Massimo Turci, Regione Lombardia: “No alla soluzione finale per il controllo dello scoiattolo americano…”

“Eliminazione dello scoiattolo americano dal nostro territorio? E’ l’ultima delle opzioni possibili”

E’ arrivata all’attenzione del Consiglio Provinciale di Milano una delibera di adesione al Progetto LIFE 09Ec SQUARE con il quale Regione Lombardia, Piemonte e Liguria si prefiggono di tutelare lo scoiattolo comune (rosso) rispetto alla massiccia presenza ed alle caratteristiche dello scoiattolo grigio.

Massimo Turci (consigliere delegato per la Provincia di Milano ai Diritti degli Animali) ha cercato di comprendere lo scopo del provvedimento: “La presenza dello scoiattolo comune nel nord Italia è messa in discussione dallo sviluppo incontrollato dello scoiattolo grigio (americano) che, più forte, più resistente, più efficace nella ricerca del cibo, caratterialmente più aggressivo, ha creato un meccanismo di competizione che numericamente decima lo scoiattolo nostrano.

Scopo ultimo del provvedimento è quindi di ripristinare condizioni favorevoli alla permanenza, alla reintroduzione ed alla ripresa della crescita del rosso. Fin qui siamo d’accordo, le perplessità nascono sulle azioni che si intendono attuare per la così detta gestione dello scoiattolo grigio.

Se i provvedimenti si limitano alla ERADICAZIONE cioè lo sterminio è necessario fare una serie di distinzioni.

Ad esempio – ha proseguito Turci – il Progetto LIFE prevede una serie di azioni preliminari che consentano la valutazione del fenomeno della diffusione del grigio in rapporto all’ambiente, all’ecosistema floreale, il livello di estinzione del rosso, la valutazione della percezione sociale del fenomeno.

E’ ovvio che la lettura dei risultati di queste azioni sarà illuminante per le azioni successive.

Solo in presenza di una certezza assoluta della possibilità di estinzione dello scoiattolo nostrano a causa dell’eccessiva presenza del grigio si potranno immaginare i passaggi successivi.

Anche in questo caso parlare di sterminio non ha senso, prima bisogna avere ben valutato tutte le possibilità di contenimento della specie e, purtroppo, in questo caso significa approfondire tecniche di cattura e soppressione.

Qualunque essere umano ha diritto alla vita ma il nostro essere animalisti non si spinge a negare che in casi estremi possano essere presi a malincuore provvedimenti drastici nell’interesse appunto della salvezza di altre specie minacciate. Prima di arrivare a questo punto bisogna che l’ineluttabilità di questa azione disperata sia manifestamente chiara, bisogna investire sulla ricerca di operazioni alternative alla soppressione.

Altra azione estrema potrebbe essere la castrazione a fini anti riproduttivi ma qualora malauguratamente costretti ad eliminare degli animaletti bisogna avere la coscienza di praticare sempre e comunque sistemi pietosi nei confronti degli animali, che eliminino sofferenze fisiche e psichiche.

In mancanza di tutte queste rassicurazioni, della certezza che ogni tentativo sia stato esperito per evitare inutili morti, della verifica che siano stati individuati strumenti finanziari adeguati per studiare il problema, in mancanza di tutto ciò il mio voto potrà essere solo negativo”.

(Fonte: La Tua Voce)

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