Riccardo Oliva: “…un libro aperto per dire grazie a Voi per quel che mi avete potuto trasmettere!” – Resoconto poetico degli ultimi due giorni della Festa dei Precursori 2012
Grazie Paolo, per aver invitato una persona spontanea, di spirito libero ma accorto, che dallo Zodiaco Cinese, risulta avere nella sua intima natura, un po’ di Scimmia, un po’ di Tigre ed un po’ di Cavallo, pur essendo però un Leone con un probabile dovere da compiere hic et nunc.
Grazie Paolo, per aver ospitato una persona con zaino e sacco a pelo, che sembrava dovesse andare a riposare in un rifugio di alta montagna e che invece si è ritrovato a dormire in una stanza grande come la propria abitazione, all’interno di una reggia antica, elevata in altezza e strutturata su tre livelli, che il tuo karma ti ha consegnato dopo che per molto tempo hai vissuto in una vera e propria baracca (parole non mie) viaggiando per il mondo quando ancora le tue gambe potevano mantenere la posizione del fiore di loto.
Grazie Paolo, perché alla tua sacrale ospitalità, non me la posso di certo cavare con due bottiglie di vino e una colazione offerta, ma ora forse ho scoperto il “dono” che potrò farti la prossima volta.
Grazie Paolo, per aver accettato al tuo formativo convivio, uno che forse si avvicina al tuo “sentire guerriero”, visto che tu sai, avendo conosciuto profondamente e da vicino la saggezza vedica, che sentirsi uno Kshatriya non vuol mai dire violenza fine a se stessa o il prevaricare sul più debole, ma vuol dire auto-disciplina marziale verso se stessi e dirittura interiore inequivocabile sulla Via prescelta.
Grazie Paolo, per avermi fatto assistere e partecipare al tuo rito quotidiano di Omkara, Arati Sadguru, dedicato al guru che accompagna ognuno di noi nel suo percorso, ma che si deve cercare di vedere brillare in un solo luogo, fuori dal tempo e dallo spazio, cioè all’interno del proprio cuore.
Grazie Paolo, per quel bagliore che hanno i tuoi occhi e che mi ricordano i Brahmana, i Babaji e i Rshi che ho visto nel mio brevissimo soggiorno in India, perché sono solo quegli occhi che possono dare la speranza a chi ha ormai solo occhi spenti nei confronti delle vicende della vita, o passivamente ha ceduto alle lusinghe di Mammona.
Grazie Paolo, per quello che con poche semplici azioni riesci a dimostrare di essere, un uomo di sintesi che cerca l’essenziale e ama l’immediatezza in un confronto.
Grazie Paolo, per il tuo saper mettere a frutto che i segreti di una sana alimentazione durante la propria vita, si sia vegetariano, vegano, frugivoro, onnivoro, crudista o fruttariano sono solo un cammino che deve condurre ad un punto di non ritorno, che è riscoprire il proprio essere.
Grazie Paolo, perché riesci a riportare vedute differenti di qualsiasi discorso incominciato, nella giusta direzione, trovando la sintesi e la ricerca dell’essenziale, tu che sai tanto e spazi dai pensieri di Ramana Maharshi alle storielle zen che conducono alla conoscenza del Tao, senza mai dimenticare il nostro retaggio del classico mondo antico, cui il sottoscritto si sente fortemente legato.
Grazie Paolo, perché tu sai, con grande naturalezza, cambiare i tuoi panni, passando da cuoco eccellente di gustosi piatti preparati con grande accuratezza, ad attento osservatore in grado di rispondere ai più importanti interrogativi legati a conoscenze in vari campi dello scibile.
Grazie Paolo, perché da saggio uomo Zen, non trascuri che alla base dell’Ecologia Profonda ci deve essere come condizione prioritaria, il vivere comunitario dove agli approfondimenti culturali deve accompagnarsi sempre l’agire nel pratico e l’atteggiamento giusto rivolto al quotidiano.
Grazie Paolo, perché pur non conoscendolo personalmente, ma solo dai suoi scritti, sei in sintonia e apprezzi colui che considero un po’ un mio maestro di vita, Rutilio Sermonti, uomo schietto, saggio e consapevole nelle idee come nelle azioni, un po’ come lo sai essere anche tu.
Grazie Paolo, per avermi fatto conoscere meglio Caterina, che sa differenziarsi come fanno le donne che hanno un loro stile nel farsi apprezzare, che sa essere una donna che non lascia sfuggire nessun particolare al suo sguardo attento, che sa comportarsi in maniera umile e silenziosa, che parla poco perché probabilmente sa tanto ma non ha bisogno di ostentarlo e soprattutto perché ha portato sulle sue spalle il proverbio della Tigre, a me così caro.
Grazie Paolo, per avermi fatto conoscere Franco, un simpatico milanese con cui mi sono confrontato apertamente parlando a ruota libera da Ezra Pound ai Mercati Finanziari, dalla II guerra mondiale alla cancrena partitocratica attuale, dalle multinazionali farmaceutiche che hanno dichiarato guerra senza confini alla vera medicina, alla mia BMW dell’83 e alla sua Gilera del ‘64 e a discorsi anche più leggeri, pur confidandogli che però se oggi la scelta è tra vivere da schiavi o morire da eroi, io scelgo sicuramente la seconda opzione, perché sono Romano e preferisco la nobile via del combattere piuttosto che il mercanteggiare la propria esistenza e perché, proprio come disse Furio Camillo, “Roma si riscatta con il ferro e non con l’oro”.
Grazie Paolo, perché è sempre Franco che sapendo leggere bene gli occhi di una persona prima di accompagnarla ad una introspezione interiorizzata, con la sua meditazione, mi ha fatto meglio comprendere quanto l’insegnamento di Plutarco afferma, cioè che abbiamo due orecchie ed una bocca perché dovremmo sapere prima ascoltare e solo dopo parlare, pratica zen che provo spesso ad applicare alla mia natura ma che essendo piuttosto egocentrico (anche se annullare o esaltare il proprio ego appare alquanto inutile essendo tutti noi persone, cioè maschere), molto irruento e, volontariamente o non, che si va a trovare quasi sempre al centro dell’attenzione; ma Franco ha anche voluto giustamente punire la mia favella, che si era presa troppe libertà, facendomi mancare letteralmente il respiro, o meglio il prana, attraverso una lunghissima vibrazione mantra, dopo che con la mente avevo creato una stanza con specchi neri e bianchi, passando dai colori perfettamente ordinati dei chakra.
Grazie Paolo, per Renzo, un contadino poco avvezzo a parlare ma semplice e genuino nel suo agire; per quell’umile ciclista ecologista che ha fatto 80 Km. per arrivare, che ci ha detto poco ma che ci ha invece lasciato molto; grazie per l’artista, rocciatore, apneista Nazzareno per la sua compagna e per la sua deliziosa creaturina ammaliata dai “suoi” tappi e dalle “sue” canzoni.
Grazie Paolo perché ho anche conosciuto Stefano, cantautore, geologo, responsabile ambientale dei Monti Lucretili, ceramista, artista del pane ed eco-pacifista, che va in giro per le città a far conoscere il suo vate preferito Gianni Rodari, che nonostante abbia una visione del mondo molto distante o addirittura opposta alla mia, come nella magia del Tao, dove il principio Yin si trova anche nello Yang e viceversa, abbiamo entrambi una complementarietà nell’obiettivo che cerchiamo di ottenere: il saper donare noi stessi a qualcuno o qualcosa!
Grazie Paolo, perché lui stesso portandosi in spalla le note di una chitarra ed una valigia piena, di libri, giochi e poesie, per far sognare i bambini di ogni colore e per dare speranza a tutti di poter creare un mondo migliore, rappresenta una persona bella e autentica che crede con tutte le forze nei valori suoi e della sua guida e anche se, a mio modo di vedere, sono utopiche per la società in cui viviamo, le accetto solo da chi è come lui, ma giammai dalle sedicenti democrazie che importano pace e solidarietà soffocando i popoli con missili o mercati, o sfruttano il razzismo per creare l’unica mono-razza che oggi esiste e che non è più bianca, nera rossa o gialla ma che alchemicamente è diventata “verde” come il Dio Denaro che sente di adorare.
Grazie Paolo, perché Stefano mi ha fatto conoscere Gianni Rodari, di cui alcune strofe delle sue filastrocche al di là di tutto, mi sono rimaste piacevolmente impresse, così come credo rimangano ben impresse ai bambini e alle bambine che ascoltano quel suo Orecchio Verde acerbo, quelli che vogliono far gli auguri ai gatti da Belluno a Siracusa; la frase che fa riflettere e dice “perché se il cielo è uno solo la terra è divisa in pezzetti”; la gomma (anti-nucleare) del Prof. Grammaticus da usare per cancellare le bombe H; o infine la canzone della lentezza che vuole ammonirci che la continua fretta va a discapito di quella calma interiore necessaria a porsi con uno sguardo diverso verso il Cosmo.
Grazie Paolo, perché è conoscendosi e con questi incontri, che si possono mettere a nudo le proprie maschere e liberare quel sè dagli infingimenti e dalle ipocrisie; ecco perché non sono guerrafondaio ma neppure pacifista, perché credo che la Pace sia solo una condizione temporale e mai duratura se non vi è come principio di fondo la Giustizia; ecco perché non mi riconosco nel matriarcato ma neppure in un becero maschilismo, visto che il mio bagaglio spirituale e culturale mi ha portato a far conoscere Uomini e Donne che hanno saputo Essere Esempio al di là della funzione rivestita in un particolare momento; ecco perché non credo nell’uguaglianza ma rispetto e difendo le diversità e le identità del Tutto, visto che nessuna cosa in Natura può essere mai identica ad un’altra e questo non vale certo solo per gli umani, ma vale per tutto ciò che è vita, per un animale, una pianta, una pietra, una foglia, un filo d’erba e perfino una goccia d’acqua; ecco perché condivido l’universalità ma non l’universalismo, perché considero gli ismi come un qualcosa che, nel bene o nel male, allontanano sempre un po’ dal centro; ecco perché preferisco avere più doveri che diritti, perché sono indicativi di un volersi assumere proprie responsabilità per sé e per il Creato, mentre ci dimentichiamo troppo spesso che l’unico diritto che l’uomo possiede su questa terra è: nessuno; ecco perché infine non mi sento di condividere il mio rapporto con quello splendido mistero che ci circonda, attraverso un anti-specismo di facciata, perché la soluzione va ricercata ben oltre il piano meramente biologico o specista.
Questi sono solo semplici input che mi piace lanciare perché ritengo che da uno incontro/confronto/ scontro ci siano le chiavi di lettura necessarie per avere un arricchimento da qualsiasi persona o elemento che ci si presenta di fronte alla nostra strada, che è sempre piena di pericoli ed in perenne mutamento.
Io solo una cosa veramente non saprò mai fare: fingere di essere quel che non sono, ma penso che chi mi ha conosciuto in questa o in altre occasioni, forse lo avrà già capito.
Grazie anche a chi c’era e che non ho citato, perché con loro non ho avuto modo di approfondire un discorso!
Grazie a Voi per quel poco o tanto, che mi avete potuto trasmettere!
Tutti, nessuno escluso!
Riccardo Oliva
Presidente Associazione Memento Naturae
Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!