comune (un costume, o “tradizione” come ipocritamente la si chiama, che è pura barbarie, comunque la si metta: non la tedierò riepilogando i mille aspetti già mille volte elencati, che la rendono incontestabilmente tale).
Stia certo: non gli “animalisti” lo chiedono, ma cittadini – a centinaia – che hanno chiaro, diversamente da voi, che gli animali, creature senzienti e dotate di vita emotiva e psichica, non possono essere merce in vendita, per “buone” (!) che siano le condizioni della loro detenzione (e mai potranno essere buone, perchè buona non è mai una detenzione, per sua stessa natura!). Altrimenti – l’ho già detto in passato – è come ammettere la liceità della vendita di schiavi purchè le condizioni fisiche di questi siano buone e chi li vende abbia i documenti in regola!
Coloro che chiamate “gli animalisti” non sono una categoria a parte (istituzioni e mezzi di informazione dovranno loro malgrado farsene una ragione, pena lo stallo in una condizione di pesante arretratezza). Sono in realtà tutti quei cittadini – senza “isti” nè “ismi” – che semplicemente esprimono una sensibilità largamente diffusa, attenta ai diritti degli esseri viventi, specie se sfruttati a scopo commerciale, di divertimento, o per un malinteso scopo …”educativo”.
A tal proposito, è sconcertante che lei affermi “Secondo me è un’occasione per i bambini di potersi avvicinare agli animali in maniera corretta”. Un’affermazione che evidenzia, brutalmente e senza margini di dubbio, fino a che punto l’Amm.di Grottammare sia incapace di cogliere il valore profondamente diseducativo dello spettacolo di animali in gabbia, esibiti a scopo commerciale, in particolar modo se offerto ai bambini: i quali dovrebbero invece essere guidati al rispetto della libertà, dei diritti, della dignità di altri esseri viventi; libertà, diritti e dignità che fiere e mercati ambulanti con animali negano per loro intrinseca natura, anche quando regolamenti e norme siano rispettati.
Ci sarà, nell’esposizione degli animali, anche “una piccola sorpresa”, annuncia infine. Ne abbiamo anche noi, chissà quale sarà più divertente?
Distinti saluti
Grottammare, 12.07.’12 Sara Di Giuseppe
P.S. / Quanto alla disposizione di smontare la sera gli stand per “riarmarli” il pomeriggio seguente: temo che il rimedio sia peggiore del male. Gli espositori non affronteranno certo due volte il viaggio, per motivi economici, di distanze, di tempo: nella migliore delle ipotesi, quindi, parcheggeranno gli animali in aree di sosta, forse dentro camion dove rimarranno, non al fresco immagino, fino al pomeriggio di domenica…