Claudia Petrazzuolo: “…panta rei, tutto scorre … nulla cambia … mentre un losco figuro si aggira per l’Italia!”

Il figuro che, per maledizione divina, da mesi usurpa “legalmente” il governo di questo paese godendo di una di una maggioranza frutto di un ignobile connubio, assieme ad un consesso di azzeccagarbugli di manzoniana memoria, sta spingendo il paese, in nome della sua salvezza, sul fondo… di ognuno dei baratri possibili.

Dalla faccia sobria di questo signore e dai suoi ministri ci tocca ascoltare ogni giorno che questo debito pubblico non ha colpevoli se non coloro chiamati a pagarne le conseguenze: operai, pensionati, onesti lavoratori … e solo le incarognite forza del male: comunisti, mercati, spectre, satana ed i suoi discepoli, gli alieni di Orione e, udite udite, voi stessi che vi uccidete di sacrifici per pagare gli onerosi balzelli di uno stato infame, impediscono una ripresa spontanea e naturale della economia e delle finanza aspetti buoni e giusti di un mondo irreale e affamatore. Ogni altra considerazione è superflua!. Il dopo queste considerazioni si risolve in un unico concetto:

“ITALIANI IN POSIZIONE DEL RACCOGLITORE D’ULIVE E OLIO O BURRO secondo che siate del sud o del nord “.

In questo paese c’è una evasione fiscale annua di duecentosettantamiliardi (270.000.000.000) di euro, pari a circa un settimo dell’intero debito pubblico; a parte una spinta alla guerra tra poveri (chiuderemo gli esercizi che non emettono scontrino fiscale) non c’è traccia alcuna di una seria terapia per questa patologia. I possessori di yacth, ferrari, ville in giro per il mondo, gli abituès delle seichelles e delle caiman, i correntisti italiani dei paradisi fiscali, i possessori di aziende off shore, le multinazionali, le banche, i corruttori, gli intrallazzatori e quelli che “spaghetti e alici 1,30 euro” continueranno imperterriti e sornioni a vivere la loro vita a fianco di coloro che, invece, si spezzano la schiena o con gli occhi pieni di lacrime dicono ai figli che “no …, non te lo posso comprare” o posizionandosi dietro di quei giovani che vivono le proprie legittime speranze come una maledizione.

Sono stati fatti tagli agli enti locali per milioni di euro; gli enti locali sono i comuni, le province, le regioni. Tutte queste istituzioni dovranno giocoforza sopperire ai mancati introiti dal governo centrale in altri modi; e, secondo Voi, come faranno?

Il vostro sindaco di rifondazione, o dell’Italia dei valori, o anche leghista, pidino, udcino, pidiellino, dentro a quali tasche andrà a pescare gli euro che gli serviranno per fornirvi di quei servizi di cui abbisognate? LE VOSTRE!. Ed ecco perché noi tutti DOBBIAMO, non metterci in marcia verso una Roma distratta e bistrattata al pari delle altre realtà urbane, RACCOGLIERCI in POPOLO, CIASCUNO NEL SUO DISTRETTO DI APPARTENENZA e costringere questi nostri rappresentati a cessare di essere i galoppini del FIGURO di turno per diventare finalmente coloro che abbiamo scelto ed eletti per perseguire i nostri interessi e non quelli di una repubblica fintamente democratica e comunque ammalata e morente all’ultimo stadio.

Lo sviluppo e la crescita, sono e restano dei concetti inespressi di una speranza la cui realizzazione è legata alla volontà di quel dio, chiamatelo come volete, che ha però di già e da tempo lunghissimo oramai, dimostrato di non amare questo paese, visto che alcuni tra i suoi rappresentanti continuano ad usufruire di agevolazioni negate agli altri cittadini, continuano a sostenere gli affamatori, non denunciano e combattono soprusi e abusi, difendono privilegi, non combattono, se non a parole, vergogne e disgrazie diffuse: quindi niente investimenti a favore del lavoro, della ricerca, delle innovazioni tecnologiche, della gioventù, in una sola parola: della SPERANZA.

Quanti, tra quelli già di una certa età, reggeranno alla umiliazione di una sopravvenuta malattia del vivere? Chi si assumerà questa tremenda responsabilità? Chi, se non noi tutti, è e sarà responsabile di ogni singolo atto di disperazione non soltanto di e tra questi ma anche di ciascuno di tutti gli altri?

Un giornale tempo addietro titolava “per noi stangata per loro un pranzo a 4 euro”. Alzi una mano chi riesce in onestà ad affermare un cambiamento qualsiasi avvenuto in direzione di un aiuto ai più bisognosi. Quel titolo era ed è la sintesi perfetta della condizione espressa dalla nostra classe politica, non solo quella al governo ma anche e soprattutto quella che dovrebbe essere espressione della povera gente: LA VERGOGNA che avrebbe dovuto soffocarli ad ogni boccone, mi sa che annega ad ogni forchettata di spigola o al primo sorso di cabernet o di primitivo che ingurgitano, altrimenti almeno qualcuno avrebbe dovuto, e da subito, segnalare la cosa ai suoi elettori facendone motivo di scandalo e di ludibrio pubblico, poiché, sappia telo!, la differenza al costo reale di ogni pietanza ce la RIMETTIAMO NOI DI TASCA ad ogni forchettata … anche coloro che a nella propria casa a volte digiunano.

Quello stesso giornale, IL MIO GIORNALE, ha titolato in seguito: “QUESTA E’ UNA RAPINA … “ Ebbene signori, IN ALTO LE MANI, PREGO! Perché nulla è cambiato!.

Claudia Petrazzuolo

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