Nuovo P.C.I.: “Allargare e rafforzare le lotte e le proteste! – La costituzio​ne del Governo di Blocco Popolare allevierà subito le difficoltà più gravi e sarà anche la via più diretta all’instau​razione del socialismo​!”

Governo di Blocco Popolare! Questa deve essere oggi ovunque la principale parola d’ordine!
Allargare e rafforzare le lotte e le proteste! Ogni protesta, ogni manifestazione e anche lo sciopero generale devono contribuire a diffondere e rafforzare l’organizzazione delle masse popolari!

La costituzione del Governo di Blocco Popolare allevierà subito le difficoltà più gravi e sarà anche la via più diretta all’instaurazione del socialismo!

L’esito delle elezioni in Grecia e in Francia, le manovre promosse dagli imperialisti USA ed europei e dai gruppi sionisti d’Israele per aggredire la Siria e l’Iran e ostacolare il progresso dell’Egitto, l’arresto di una quantità crescente di attività produttive in Europa con la crescita del numero dei disoccupati e dei precari, le iniziative contraddittorie e convulse delle istituzioni e dei vertici dell’Unione Europea e del resto della comunità internazionale presieduta dal governo di Washington e benedetta dal papa di Roma, ogni avvenimento insomma conferma giorno dopo giorno che prosegue inarrestabile su scala mondiale lo sconvolgimento dei sistemi di relazioni sociali dei singoli paesi e del sistema di relazioni internazionali prodotto dalla crisi del capitalismo.

I governi emanazione della borghesia imperialista e del clero usano la crisi come un incubo e uno spauracchio per aumentare la disperazione e seminare panico tra le masse popolari perché si rassegnino alle misure che essi impongono. Ma la crisi non è solo un cataclisma che genera nuove sofferenze alle masse popolai. È anche il collasso del vecchio mondo di oppressione, sfruttamento, crimini e sofferenze. Le masse popolari ne devono approfittare per costruire il nuovo mondo e il comunisti le devono mobilitare, organizzare e guidare a farlo.

Le misure prese dai vertici del sistema imperialista mondiale non pongono fine alla crisi, ma aumentano la miseria di tanta parte delle masse popolari e la precarietà della loro esistenza e convergono a fomentare la mobilitazione reazionaria che contrappone in ogni paese parti delle masse popolari tra loro e ogni paese agli altri in una gara di concorrenza e competizione a stare a galla a spese degli altri. Sono misure di miseria e di guerra. Bisogna impedirne l’applicazione e trasformare l’indignazione contro di esse in organizzazione e mobilitazione per costituire un governo popolare d’emergenza.

I governi della borghesia imperialista e del clero nascondono la loro impotenza a porre fine alla crisi dietro appelli retorici e generici a una ripresa e addirittura a una crescita delle attività produttive che non cessano di tagliare e la cui crescita d’altronde non farebbe che aggravare la devastazione dell’ambiente e il saccheggio del pianeta che sono un’altra faccia della crisi.

La Giunta Monti-Napolitano si distingue tra di essi solo per l’incongruenza delle sue misure e il dilettantismo dei suoi membri. La creazione degli “esodati”, l’abbandono dei terremotati alle dispendiose peregrinazioni del Papa, l’uso crescente della polizia e dei carabinieri in servizio di ordine pubblico contro le proteste delle masse popolari, sono le dimostrazioni più palesi dell’impotenza e del carattere criminale di questo governo e dei politicanti (PD, PdL, UDC) che ne permettono l’esistenza. La destra sindacale (Camusso & C) per diluire e disperdere l’opposizione delle masse popolari all’abolizione dell’articolo 18 e delle pensioni e non perdere seguito moltiplica le vertenze. Noi dobbiamo approfittarne per allargare la mobilitazione tesa a costituire il GBP!

Una catastrofe incombe sul nostro paese e nessuna misura presa dalla borghesia imperialista, dal clero e dalle loro autorità farà fronte ad essa. La crisi mondiale in cui siamo coinvolti è di natura tale che risolverla non è in loro potere. Esse sono solo un ostacolo alla soluzione. Con le loro manovre e contorsioni possono solo accelerarne il corso e ostacolare la soluzione. Di certo non possono essere loro i promotori della soluzione. Solo le masse popolari organizzate possono evitare la catastrofe incombente, instradando il nostro paese sul percorso che lo porterà all’instaurazione del socialismo e al comunismo. Solo imboccando esso questa strada il nostro paese contribuirà a che anche altri paesi la imbocchino fino a dare insieme soluzione alla crisi che è mondiale. Il Partito comunista (ogni suo organismo e membro) deve rendersi sempre più capace di mobilitare le masse popolari a far fronte alla catastrofe incombente come solo esse possono farlo. Tutti quelli che vogliono contribuire alla soluzione della crisi devono stringersi attorno al Partito comunista. Il Partito deve convogliare verso la costituzione del GBP tutti gli organismi che sorgono per lottare anche solo contro aspetti particolari della crisi, facendo leva sulla sinistra di ognuno di essi. La costituzione del GBP è la via più diretta all’instaurazione del socialismo. Sono l’instaurazione del socialismo porrà fine alla crisi attuale.

La fonte da cui emana la crisi che in ogni paese sconvolge il suo sistema di relazioni sociali e che sconvolge il sistema delle relazioni internazionali è nell’azienda capitalista che produce beni o servizi: sulla base di milioni di esse è cresciuto e posa il sistema imperialista mondiale con le sue multiformi istituzioni e relazioni. Per porre fine alle convulsioni che in ogni paese spezzano il sistema di relazioni sociali e che rendono sempre più conflittuale il sistema di relazioni internazionali è indispensabile sostituire all’azienda capitalista che produce beni e servizi l’unità produttiva comunista. Questa produce beni o servizi che la società le commissiona e riceve dalla società le materie prime, l’energia, i macchinari e quanto altro necessario per la lavorazione che deve compiere ed è gestita democraticamente dai lavoratori associati che svolgono in essa la prestazione sociale in cambio della quale ognuno riceve i beni e i servizi di cui ha individualmente bisogno per vivere dignitosamente e partecipare al massimo delle sue capacità alle altre attività, le attività specificamente umane che sempre più caratterizzeranno l’umanità nel futuro, a cui ogni suo membro dedicherà una parte crescente del suo tempo e della sua energia.

Questo programma lo ha elaborato poco più di 150 anni fa il movimento comunista. Quello che lo distingue dai mille progetti di utopisti più o meno dotti preoccupati dei misfatti della società borghese, consiste in questo: esso è il risultato dello studio della sviluppo che la specie umana ha percorso nei millenni che abbiamo alle spalle, è conforme alle leggi secondo cui si è svolto quello sviluppo, la sua realizzazione è la condizione necessaria perché la specie umana superi il marasma a cui è approdata da quando ha imparato a moltiplicare le sue forze produttive, nel suo stato presente l’umanità trova già i mezzi e i presupposti per realizzarlo.
La soluzione della crisi attuale della società è la condizione necessaria ed è anche gran parte della cura delle difficoltà che affliggono i singoli individui, perché ogni individuo è fondamentalmente il risultato delle condizioni sociali in cui è cresciuto e si può trasformare trasformando le condizioni sociali in cui vive. D’altra parte la soluzione della crisi attuale della società può risultare solo dall’attività degli individui associati e consapevoli.

Sono gli uomini che fanno la loro storia. Le condizioni in cui sono posti dalla società attuale rendono gli operai, intesi come i dipendenti delle aziende capitaliste, la parte dell’umanità più capace di promuovere la trasformazione sociale di cui l’umanità ha bisogno, perché proprio nell’azienda capitalista essi hanno e vedono la diretta, immediata e palese fonte principale delle loro difficoltà individuali, hanno la dimostrazione diretta e quotidiana che le principali difficoltà degli individui provengono dalla condizione sociale. I comunisti sono e devono essere i promotori della mobilitazione della classe operaia perché svolga questa sua missione storica. Il partito comunista è e deve essere l’avanguardia organizzata della classe operaia.

Mille sono le proposte agitate in questi giorni da esponenti del sistema imperialista come rimedi alla crisi. Intellettuali e politici della sinistra borghese vi sguazzano. Quasi tutte riguardano solo le manifestazioni della crisi in campo finanziario: fallimento di banche, crescita degli interessi sui debiti pubblici, manovre speculative, fughe di capitali, regolazione del credito. La discussione su di esse è un diversivo. Distrae l’attenzione e diluisce la mobilitazione sulle questioni decisive. L’eclettismo degli intellettuali inconcludenti e il velleitarismo degli esponenti politici della sinistra borghese si dispiegano su larga scala. Quali che siano le intenzioni dei singoli soggetti, queste divagazioni presentano di positivo la denuncia delle malefatte dei vertici del sistema imperialista mondiale e suscitano tra le masse popolari indignazione contro questi vertici.

Dobbiamo valorizzare questi aspetti senza lasciarci impelagare in discussioni che per la loro stessa natura non possono avere conclusione. Sono discussione sui riflessi dei fantasmi della cose e distraggono l’attenzione e la mobilitazione dalle cose.

Le misure prese dalle istituzioni e dai governi della borghesia imperialista e del clero se chiudono una manifestazione della crisi ne aprono altre. Esse creano un turbine in cui si combinano e succedono fughe di capitali da un paese a un’altro, fallimenti di banche, tassi di interesse alla stelle sui debiti pubblici, blocchi del credito alle imprese e alle famiglie, tagli alla spesa pubblica e ai servizi pubblici, chiusura di attività produttive di beni e servizi, erosione degli ammortizzatori sociali, speculazioni finanziarie e immobiliari e speculazioni sulle materie prime e sulle derrate alimentari. Non è nelle misure prese dalle istituzioni e dai governi della borghesia imperialista e del clero che sta la soluzione della crisi attuale. La protesta contro di esse, le rivendicazioni e gli scioperi, oltre che impedirne l’applicazione e alleviare qua e là le difficoltà delle masse popolari, concorrono alla soluzione della crisi perché promuovono l’organizzazione, la mobilitazione e la coscienza tra le masse popolari, la consapevolezza che ad esse spetta risolvere la crisi in cui la borghesia e il clero le hanno gettate. Per questo noi comunisti dobbiamo promuoverli su larga scala e fare di ogni lotta una scuola di comunismo.

Sono le masse popolari che organizzandosi fanno la loro storia!
Chi ha una concezione comunista del mondo è in prima fila alla loro testa!

Il primo paese che abolirà il Debito Pubblico e si libererà dalla morsa del capitale finanziario, indicherà la strada su cui si lanceranno altri paesi!

Formare Organizzazioni Operaie in ogni azienda e Organizzazioni Popolari in ogni zona e quartiere!

Costituire Comitati del Partito comunista in ogni azienda e in ogni centro abitato!
Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!

Nuovo P.C.I. – nuovopci@hotmail.it

I commenti sono disabilitati.